Essere donna a volte vuol dire avere paura. E se sei un vero uomo ti comporti così

"Comportati come se mi conoscessi", ha sussurrato la donna a Dane che senza pensarci l'ha presa per mano

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Questa è una di quelle storie che tutti dovrebbero conoscere, che ogni mamma dovrebbe raccontare al proprio bambino per insegnargli che una donna va sempre rispettata, protetta. Perché probabilmente Dane Weeks, il protagonista della nostra storia, è cresciuto esattamente con questi valori.

Nonostante il lieto fine, quello che è accaduto ci fa comprendere come, essere donne oggi, a volte fa paura. Il pensiero di diventare vittime di violenza, da parte di uomini che nono sono degni di essere chiamati tali, ci terrorizza. Spaventa soprattutto il fatto di non poter essere libere, di camminare in strada la sera, di raggiungere un parcheggio di notte, senza il rischio di incontrare individui, mossi dalle peggiori intenzioni.

E questo è quello che è successo a questa donna, in un giorno qualsiasi di primavera, che spaventata, si è avvicinata a Dane e lo abbracciato. “Comportati come se mi conoscessi”, ha sussurrato all’orecchio dell’uomo: tre persone la stavano seguendo durante il suo rientro a casa dal lavoro.

La strada era silenziosa, New York si preparava ad accogliere il crepuscolo e la protagonista della nostra storia, terminato il suo turno di lavoro, si recava verso la sua casa per riabbracciare suo figlio, come ogni sera. Qualcosa però la turbava, la presenza di tre uomini che la stavano seguendo, e mentre i passi si facevano più veloci lungo quella via desolata, lei ha visto Dave e in lui, una possibilità di salvezza.

Avvicinatasi al ragazzo, lo ha abbracciato e gli ha chiesto di fingersi suo amico, spiegando a lui velocemente la situazione. Dane Weeks, spiazzato dalla situazione, non ci ha pensato due volte, ha preso la donna per mano e insieme a lei a percorso la strada verso casa. Degli uomini a quel punto, non c’è stata più nessuna traccia.

La storia è stata raccontata dallo stesso Dane attraverso i suoi social network, scusandosi con la donna e con l’universo femminile intero, per le azioni e le intenzioni di alcuni individui. Ha ammesso di aver ringraziato la donna per essersi rivolta a lui e di aver compreso solo dopo questo evento, quanto può essere difficile essere donna al giorno d’oggi e quanto sia assurdo che si debba provare paura o insicurezza nelle situazioni più semplici della quotidianità, come quella di tornare a casa di sera.

Senza neanche immaginarlo, Dane è diventato l’eroe di questa storia, permettendo a una mamma di poter tornare nel suo rifugio sicuro, a casa, insieme a suo figlio.