Dona un polmone a suo figlio e gli salva la vita: la storia ha commosso l’Italia

Arriva dall'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo la storia che ha commosso il web. Quella di un padre che ha salvato la vita a suo figlio donandogli un polmone

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Ci sono storie che meritano di essere conosciute e di essere raccontate. Perché parlano di amore e di coraggio, di sentimenti e persone reali, di legami, quelli indissolubili ed eterni che esistono tra genitori e figli.

Quella che vi raccontiamo oggi è proprio la storia di un padre e di un figlio, di un genitore che ha donato un polmone al suo bambino per salvargli la vita. Il suo nome è Anduel, ha 35 anni ed è originario dell’Albania, e oggi si considera l’uomo più felice del mondo perché ha restituito la normalità a suo figlio

“Sono felice, adesso lo vedo correre e giocare come gli altri bambini”, si legge su Corriere della Sera. Anduel e suo figlio hanno lasciato l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove è stato eseguito l’intervento, e si preparano a tornare a casa, insieme, con la promessa di non separarsi più.

Dona una parte di polmone a suo figlio: è il primo caso in Italia

La storia di Anduel e del suo bambino ha fatto il giro del web, e lo ha commosso, confermandoci ancora una volta la bellezza dei legami familiari, la potenza dell’amore che unisce genitori e figli.

Il piccolo, soprannominato dall’ospedale bergamasco “Mario” per la sua passione nei confronti del videogioco SuperMario, era affetto da talassemia. Suo padre, che aveva fatto di tutto per garantirgli una vita normale, si era sottoposto a una donazione di midollo in passato. Purtroppo, però, il trapianto aveva peggiorato le cose.

Da qui la soluzione proposta dall’ospedale di Bergamo, quella di un possibile trapianto da donatore vivente. Anduel, non ci ha pensato neanche per un istante e senza esitazione ha accettato di sottoporsi all’operazione.

Così il 17 gennaio, dopo undici ore, l’intervento all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo si è concluso nel migliore dei modi, diventando il primo trapianto di polmone da donatore vivente in Italia.

Anduel è stato dimesso dopo una settimana dall’intervento. Il piccolo, invece, ha lasciato il reparto di Pediatra della struttura negli scorsi giorni. Dovrà continuare a sottoporsi a visite di routine, ma sta andando tutto bene e presto potrà riprendere le sue attività quotidiane, insieme a papà Anduel e a mamma Ornéla.

L’uomo che ha salvato la vita del figlio

Un normale trapianto, hanno spiegato i medici dell’ospedale bergamasco, avrebbe potuto causare un rigetto, o comunque avrebbe costretto il piccolo a una nuova operazione nel giro di qualche anno. Per questo è arrivata la proposta di procedere con quello che è stato il primo intervento di trapianto da un vivente in Italia.

“Non ci ho pensato due volte: si trattava di salvare la vita a mio figlio” – queste le parole di papà Anduel al Corriere della Sera“Lui era malato da due anni, avevo pensato che già il trapianto di midollo che avevo fatto potesse risolvere il problema invece non è stato così. In due anni ti vengono in mente tante cose e pensi che non riuscirai mai a risolvere il problema. Invece grazie a Dio e grazie ai medici è andato tutto bene, adesso potrà andare all’asilo, giocare con gli altri bambini. Per me non c’è cosa più bella da vedere, è meraviglioso”.