Affogato al caffè, i trucchi per prepararlo e quali ingredienti occorrono

Come preparare un buon affogato al caffè, il dolce dell'estate: pochi ingredienti, tante varianti, ma soprattutto i trucchi giusti per non sbagliare

Foto di Serena De Filippi

Serena De Filippi

Lifestyle Editor

Lifestyle e Content Editor che scrive da tutta la vita: storie, racconti, libri, articoli, con una passione per i trend del momento.

Pubblicato:

Affogato al caffè: due ingredienti, zero stress, risultato strepitoso. Ci occorrono una pallina di gelato alla vaniglia e un espresso per preparare un dessert che sa di estate, ma anche di casa, di pause che ci ritagliamo tra un lavoro e l’altro quando fa troppo caldo anche solo per pensare. Prepararlo è semplicissimo, ma ci sono piccoli accorgimenti da conoscere: il gelato giusto, il caffè servito alla temperatura perfetta, il momento in cui versarlo. Perché l’affogato è questione di pochi secondi e il rischio di rovinare l’equilibrio è dietro l’angolo. E allora sì, meglio farlo bene, così buono che ci viene voglia di fare subito anche il bis. E, perché no, magari provandolo con altre varianti: scopriamo tutto.

Cos’è l’affogato al caffè: la storia del dolce italiano

L’affogato al caffè non ha una data di nascita certa, ma si colloca in un periodo preciso: a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, quando il gelato cominciava a essere venduto anche nei bar, e il caffè espresso si stava affermando come un’abitudine quotidiana. Alcuni lo fanno risalire all’Emilia-Romagna, dove si racconta venisse servito come fine pasto, in modo molto semplice: un po’ di gelato e una tazzina di caffè sopra. Altri invece lo legano al Piemonte, con versioni più ricche, accompagnate da liquori locali come il bicerin o l’amaretto. Due modi diversi di raccontare la stessa intuizione.

Quel che è certo è che si è diffuso rapidamente, anche perché richiedeva poco: niente cotture troppo lunghe, ingredienti già pronti, un dolce da servire e che si fa ricordare. Ancora oggi funziona così: è uno di quei dolci che possiamo improvvisare sul momento, senza complicazioni. Oggi l’affogato viene preparato in tutta Italia, con piccole variazioni regionali, ma sempre seguendo lo stesso fil rouge, che è quello di ritagliarsi una piccola ma dolce pausa dalla solita routine. All’estero lo trovano persino difficile da catalogare: dessert o bevanda? Poco importa. Per noi, resta un dolce che non ha bisogno di definizioni, anche perché basta assaggiarlo per capire tutto.

Come preparare l’affogato al caffè: i trucchi

Il primo trucco è scegliere ingredienti di qualità: gelato alla vaniglia e un espresso appena fatto, intenso ma non bruciato, che devono incontrarsi al momento giusto: il caffè va versato caldo, ma non bollente, e il gelato dev’essere ben freddo, appena tolto dal freezer. Molto importante è anche la quantità: troppo caffè rischia di sciogliere tutto, troppo poco non basta a “vestire” il gelato. Per un tocco in più si può aggiungere un goccio di liquore o una spolverata di cacao, ma senza esagerare: la semplicità, qui, è il vero punto di forza, l’anima di un dolce che ancora oggi conquista il palato di tutti.

Ingredienti

Per un affogato fatto come si deve servono due palline abbondanti di gelato alla vaniglia, meglio se artigianale. Il caffè va preparato espresso, rigorosamente appena fatto: due tazzine sono perfette per avvolgere il gelato senza annegarlo del tutto. Volendo, si può aggiungere un ciuffo di panna montata per renderlo ancora più goloso, oppure un tocco di cacao amaro in superficie. C’è chi osa con uno sciroppo al cioccolato o una spolverata di granella di nocciole, per una versione più ricca. Ma la base, quella vera, è sempre la stessa. Quindi consideriamo gli altri ingredienti citati come facoltativi: dipende tutto dai gusti.

Procedimento

Il caffè va preparato per primo, ma va lasciato riposare qualche istante per non sciogliere tutto troppo in fretta. Intanto si prende un bicchiere, meglio se di vetro, e si scelgono le palline di gelato: alla vaniglia è la scelta classica, ma chi ama variare può provare con crema, nocciola o pistacchio. Il gelato va sistemato al centro, ben compatto, e subito dopo si versa il caffè, lentamente, lasciandolo colare lungo i bordi. L’effetto “affogato” deve essere immediato, ma senza esagerare.

A quel punto possiamo aggiungere un ciuffo di panna montata, se vogliamo renderlo ancora più ricco, oppure spolverare un po’ di cacao amaro o di granella di nocciole. C’è anche chi versa un filo di cioccolato fuso o passa il cucchiaino di crema alle nocciole sul bordo del bicchiere, per decorarlo. Va portato in tavola subito: il gelato non aspetta nessuno, e il bello dell’affogato è proprio mangiarlo al volo, prima che si sciolga tutto.

Le varianti dell’affogato

Anche se l’affogato al caffè resta il grande classico, ci sono molte varianti che vale la pena provare, soprattutto quando si ha voglia di sperimentare senza rinunciare alla semplicità. Basta partire da una buona pallina di gelato e abbinarla a una bevanda o a un topping insolito: il risultato sorprende persino i più affezionati della versione originale. Una delle varianti più amate è l’affogato al cioccolato: denso, avvolgente, perfetto per chi ama i sapori decisi. E si prepara davvero in pochi minuti: versiamo del cioccolato fuso caldo sul gelato alla vaniglia o al fiordilatte e decoriamo con scaglie fondenti o nocciole. Una vera coccola per il palato, soprattutto quando abbiamo bisogno di un carico extra di energie.

Per chi ama osare, c’è anche l’affogato al liquore. Un goccio di amaretto, whisky o rum versato sul gelato trasforma il dolce italiano dell’estate per eccellenza in un piccolo digestivo da fine pasto. Volendo, possiamo completare il dolce con la panna montata e uno dei biscotti che ci piacciono di più.

Non mancano poi le versioni alla frutta, fresche e probabilmente più indicate per l’estate. Fragole a pezzetti, coulis di frutti rossi o amarene sciroppate si sposano benissimo con il gelato allo yogurt o alla crema. Un affogato leggero, ma goloso, che conquista anche chi cerca qualcosa di meno calorico. Insomma, quello che è certo è che siamo di fronte a un dolce versatile, che si lascia reinventare con poco. Ci occorrono, però, ingredienti di prima scelta. E quando il caldo inizia a farsi sentire, è una di quelle idee da tenere a portata… di cucchiaino.