Nell’ambito di lavori di ristrutturazione o di semplice sostituzione degli infissi, è ancora possibile usufruire degli incentivi dell’Ecobonus volto alla miglioria della classe energetica di un edificio residenziale e di altri bonus inerenti i serramenti. Ci sono naturalmente alcuni requisiti da rispettare per potervi accedere, nonché dei limiti di spesa entro i quali è possibile richiedere la detrazione. Scopriamo quali sono tutti i bonus riservati agli infissi, come funzionano e quanto permettono di risparmiare.
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Perché cambiare gli infissi e i serramenti
Se state pensando che questo sia il momento giusto per rinnovare gli infissi di casa, probabilmente non vi state affatto sbagliando: rimangono infatti in vigore alcuni bonus che consentono di ottenere detrazioni e incentivi per cambiare i serramenti, purché si rispettino alcuni semplici requisiti. Perché dovreste farlo? Sostituire porte e finestre presenta indubbi vantaggi: non si tratta solamente di una questione estetica, bensì di un’importante miglioria dal punto di vista energetico e della sicurezza. Vecchi infissi fanno passare spifferi ed infiltrazioni d’acqua, ma anche il caldo estivo: diventa così molto più difficile – e costoso – riscaldare la casa d’inverno e raffrescarla in estate.
Usufruire di uno dei bonus per la sostituzione dei serramenti, dunque, ci aiuta non solamente a ridurre le spese per l’acquisto delle nuove finestre, ma anche a tagliare i costi in bolletta. Dal punto di vista della sicurezza, invece, i nuovi materiali antieffrazione e l’eventuale installazione di grate consentono di dormire sonni più tranquilli e di allontanarsi di casa senza preoccupazioni. Scopriamo allora quali sono tutti gli incentivi ai quali possiamo accedere per cambiare gli infissi e come funzionano.
Il Bonus Casa: come funziona
Il primo bonus di cui possiamo usufruire è il Bonus Casa (o Bonus Ristrutturazione), che è stato prorogato sino al 31 dicembre 2024. Questo incentivo è applicabile solo in caso di interventi edilizi sull’immobile ed è riservato alle persone fisiche. Di che cosa si tratta? È una detrazione fiscale del 50% del totale delle spese sostenute, per un massimo complessivo di 96mila euro per ogni unità immobiliare. Tale detrazione Irpef viene distribuita in un periodo di tempo di 10 anni, attraverso altrettante quote di pari importo.
Le opere edilizie che concedono l’accesso al bonus sono la manutenzione straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia. Scegliere questo incentivo si rivela un’ottima idea nel caso in cui si abbia bisogno di intervenire radicalmente non solo sugli infissi, ma anche su altre opere murarie. È quindi un’opzione più “impegnativa”, e bisogna valutare attentamente il tetto massimo di spesa che viene portato in detrazione. Si rischia infatti di sforare, e in tal caso potrebbe essere utile sfruttare un altro bonus.
L’Ecobonus : chi può accedervi
La seconda opzione è l’Ecobonus, che non richiede altri interventi di ristrutturazione e può quindi essere utilizzato semplicemente per cambiare gli infissi. Questa agevolazione fiscale nasce con l’obiettivo di incentivare le opere di miglioria dell’efficienza energetica degli immobili residenziali e commerciali, in ottica green (e di risparmio per chi ne usufruisce). Quali sono i requisiti? I lavori devono riguardare la sostituzione degli infissi e non una nuova installazione – quindi non deve essere una casa di nuova costruzione.
I serramenti, inoltre, devono essere certificati dal produttore: è necessario essere in possesso di tutta la documentazione tecnica sulle caratteristiche e sui livelli di risparmio energetico che i nuovi materiali possono garantire. Non c’è invece bisogno di comunicare l’intervento al comune, essendo un lavoro che rientra nell’edilizia libera. Solo per i palazzi d’epoca e per quelli situati nel centro storico è importante informarsi prima della presenza di eventuali vincoli nel rispetto del decoro architettonico dell’edificio.
L’Ecobonus consente di ottenere una detrazione Irpef o Ires (per le aziende) del 50% su una spesa massima di 120mila euro per ogni unità immobiliare. Anche in questo caso, la detrazione va spalmata in 10 anni, con quote di pari importo. Attualmente, l’incentivo è stato prorogato sino al 31 dicembre 2024. Può essere abbinato anche al Bonus Casa se si ha bisogno di un intervento di ristrutturazione. In questo modo si possono ripartire le spese per poter usufruire di un tetto massimo più elevato (ad esempio sfruttando l’Ecobonus per la sostituzione degli infissi e per la realizzazione del cappotto termico, lasciando gli altri interventi al Bonus Casa).
È bene infine ricordare che la semplice sostituzione degli infissi permette di accedere anche al Bonus Mobili, con il quale è possibile acquistare mobili ed elettrodomestici ottenendo una detrazione del 50% (da ripartire in 10 anni) per un tetto massimo di 5mila euro.
Il Bonus Sicurezza e il Bonus Barriere Architettoniche
Il Bonus Sicurezza, che è parte del Bonus Casa, va ad incentivare gli interventi che migliorano la sicurezza antieffrazione di un immobile. Può essere utilizzato per l’installazione di sistemi antifurto, di allarmi e videosorveglianza, ma anche di grate, inferriate o persiane di sicurezza, nonché di porte blindate. Si tratta di una detrazione Irpef pari al 50%, per una spesa massima di 96mila euro (che va però a diminuire il tetto massimo per usufruire del Bonus Casa). La detrazione fiscale viene distribuita su 10 anni, con altrettante quote di pari importo. La si può richiedere per gli interventi effettuati sino al 31 dicembre 2024.
Infine, non è più in vigore il Bonus 75 riservato all’eliminazione delle barriere architettoniche, scaduto nel 2023. Tale incentivo permetteva la sostituzione di infissi e serramenti nell’ambito delle operazioni volte all’abbattimento delle barriere architettoniche, ma ora tale spesa non è più inclusa. Rimane valida per chi ha già avviato i lavori e per chi ha firmato i preventivi e pagato l’acconto.