La finale di Coppa Italia, che si è disputata mercoledì 17 giugno 2020, e ha decretato la vittoria del Napoli, sarà ricordata tra le altre cose anche e soprattutto per una polemica social di contorno.
A inizio esibizione, infatti, in uno stadio tristemente (ancora) vuoto, il cantante Sergio Sylvestre, ex concorrente di Amici, ha avuto il compito oneroso di cantare l’Inno d’Italia. Sylvestre, visibilmente emozionato fin dall’inizio, come ha raccontato anche nelle stories del suo profilo Instagram, ad un certo punto dell’esibizione si è interrotto.
Apriti cielo: “Ha dimenticato le parole”, “Perché far cantare l’Inno ad uno straniero?”. E ancora “Anziché ricordare il testo a dovere si è preoccupato soprattutto di alzare il pugno sul finale, come rivendicazione antirazzista”. Il mondo del web si è scatenato, la polemica è esplosa e #sergiosylvestre è diventato di tendenza su Twitter.
Il cantante ha voluto quindi spiegare personalmente, sempre su Instagram, il perché dell’interruzione dell’esibizione. Dovuta non ad una dimenticanza, quanto alla fortissima emozione.
Voglio solo dire che è stata una serata molto intensa, non sono mai stato tanto emozionato, nemmeno ad Amici o Sanremo, è stata una cosa incredibile vedere uno stadio così vuoto e sentire questo un’eco così forte. Tanto che mi sono bloccato, perché ho avvertito dentro di me una enorme tristezza. Sono un persona molto sensibile e queste cose, quando sono sul palco, mi coinvolgono tanto. In quel momento mi sono bloccato non perché ho dimenticato le parole, ma semplicemente per l’emozione. Vedere un palco immenso e così vuoto è un peccato…Solo questo