Potatura della salvia, come e quando farla: le tecniche per non danneggiarla

La salvia è una pianta aromatica molto usata in cucina: per farla crescere rigogliosa, è importante sapere come e quando potarla. Ecco alcuni consigli utili

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Redazione

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Le erbe aromatiche sono molto utilizzate nella cucina mediterranea, per dare un tocco di sapore davvero speciale a tantissimi piatti. La salvia è uno degli ingredienti migliori per aromatizzare pietanze a base di carne o di pesce, ma anche buonissimi risotti, sughi per la pasta e verdure di ogni tipo. Senza contare che le sue foglie possono venir consumate fritte, impiegate per preparare ripieni da usare nella pasta fresca o per fare infusi e decotti, sfruttando così le loro proprietà. Ecco perché avere una pianta di salvia in giardino è un’ottima idea. Per coltivarla, è importante sapere come e quando potarla: scopriamolo insieme.

Salvia, le caratteristiche della pianta

La pianta della salvia (chiamata scientificamente Salvia officinalis) è un arbusto perenne appartenente alla famiglia delle Lamiacee – che include molte altre erbe aromatiche come il timo e la menta. Originaria dell’Europa meridionale e dell’Asia Minore, trova ampia diffusione in tutto il bacino mediterraneo e in generale nelle aree temperate. Oggi la si coltiva ovunque, perché è una pianta molto adattabile e resistente anche alle condizioni più estreme. Si tratta di un arbusto dalla forma cespugliosa e di piccole dimensioni, che solitamente raggiunge un’altezza massima di 50/60 cm.

Le foglie della salvia sono disposte in maniera opposta sui ramoscelli, hanno forma lanceolata e al tatto sono pelose: il loro colore è verde-grigiastro, e sprigionano un fortissimo aroma caratterizzato da punte di freschezza intensa. Sono proprio le foglie ad essere impiegate in cucina, per aromatizzare innumerevoli pietanze. Oltre ad avere un buonissimo sapore, sono anche ricche di proprietà benefiche per la salute: aiutano a digerire meglio, stimolano la diuresi e tengono sotto controllo i livelli di glicemia post-prandiale, inoltre hanno una spiccata azione antibatterica e disinfettante.

Questa pianta, come abbiamo visto, è davvero molto resistente. Sebbene prediliga il caldo, tollera anche di essere esposta a temperature molto basse (ma solo per un periodo di tempo non troppo lungo). Cresce benissimo dove il clima è temperato, purché sia ben irraggiata dalla luce del sole: meglio dunque trovarle una posizione soleggiata e abbastanza riparata dal vento. Inoltre non teme la siccità: al contrario, occorre fare attenzione ai ristagni d’acqua nel terreno e ad un eventuale tasso di umidità dell’aria troppo elevato. Essendo infine una pianta che ha mantenuto intatte le sue caratteristiche di rusticità, si adatta ad ogni tipo di terreno, anche se molto calcareo.

Quando potare la salvia

Abbiamo visto come la salvia sia una pianta in grado di adattarsi quasi ad ogni condizione. Coltivarla è dunque molto facile, sia in giardino che in vaso: è importante però prestare alcune piccole attenzioni per far sì che la sua crescita sia sempre rigogliosa e che l’arbusto non sia esposto a malattie e parassitosi. Una delle tecniche più utili da conoscere per proteggere la salute della pianta è la potatura. Sapere come e quando effettuare i giusti tagli vi permetterà di concentrare tutto il nutrimento presente nel terreno per le parti più produttive dell’arbusto, proteggendolo al contempo da pericolose infezioni.

La prima cosa da imparare è il momento migliore in cui praticare questa operazione. Ci sono infatti periodi in cui è assolutamente sconsigliato potare la salvia: stiamo parlando della stagione invernale, perché le temperature troppo fredde rendono più difficile cicatrizzare le ferite dovute ai tagli. Meglio inoltre evitare le giornate piovose, perché l’umidità favorisce la prolificazione di agenti patogeni che possono portare persino alla morte dell’arbusto. Infine, si sconsiglia di procedere durante la stagione estiva, quando la pianta è in piena attività: il rischio è di rovinare la fioritura.

La potatura primaverile

La salvia necessita generalmente di due interventi di potatura all’anno. Il primo va effettuato subito dopo la fine dell’inverno, quando il rischio di gelate è ormai ridotto al minimo. Si tratta della potatura primaverile, da praticare poco prima che la pianta esca dalla sua fase “dormiente” e inizi a fiorire. In questa fase, i tagli hanno il solo scopo di eliminare i rami secchi o malati: è dunque un’operazione molto semplice e dal basso impatto sulla salute della pianta. La si consiglia in primavera perché la crescita delle prime foglioline vi permetterà di capire quali sono i rami ancora fertili e quali invece quelli ormai secchi, da tagliare senza problemi.

La potatura di fine estate

La seconda potatura della salvia va invece effettuata verso la fine dell’estate, quando la fioritura si avvia alla sua conclusione. In questo caso si può praticare un intervento più incisivo, perché l’obiettivo è quello di mantenere la pianta in piena salute e aumentare la sua produttività. In un primo momento si effettua una bella pulizia, eliminando i rami secchi o malati. Poi si procede con la sfoltitura del cespuglio: questa tecnica serve non solo a rendere esteticamente più bella e ordinata la pianta, ma anche a garantire più luce e aria ai rami, così che possano produrre un maggior numero di foglie.

È possibile approfittare di questa potatura per accorciare i rami troppo lunghi, ovvero quelli che escono dalla sagoma del cespuglio. Infatti, è molto importante evitare che la pianta diventi troppo grande (sia in altezza che in larghezza), perché uno sviluppo eccessivo in rapporto al sistema di radici dell’arbusto non garantisce il corretto nutrimento a tutti i rami. Sfoltire il cespuglio fa sì anche che si riduca il rischio di contrarre malattie, grazie al giusto ricircolo di aria tra i rami e alla riduzione del tasso di umidità che potrebbe svilupparsi sulla pianta.

Come potare la salvia

Come già detto, potare la salvia è un’operazione piuttosto semplice: bisogna ricordare però di effettuarla sempre con attrezzi ben affilati e in ottimo stato di manutenzione, pulendoli accuratamente sia prima che dopo ogni taglio. Oltre ad eliminare i rami vecchi o malati, quelli che escono dalla sagoma del cespuglio e quelli in eccesso, che potrebbero sottrarre preziose risorse nutritive alla pianta, la potatura può servire anche per raccogliere le foglie da utilizzare in cucina. In questo caso, è bene concentrarsi solamente sui rametti verdi ed evitare di tagliare quelli lignificati.

Come potare la salvia in vaso

Infine, qualche ultimo consiglio per potare la salvia coltivata in vaso. Anche in questo caso i tagli servono a tenere pulita la pianta e a proteggerla dalle malattie. Poiché gli arbusti tendono a non crescere eccessivamente se posizionati in un vaso, di solito questo tipo di coltivazione non richiede interventi di potatura molto invasivi. Occorre però fare attenzione, ancor più che in una pianta coltivata in giardino, che il cespuglio non si sviluppi eccessivamente in proporzione al sistema di radici – che in vaso è naturalmente piuttosto limitato.