Io non ho fallito duemila volte nel fare una lampadina; semplicemente ho trovato millenovecentonovantanove modi su come non va fatta una lampadina.
Non c’è un singolo aspetto della vita moderna che non sia cambiato grazie Thomas Alva Edison, il genio, il visionario, l’inventore. Dalla lampadina che ha perfezionato, alla creazione del fonografo, passando per il kinetoscopio, precursore del proiettore cinematografico, e per i sistemi di distribuzione elettrica.
Un imprenditore, uno scienziato un uomo di potere destinato a non essere nessuno, se solo avesse dato ascolto agli altri, a tutti quelli che scommettevano sui suoi fallimenti, piuttosto che sui successi. Ma quelli sono arrivati comunque e hanno cambiato il mondo, grazie anche all’educazione rigida e amorevole di sua madre, la sua prima e grande sostenitrice, l’unica a credere in lui quando gli insegnanti lo schernivano.
La verità è che quel bambino incompreso aveva solo il desiderio di sperimentare e di studiare a modo suo, andando oltre al semplice e inquadrato insegnamento scolastico. Nancy Matthews Elliott, sua madre, lo capì subito. E diede in mano al suo bambino tutti gli strumenti per rivoluzionare il mondo.
Così eccolo a 19 anni col suo brevetto in mano, il primo di una lunga serie a suo nome: 1093 in totale. Un registratore elettrico per conteggiare i voti che però si rivela fallimentare. Un insuccesso, questo, che avrebbe di fatto demoralizzato chiunque. Tutti ma non lui.
Subito dopo arriva l’invenzione del fonografo, il primo strumento della storia in grado di registrare e riprodurre i suoni. E poi la lampadina. Era il 1879 e Edison stava rivoluzionando il mondo portando in esso la luce. Non fu il primo a inventarla, ma fu l’unico a riuscire a commercializzare il prodotto e a renderlo accessibile a tutta la popolazione.
Grazie a Edison il mondo, e tutto ciò che da lui è stato plasmato, non è stato più lo stesso. E conoscere la sua storia non è solo utile per arricchire il personale bagaglio culturale personale, ma lo è soprattutto per il grandissimo insegnamento che la storia del genio ci insegna.
Thomas Alva Edison ha collezionato tantissimi successi, ma i fallimenti sono stati superiori a questi. Lui immaginava, tentava e sperimentava e poi lo faceva ancora finché non riusciva. Ha sempre considerato il fallimento come una tappa del successo e la sua storia ci insegna che aveva ragione.
Non si è mai scoraggiato perché vedeva in tutte le cose che non funzionavano dei passi avanti verso il raggiungimento dei suoi obiettivi. Ed è questo l’insegnamento più prezioso di sempre, perché solo chi fallisce non può diventare grande.