Cleome, come coltivarla in vaso o in giardino e quando fiorisce

La Cleome è tra le piante più particolari da avere in giardino o nei nostri terrazzi: ecco tutti i segreti per prendersene cura al meglio

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Se vogliamo coltivare la Cleome, sono tante le cose da sapere, a partire dai suoi caratteristici fiori: petali sottili, leggeri, che si aprono come piccoli ventagli colorati. Non a caso viene chiamata anche “fiore ragno”, per quell’aspetto curioso e scenografico che la rende immediatamente riconoscibile.

Ma come coltivarla? Dobbiamo darle delle attenzioni mirate per vederla crescere rigogliosa, sia in vaso che a terra, perché regala spettacoli floreali che si prolungano per tutta l’estate. Quali sono le condizioni ideali per la sua crescita? E soprattutto, quando fiorisce davvero la Cleome? Scopriamo insieme tutti i segreti di questa pianta affascinante, perfetta per chi ama un tocco esotico e un po’ selvatico.

Cleome, le caratteristiche

Pianta annuale originaria dell’America, appartiene alla famiglia delle Cleomaceae. Le tonalità variano dal bianco luminoso al rosa delicato, fino al viola più intenso, in un gioco di colori.

A seconda della specie e delle condizioni di coltivazione, può fermarsi a 60 centimetri oppure slanciarsi fino a superare il metro e mezzo. Per questo trova posto sia come protagonista solitaria in vaso, sia lungo le bordure, dove aggiunge volume e colore. La sua fioritura ci accompagna per tutta l’estate, da giugno fino all’autunno inoltrato. Non è amata solo da chi la coltiva: api e farfalle ne sono irresistibilmente attratte.

Come coltivare la Cleome in vaso

Può vivere benissimo anche in vaso, purché le offriamo le condizioni giuste per crescere. Non basta un contenitore qualsiasi: deve essere ampio e profondo, perché le sue radici amano spazio e aria. Sul fondo è sempre meglio sistemare uno strato di argilla espansa o di ghiaia, così l’acqua in eccesso defluisce senza trattenersi. I ristagni sono il vero nemico di questa pianta: quando restano nel sottovaso, finiscono per soffocare le radici e causare marciumi difficili da recuperare.

Per il terriccio scegliamo una miscela fertile e leggera, meglio se pensata per piante da fiore, arricchita di sostanza organica e capace di trattenere il giusto grado di umidità. L’annaffiatura deve seguire i ritmi della stagione: in estate è necessario intervenire con più costanza, ma senza esagerare. Meglio dare poca acqua per volta, a temperatura ambiente, piuttosto che abbondare e rischiare ristagni.

Un segreto per vedere la Cleome sbocciare in tutta la sua generosità è il nutrimento: ogni dieci giorni circa, da aprile a fine estate, possiamo aggiungere all’acqua d’irrigazione un concime liquido per piante da fiore. In questo modo il vaso diventa un piccolo palcoscenico colorato e porta un tocco esotico su balconi e terrazzi.

Come coltivare la Cleome in giardino

In giardino la Cleome mostra tutta la sua natura generosa e scenografica, raggiungendo altezze importanti e formando macchie di colore vivace. Per ottenere il meglio, va scelta una posizione soleggiata: la pianta tollera anche la mezz’ombra, ma in condizioni di luce ridotta la fioritura sarà meno abbondante. Essendo una specie annuale, resiste bene in tutta Italia, pur non sopportando temperature inferiori allo zero. La semina si effettua in primavera, quando le minime superano i 10 °C, oppure più precocemente nelle zone dal clima mite. Al momento dell’impianto conviene arricchire il terreno con un concime a lenta cessione per piante da fiore, sufficiente a sostenere la pianta per l’intera stagione.

L’irrigazione, pur non dovendo essere eccessiva, rimane fondamentale per stimolare la fioritura: la Cleome tollera brevi periodi di siccità, ma un terreno troppo asciutto riduce la produzione di fiori. Per questo è bene prevedere innaffiature regolari, più frequenti durante l’estate. Il terreno ideale per la Cleome è morbido e ricco, capace di trattenere i nutrienti ma senza mai trasformarsi in una palude. I ristagni, infatti, restano il pericolo maggiore anche quando la coltiviamo in piena terra: meglio una zolla ben drenata che un suolo troppo compatto, che rischia di soffocare le radici.

Con l’arrivo dell’autunno la pianta porta a termine il suo ciclo e lentamente si secca, come molte annuali. Ma non è un addio definitivo: durante l’estate ha già disperso intorno a sé una pioggia di semi, che spesso trovano da soli le condizioni per germogliare l’anno successivo. Così, senza che ce ne accorgiamo, il giardino si ripopola di nuove piantine.

Quando fiorisce la Cleome

Comincia a fiorire all’inizio dell’estate, tra giugno e luglio, e da quel momento non smette più di sorprendere. Continua ad aprirsi settimana dopo settimana fino ai primi freddi autunnali: nelle zone più miti, addirittura, possiamo ammirarla ancora a ottobre, quando molte altre piante hanno già chiuso il loro ciclo.

I fiori hanno una forma particolare, quasi teatrale: sembrano piccoli ragni sospesi in aria, con petali che si aprono progressivamente dalla base verso l’alto, creando un effetto sempre nuovo. Le sfumature vanno dal bianco puro al rosa acceso, fino al viola profondo.  C’è poi un altro aspetto che la rende speciale: i fiori attirano api, farfalle e altri insetti impollinatori.

Parassiti e malattie della Cleome: a cosa fare attenzione

A vederla con quei fiori sottili che sembrano sospesi nell’aria, potrebbe sembrare fragile. In realtà è una pianta piuttosto robusta, capace di adattarsi bene a diverse condizioni. Ma, come spesso accade, ci sono piccoli accorgimenti a cui dobbiamo prestare attenzione per evitare problemi.

Il nemico principale è l’acqua in eccesso. Quando il terreno resta troppo umido, le radici finiscono per marcire e la pianta ci avvisa con foglie che ingialliscono e si afflosciano. Per questo il drenaggio diventa essenziale: in giardino come in vaso, il substrato deve permettere all’acqua di scorrere via senza trattenersi.

Quanto ai parassiti, può capitare di imbattersi negli afidi, che prediligono i germogli più teneri. Se l’infestazione è leggera, basta un getto d’acqua deciso per allontanarli; nei casi più ostinati funzionano bene i rimedi naturali come il sapone molle o l’olio di neem. Nei periodi molto caldi e asciutti, invece, si possono presentare i ragnetti rossi, riconoscibili da sottili ragnatele sulle foglie: qui la soluzione è aumentare l’umidità, nebulizzando con regolarità la chioma.

Con le cure di base – irrigazioni misurate e un terreno ben drenato – la Cleome raramente si ammala. È una pianta che sorprende per la sua resistenza, capace di regalare fioriture generose senza richiedere attenzioni eccessive: solo piccole cure.