La “Paola di prima” era una donna fortunata ma inconsapevole di esserlo. Determinata e caparbia,
voleva il successo nel lavoro perché lo amava tanto e lo aveva scelto fin da piccola; ha sempre
lavorato con passione dimenticandosi però di altri valori per l’esigenza di essere apprezzata e
riconosciuta come avrebbe voluto il suo papà. Prima dell’ictus ero tanto severa con me stessa e talvolta anche con gli altri. Nonostante fossi la titolare di un’agenzia di comunicazione con sede a Milano, NIC PR, ho capito che non sempre ero in grado di comunicare e ascoltare in modo profondo. Quando sono tornata a lavorare, è migliorata anche la mia comunicazione. L’afasia mi ha dato la possibilità di capire il mio sbaglio e correggere il tiro. Penso che le malattie siano spesso la spia di un disagio, come la luce di un’automobile che ti dice che sei in riserva. Abbiamo due possibilità: o ignoriamo la spia e la spegniamo; oppure ci fermiamo e facciamo carburante.
Avevi mai davvero realizzato la fortuna di avere una voce?
In generale ero consapevole di avere una voce importante, era uno dei miei punti di forza. La usavo
per argomentare con enfasi ed efficacia i miei pensieri, i progetti e le conversazioni sia nel lavoro
sia nella vita di tutti i giorni.
Che cosa è l’afasia e nel tuo caso cosa è successo, il corpo voleva mandarti un segnale?
L’afasia è un disturbo del linguaggio che si manifesta in seguito a lesioni cerebrali come ictus (come
nel mio caso), trombosi, emorragie, traumi cranici, tumori ed encefaliti. In pratica non sei più in
grado di esprimerti normalmente e con proprietà di linguaggio o, peggio, emetti solo suoni
gutturali, come è accaduto a me. Solo attraverso la logopedia è possibile recuperare in parte la
parola. Mi ci è voluto un colpo tanto grave ma ho capito che mi sarei dovuta fermare. È stato un arresto.
Dato che la mia voce era parte integrante del mio essere, sono stata colpita nel mio tendine di
Achille. Tutto è scaturito da un infarto seguito da un ictus, tanto che sono stata colpita al 95% nella
parola e al 5% nella parte fisica, con una paresi che oggi sta andando verso lo zero. Questo mi
porta a fare una vita normale e completa di tutte le attività: il lavoro, la guida, lo sport. Il mio
eloquio invece non è ancora perfetto e spesso mi scambiano per straniera. Ma oggi sono più felice.
Quali sono le tue priorità?
Le mie priorità stanno nell’assaporare la vita e nel cogliere tutti i suoi aspetti con accettazione, sia i