Le macchie da caffè sono tra le più comuni. Che avvenga al bar o tra le mura di casa, un po’ tutti ci siamo ritrovati con un alone scuro su camicia, pantaloni o maglietta. Come ripulire il tessuto da ogni minima traccia? I metodi sono svariati e cambiano principalmente a seconda dei materiali. Vediamo insieme come liberarsi una volta per tutte dai resti di quella goccia, ormai stantia, che non è mai stata eliminata del tutto e vi impedisce di indossare un capo ormai dimenticato nell’armadio.
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Come rimuovere le macchie di caffè
Poco importa che siate membri del partito moka o capsule, sarete senza dubbio accomunati dall’odio per le macchie di caffè. Queste sono infatti molto difficili da rimuovere, al punto che numerosi tentativi sono spesso destinati a fallire miseramente. Al massimo, senza attuare i giusti metodi, ci si ritrova a rimuovere gli strati in superficie, lasciando un alone secco a guardarvi dalla vostra camicia preferita.
Iniziamo col dire che la pazienza in questo caso non paga. Essere tempestivi è un punto a favore, così da agire prima che lo sporco possa ossidarsi. Abbiamo infatti a che fare con un nemico molto aggressivo. Basti pensare che il caffè, così come il tè, viene sfruttato per tingere di beige gli abiti bianchi in maniera semplice e immediata. Va da sé che la rimozione richieda qualche tecnica specifica.
Pronto intervento contro le macchie
Se l’incidente è avvenuto in casa, si può tentare di rimuovere un gran quantitativo della macchia di caffè semplicemente con dell’acqua. Ciò non risolve il problema ma lo rimpicciolisce. Aggiungendo al mix del sapone di Marsiglia, però, aumentano notevolmente le chance di sbiadire completamente l’alone.
Va da sé che l’approccio sarà un po’ più “ruvido” nel caso in cui si abbia a che fare con dei tessuti bianchi non delicati. Pensiamo ad esempio a una tovaglia da tavola. Si potrebbe ricorrere alla candeggina o, in alternativa, a dell’acqua ossigenata aggiunta al normale lavaggio.
Differente il discorso per i tessuti colorati. Uno dei “rimedi della nonna” più efficaci in questo caso prevede l’uso dell’aceto. Non dovrà essere usato in grandi quantitativi, riversando il contenuto della bottiglia. Dev’essere vaporizzato, sfruttando un semplice spruzzino, diluendo il tutto con acqua distillata e aceto di mele (il composto deve essere agitato per alcuni minuti prima dell’uso).
Il tutto va lasciato agire, per poi strofinare con forza la macchia, che andrà via in lavatrice. Che si tratti di jeans, magliette o, in generale, tessuti in cotone, questo metodo fa al caso vostro. Per tessuti più delicati, invece, si consiglia di proseguire la lettura.
Macchie di caffé su capi delicati
Una vecchia maglia, usata esclusivamente in casa, viene spesso pulita in maniera sommaria, facendo attenzione a rimuovere lo sporco in lavatrice e non la macchia in sé.
Differente il discorso per abiti delicati, che vorremmo continuare a indossare al di fuori delle mura del nostro appartamento. Gli approcci indicati in precedenza possono essere aggressivi, rimuovendo la macchia e, al tempo stesso, danneggiando il tessuto.
In casi del genere la lavatrice risulta un vero e proprio nemico. Sempre meglio optare per l’ammollo. Prepariamo così una miscela di acqua calda e aceto di mele. Il capo dovrà restare nel liquido per l’intera notte, facendo agire il tutto per molte ore.
In casi disperati, con macchie davvero ostiche, si può pensare di fare ricorso a uno smacchiatore non troppo aggressivo. Considerando il valore del capo, sarebbe però meglio fare un test su una sezione meno in vista, magari interna. Nel caso specifico della seta, invece, acqua gassata e asciugacapelli. Può sembrare troppo bello (e semplice) per essere vero ma funziona.
Rimuovere macchie di caffé secche
Non siamo però sempre in grado di intervenie con un tentativo di rimozione rapida, tutt’altro. In questo caso ci si ritroverà a fare i conti con una macchia di caffé ormai secca, frutto di un gesto sbadato avvenuto molte ore prima.
Ciò vuol dire che il tessuto ha avuto il tempo di assorbire il liquido in profondità. La macchia è purtroppo ossidata e per questo l’ammollo dovrà avvenire in acqua bollente, con alcune gocce di acqua ossigenata riversate direttamente sulla macchia.
Armarsi di pazienza e lasciar riposare il tutto per un paio d’ore, almeno. Soltanto trascorso questo tempo, e magari un po’ di più, si potrà iniziare a strofinare. Un gesto delicato e mai eccessivamente energico, così da non rovinare il tessuto.
E se neanche tutto ciò dovesse funzionare? Rimboccarsi le maniche e tentare di smacchiare con un po’ di glicerina o, in alternativa, dell’ammoniaca (quantativi ridotti).
Eliminare macchie di caffé su divano e tappeto
Il divano è una delle zone della casa più a rischio quando si tratta di aloni di caffé. La tipologia del tessuto fa ovviamente la differenza.
Molti usano delle coperture in cotone, così da proteggere la superficie. In questo caso il tutto va assorbito rapidamente, per poi intervenire con glicerina e acqua con “bollicine”, sfregando la macchia. In alternativa del sapone di Marsiglia.
Tenete il sapone lontano dal velluto invece. La pulizia sarà limitata all’uso di acqua frizzante. Per il resto si dovrà lavorare di pura forza, strofinando a fondo. Anche l’ecopelle va trattata con l’acqua gassata o il sapone di Marsiglia. L’alternativa è invece il latte.
E se avessimo a che fare con della vera pelle o del cuoio? La delicatezza è d’obbligo, considerando l’elevato rischio di rovinare istantaneamente la superficie. Solo acqua frizzante, tocchi leggeri e dita incrociate. Dopo aver passato uno straccio umido, lasciar asaciugare il tutto.
L’ultima ipotesi realistica è quella del tappeto. Vi sorprenderà scoprire che anche stavolta un po’ d’acqua con bollicine può fare una gran differenza. Non mancano però le alternative. Si può preferire un composto di sale e lisciva.
L’intera macchia dovrà essere ricoperta, rimuovendo il maggior quantitativo possibile di sporco. Solo in seguito si dovrà cospargere un misto di glicerina e tuorlo d’uovo. Il tutto va lasciato ad assorbire per 30 minuti. Finalmente si potrà risciacquare a fondo, facendo però grande attenzione a non danneggiare il tessuto. L’aggressività e la fretta non sono mai la giusta soluzione.