Aziende e marchi d’eccellenza a lungo sono stati il tratto distintivo del Made in Italy, invidiato e in alcuni casi copiato in tutto il mondo. Il cosiddetto piglio industriale è un mix di entusiasmo, determinazione e intraprendenza, che ha visto dominare solo ed esclusivamente figure maschili. Queste, però, sono state affiancate nel corso del tempo da donne imprenditrici di successo.
Con perseveranza e lungimiranza e non senza difficoltà, molte di loro si sono contraddistinte fino a diventare l’esempio a cui ispirarsi per inseguire i propri sogni. Tra le grandi imprenditrici femminili non possiamo dimenticare la figura di Maria Laura Cafiero, artefice di traguardi sempre più ambiziosi e insignita di una delle cariche più prestigiose in assoluto: quella di Cavaliere del Lavoro proprio per gli obiettivi che è riuscita a raggiungere.
Il mare, una passione di famiglia
Prima di quattro sorelle, Maria Laura Cafiero apparteneva a una famiglia originaria di Meta di Sorrento, un piccolo comune situato nella penisola sorrentina e che ha avuto sempre nel sangue il mare. I suoi antenati, infatti, avevano un lungo passato di armatori alle spalle: basti solo ricordare che il prozio di Maria Laura, Raffaele Lauro, era il comandante della “Elettra” l’imbarcazione su cui Guglielmo Marconi decise di effettuare i suoi esperimenti sulle trasmissioni radio.
L’attitudine al lavoro e la passione per l’imprenditoria non potevano di certo lasciare indifferente Maria Laura che ha sempre preso spunto da suo passato e da figure familiari che per lei sono state determinanti, primo fra tutti suo padre. È stata puntualmente viva nei ricordi di Maria Laura, l’abilità del padre di guidare la famiglia e l’azienda con sicurezza e piglio. Un’insegnamento che le è tornato utile quando ha assunto in prima persona ruoli sempre più importanti all’interno dell’azienda di famiglia. La passione per il lavoro e la voglia di mettersi costantemente alla prova sono state per lei l’arma vincente per portare avanti il ruolo di madre attenta e vicina ai figli e dedicarsi alla sua impresa con sicurezza e abilità.
Il lavoro, una vera e propria vocazione
Curiosa e concentrata su tutto quello che le accadeva intorno e in particolare modo sui fermenti che animavano la sua terra a cui era particolarmente legata, Maria Laura ha avuto una sensibilità profonda nei confronti della cultura. Nel corso degli anni è diventata leader del Gruppo del Mezzogiorno e presidente del Gruppo Editoriale del Mezzogiorno. I suoi interessi hanno spaziato anche nell’ambito delle fondazioni culturali, a partire dal Teatro San Carlo di Napoli.
In poche parole una donna che ha fatto del lavoro la propria vocazione e che è sempre stata convinta che proprio il lavoro, a prescindere dall’aspetto economico, fosse l’unico in grado di dare dignità alle persone. Per lei solo dedicandosi a questa attività si sarebbe riusciti a uscire dai margini, senza rimanere confinati. Una passione, la sua, che non poteva che coronarsi con la carica di Cavaliere del Lavoro ottenuta nel 2003 su decisione dell’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
I riconoscimenti in onore di Maria Laura Cafiero, però, sono proseguiti oltre la sua morte, avvenuta nel 2007 all’età di 66 anni. Proprio di recente, infatti, le è stato dedicato un murales nella sede del palazzo Pacanowski dell’Università napoletana Parthenope, insieme a Wanda Ferragamo, Titina De Filippo e Matilde Serao. È un omaggio, oltre che una conferma di quanto il solco lasciato da Maria Laura Cafiero sia stato profondo.