Jane Birkin è morta all’età di 76 anni. Una notizia che ha fatto il giro del mondo in men che non si dica, come del resto si addice a una donna, un’icona, un’artista poliedrica che ha segnato un’epoca diventando incarnando il sogno proibito per eccellenza. Stando a quanto riporta Le Parisienne, che tra i primi ha dato il triste annuncio, la cantante e attrice britannica naturalizzata francese è stata trovata senza vita nella sua casa di Parigi. Con la Musa si chiude un’epoca. Quella di una bellezza fragile ma soltanto all’apparenza, forte di una sensualità impareggiabile che ha dato scandalo sì, scolpendo il suo nome nel cielo delle stelle più luminose di sempre.
Jane Birkin è morta a 76 anni, ma l’icona resta eterna
“Jane Birkin è morta all’età di 76 anni. Secondo le nostre informazioni, domenica è stata trovata senza vita nella sua casa parigina”, si legge su Le Parisienne. Al momento non sono state rilasciate dichiarazioni da parte dello staff, che nelle ultime settimane aveva aggiornato i fan della cantante, costretta ad annullare alcuni concerti.
Sì, perché l’eterna Jane non aveva mai smesso di esibirsi per il suo pubblico calcando quel palcoscenico che per lei è stato casa e rifugio, oltre che altare per la celebrazione di una donna che incarna il concetto stesso di “icona”. Nonostante tutto, anche al di là dei problemi di salute. Persino al di là del rapporto con il suo aspetto, divenuto nel tempo sempre più difficile da accettare con i segni dell’età e del tempo che passa. Le insicurezze della giovane ragazza agli esordi, in fondo, non sono mai sparite.
L’artista aveva in programma diverse tappe del suo tour estivo in prestigiosi luoghi come l’Olympia e a La Cigale: “Sono sempre stata una grande ottimista, e mi rendo conto che mi serve ancora un po’ di tempo per poter tornare ad esibirmi sul palco e con voi”, aveva scritto in un comunicato. “Mi mancherete“, aveva aggiunto, rivolgendosi al pubblico che continuava a seguirla con affetto e dedizione.
Già in precedenza la Birkin aveva dovuto fermarsi per via di una frattura alla scapola che, come lei stessa aveva spiegato al Telegraph, le aveva procurato un dolore insopportabile. Nel 2021, invece, era stata colpita da una lieve forma di ictus dopo aver affrontato una serie di problemi cardiaci.
Jane Birkin, bellezza senza tempo che ha dato scandalo
“Scandalosa” è probabilmente uno dei primi aggettivi che risuonano nella mente quando si parla di Jane Birkin. La sua vita è stata un’altalena di emozioni senza mezzi termini, proprio come lo era la sua bellezza androgina: all’apparente fragilità che non ha mai celato si contrapponeva tutta la forza di una carica sensuale dirompente. Una donna giovane e ribelle a modo suo, che non ha mai cercato di conformarsi alle altre e che, proprio in virtù di ciò, è riuscita a diventare l’Icona per eccellenza – sì, con la “i” maiuscola – restando sempre fedele a sé stessa.
Nata nel 1946 a Londra e figlia d’arte, Jane Birkin ha deciso sin da giovanissima di dedicarsi alla recitazione e alla musica proprio come la madre, Judy Campbell, celebre attrice e cantante. Erano gli anni della Swinging London, animati dall’irrefrenabile energia di una generazione che mordeva la vita e aveva tutta l’intenzione di prendersi i propri spazi. Di reclamare la propria indipendenza dalla banale conformità.
E lei, di quegli anni, è diventata il volto. Dalla scena di topless in Blow Up di Michelangelo Antonioni in poi, la sua vita è stata l’incarnazione di un ideale a cui la gran parte delle sue coetanee aspiravano. C’era qualcosa di irresistibile nella giovane Jane, quanto l’ha spinta a lasciare una Londra che le stava sempre più stretta per volare a Parigi, la sua nuova casa per sempre.
Il folle amore per Serge Gainsbourg
Jane Birkin non si è mai risparmiata nella professione come nei sentimenti. E nel 1968 per lei è cambiato tutto: l’incontro con Serge Gainsbourg ha dato vita a una delle storie più folli e assurde che il mondo abbia conosciuto, la stessa che è diventata immortale in quella Je t’aime… moi non plus sibilata a suon di gemiti e orgasmi. Impensabile per l’epoca, irriverente a dir poco.
Il loro amore in fondo era proprio così. Per Gainsbourg la Birkin era più di un amore: era l’anima gemella, l’altra metà della mela, la Musa che ispirava la sua arte. Ma nel tempo è diventato tutto troppo. Un vortice di alcol e dipendenze, anche di co-dipendenza da un uomo di cui non riusciva più a fare a meno. Una relazione tossica, diremmo adesso, dalla quale l’attrice e cantante ha deciso di defilarsi per la propria sopravvivenza. Nonostante ancora amasse il suo uomo.
Da questa storia è nata anche una figlia, Charlotte Gainsbourg, come lei attrice tra le più amate in Francia. La seconda in realtà, dopo la primogenita Kate Berry avuta a poco meno di vent’anni e causa di uno dei più grandi dolori della sua vita. La Birkin non è mai riuscita a superare il suicidio di Kate, avvenuto nel 2o13.
Un’altalena di gioie e dolori, di successo e insicurezze, di scandali ma anche amore. Con Jane Birkin se ne va la Musa per antonomasia, che il mondo non dimenticherà.