L’alluminio è uno dei prodotti che teniamo maggiormente in casa, e che ci è utile non solo in cucina, ma anche per altri scopi domestici. Ci sono però degli errori che non dovremmo commettere, soprattutto quando parliamo di contenitori e carta d’alluminio. Sono tante le domande che ci poniamo: la cosiddetta “carta stagnola” dovrebbe essere usata nel modo corretto, onde evitare qualsiasi problema.
Contenitori e carta d'alluminio, cosa sapere
Quando vogliamo conservare gli avanzi di cibo, usiamo maggiormente due prodotti: contenitori e carta d'alluminio. Le apposite vaschette sono sempre utili, ma come utilizzare la carta stagnola senza incorrere in problemi per la salute? Senza considerare che a volte utilizziamo questo prodotto anche per cuocere in forno.
La regola principale, che è molto importante da seguire, è quella di evitare di conservare gli alimenti più acidi a contatto con l'alluminio per tempi prolungati (e soprattutto quando i cibi sono ancora caldi). L'acidità del pomodoro stimolerebbe la solubilizzazione del metallo. Sarebbe più corretto utilizzare un contenitore in vetro.
C'è poi da aggiungere il tema ecologico: in genere, le vaschette di alluminio sono usa e getta, e non andrebbero neppure riutilizzate. Pertanto, per la conservazione del cibo sarebbe più opportuno preferire dei contenitori in vetro con chiusura ermetica.
Alluminio nei contenitori: cosa dice la legge
Esistono molte normative da seguire per quanto riguarda il tema dei materiali a contatto con i cibi. Il Decreto n.76 del 2007 si è espresso sull'alluminio. I produttori possono usare l'alluminio seguendo alcuni accorgimenti essenziali.
Troviamo il contatto breve - ma non superiore a 24 ore - in qualsiasi condizione di temperatura; il contatto prolungato, superiore alle 24 ore, a temperatura refrigerata o di congelamento. Infine, per il contatto prolungato superiore alle 24 ore a temperatura ambiente può avvenire solo evitando le condizioni di migrazione: pertanto, alimenti come la pasta secca, lo zucchero, il caffè o gli ortaggi essiccati.
Alluminio per la cottura in forno: come comportarsi
Per la cottura in forno, si è espressa l'INRAN - Istituto Nazionale della Nutrizione - che ha sottolineato come l'acetato di alluminio si formi a contatto con sostanze acide. Ci riferiamo dunque al limone, al pomodoro. Invece, utilizzando acqua e olio, il livello di formazione è pressoché vicino allo zero.
Molti contenitori di ultimissima generazione sono realizzati in modo sicuro e sono spesso ricoperti da appositi materiali protettivi. Tuttavia, se vogliamo preparare il classico cartoccio, avvolgiamo il nostro cibo a contatto con la carta da forno. In seguito, aggiungiamo un secondo strato di alluminio. Un accorgimento che ci farebbe sentire più tranquilli.
L'alluminio fa male?
In sé, il metallo è tossico e può causare dei problemi ad alcuni organi del nostro corpo, tra cui il cervello. A riguardo è intervenuta l'Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare - EFSA - che ha studiato a lungo la dose giornaliera tollerabile di alluminio. In linea di massima, non ci sarebbero rischi né possibilità di raggiungere una dose massiccia di tossicità. La dose settimanale tollerabile è pari a 1 milligrammo di alluminio per kg di peso corporeo: questo è quanto si legge sul sito dell'EFSA. Ricordiamoci, infine, di leggere sempre le diciture presenti sui prodotti di alluminio. Grazie alle etichette, possiamo di certo evitare di commettere errori.
- Contenitori non idonei al contatto con alimenti acidi o salati;
- Contenitori destinati al contatto con alimenti a temperature refrigerate;
- Contenitori adatti al contatto con alimenti a basso potere estrattivo per tempi superiori a 24 ore;
- Contenitori adatti al contatto con alimenti a temperature non refrigerate per tempi non superiori a 24 ore.
C'è una costante che ci può aiutare a comprendere quando l'alluminio è destinato alla cucina: il simbolo della forchetta e del bicchiere. Se presente, vuol dire che il prodotto è stato pensato per essere a contatto con gli alimenti.
Sono poi poche ma fondamentali le regole da seguire: evitarne assolutamente l'uso nei forni a microonde, non porre il materiale a contatto con il fuoco e non sfruttarlo per lungo tempo a contatto con gli alimenti caldi, proprio per prevenire la migrazione.