Terrazze Bahai, 19 splendidi giardini pensili, unici al mondo

Tutti i segreti svelati delle Terrazze Bahai (o Giardini Pensili di Haifa): un progetto sostenibile, che si basa sui principi della fede Bahá'í

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Pubblicato: 8 Febbraio 2025 12:14

Le Terrazze Bahai sono conosciute anche con il nome di Giardini Pensili di Haifa, e sono a dir poco magnifiche: un’immersione nel verde sul Monte Carmelo in Israele. Aperte ufficialmente nel 2001, questi 19 giardini sono estremamente particolari, considerando che le terrazze con i giardini formano un tutt’uno. Vi raccontiamo l’architettura e le particolarità di un luogo davvero unico e speciale nel mondo.

L’architettura delle Terrazze Bahai o Giardini Pensili di Haifa

Rientrano tra le attrazioni turistiche di Haifa, una delle più conosciute, che chiama a sé migliaia di turisti ogni anno, ma non solo, considerando che sono meta di pellegrinaggio per i Bahá’í. Le terrazze sono state disegnate dall’architetto Fariborz Sahba, di origine iraniana e cittadino canadese. La loro progettazione inizia ufficialmente nel 1987: l’incarico è stato assegnato dalla Casa Universale di Giustizia. C’è voluto più di un decennio per progettare e realizzare le Terrazze Bahai, inaugurate ufficialmente solo il 22 maggio 2001.

Questo complesso, che si trova sul pendio occidentale del Monte Carmelo in Israele, è grande 200.000 m² ed è formato da 19 terrazze: queste sono unite da una scalinata che va a intersecarsi con il Mausoleo del Bàb. Come progettato dall’architetto, è il Mausoleo il “punto radiante”. La sua architettura è estremamente particolare con la scalinata che è fiancheggiata da una coppia di ruscelletti d’acqua. Situati in una posizione privilegiata, ovvero dominante rispetto alla città, è impossibile non rimanere affascinati dal panorama.

Queste terrazze presentano inoltre un sistema di irrigazione molto complesso e computerizzato: in base al clima e alla situazione meteorologica, gestisce in autonomia l’erogazione dell’acqua. L’obiettivo è dunque quello di evitare lo spreco idrico così come le perdite di acqua. Luogo di forte spiritualismo, le Terrazze Bahai simboleggiano precisamente il Báb e le 18 Lettere del Vivente.

Un sito di interesse turistico di immensa bellezza

Il design distintivo delle Terrazze Bahai
Fonte: iStock
Il design distintivo delle Terrazze Bahai

Ci viene comunque descritto come un luogo di immensa bellezza: il design è assolutamente unico al mondo ed è stato strutturato in modo tale da mostrare tutta la maestosità della natura. L’atmosfera nelle Terrazze Bahai è magica: il design architettonico, come abbiamo visto, è estremamente intricato. Un complesso di livelli terrazzati dove i giardini vengono curati con passione e dedizione, in cui la vegetazione appare rigogliosa, i fiori vibranti e la natura maestosa.

Nel cuore dei giardini si trova appunto il Santuario del Báb, il luogo di riposo della figura centrale della fede Bahá’í. La scala si snoda dunque attraverso i livelli terrazzati: chi ha la possibilità di visitare questo luogo si gode spesso il panorama alle sue spalle che mostra la costa di Haifa e il mare. Le fontane ornamentali adornano il luogo e si alternano ai fiori in un’atmosfera che viene resa ancor più speciale dal suono dell’acqua e dal profumo dei fiori. Di fatto una visita alle Terrazze Bahai viene considerata una sorta di esperienza sensoriale a contatto con la spiritualità del luogo, con la possibilità di calmare la mente e di dimenticare qualsiasi stress.

Un design distintivo: le influenze

La baia di Haifa è unica, e i suoi giardini riflettono la spiritualità del credo. La funzione dei giardini in effetti è molteplice: prima di tutto, fungono come luogo in cui allontanarsi dal loro rumore e dall’attività frenetica, considerando che comunque siamo abbastanza vicini al centro urbano. Il giardino tuttavia risulta molto soft e non divisivo: è stato progettato proprio con lo scopo di creare un senso di calma e di serenità, favorevole dunque alla contemplazione e alla preghiera. Paesaggisticamente progettati con una forte influenza per la perfezione geometrica, sono di fatto la rappresentazione visiva, armonica e simmetrica, dei principi della fede Bahá’í, ovvero l’unità.

Fungono anche da tessuto che connette i diversi edifici situati nei dintorni: spiccano anche i giochi di luci e di ombre, l’uso di elementi acquatici e di forme geometriche che si ripetono nel tempo, tra cui i cerchi e le stelle a otto punte. I giardini si fondono tra di loro in modo graduale e vanno anche ad ammorbidire le linee di confine: il risultato è un progetto armonico tra il sito e i suoi dintorni.

Naturalmente le Terrazze Bahai o Giardini Pensili di Bahai traggono la loro ispirazione dalle influenze persiane, dove in effetti l’acqua era un elemento centrale. Ecco perché possiamo osservare una progettazione che ha posto grande rilievo nei confronti delle fontane e dell’esperienza sensoriale citata prima. Anche la luce solare e gli effetti, quindi i giochi di luci e di ombre, erano estremamente studiati nei giardini persiani. Così come la forte volontà di integrare ciò che è interno al giardino con ciò che è l’esterno, senza rovinare il contesto paesaggistico.

L’aspetto ecosostenibile

La vista sulla Baia di Haifa dalle Terrazze
Fonte: iStock
La vista sulla Baia di Haifa dalle Terrazze

Questi giardini vengono curati quotidianamente e meticolosamente: un team di 200 giardinieri volontari si occupa delle esposizioni floreali, e vengono naturalmente curati anche tutti quegli elementi decorativi. Fin dai primi momenti, quindi fin dalla sua progettazione, è apparsa chiara inoltre la volontà di puntare a un progetto ecosostenibile con particolare attenzione in merito alla conservazione dell’acqua.

All’epoca, quindi durante gli anni ’80, sono state inoltre condotte delle ricerche proprio per gestire le risorse idriche alla perfezione: quanto scoperto è stato poi implementato durante la pianificazione, in modo tale che il progetto si basasse sui principi solidi dell’ecologia e sposasse la tecnologia moderna a sostegno dell’idea iniziale.

Nulla è casuale: anche la scelta dei fiori e delle piante ha un significato, perché sono state decise sulla base dello studio dell’angolazione del sole, del terreno, della direzione del vento e in virtù della vicinanza al mare. Anche per quanto riguarda i colori c’è stato uno studio in merito alla luce e alle varie combinazioni scelte per ogni stagione. Allo stesso tempo, come abbiamo spiegato prima, sono stati scelti i materiali che appartenevano già all’ambiente circostante e quindi in relazione al progetto: uno degli elementi caratterizzanti è appunto la pietra, che è locale ed è stata estratta in Galilea. Tra l’altro, una piccola curiosità, parte del lavoro è stato eseguito in Italia con alcune attrezzature computerizzate che all’epoca non esistevano in Israele, come spiegato dall’architetto Fariborz Sahba.