Pino Insegno sporge denuncia: “Su di me falsità”

Pino Insegno avrebbe denunciato una campagna denigratoria contro la sua carriera. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per indagare

Foto di Ilaria di Pasqua

Ilaria di Pasqua

Lifestyle Editor

Nata a Carpi, si laurea in Fashion Culture and Management. La sua avventura nella moda comincia come Producer, ma nel 2020, con coraggio, diventa Web Editor, fonde stile e scrittura con amore.

Pubblicato: 29 Dicembre 2024 08:11

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per diffamazione e altri reati, a seguito della denuncia presentata da Pino Insegno. Il conduttore televisivo e attore, figura amatissima nel panorama dello spettacolo italiano, avrebbe affidato all’avvocato Roberto De Vita la formalizzazione di una querela contro alcune testate giornalistiche, accusandole di una “campagna mediatica denigratoria“. Secondo Insegno, tale campagna avrebbe avuto finalità politiche.

La carriera di Pino Insegno e i successi recenti

Con oltre quarant’anni di esperienza nel mondo dello spettacolo, Pino Insegno è un volto familiare per il pubblico italiano. Dagli esordi nel teatro comico con la Premiata Ditta, ai numerosi progetti televisivi, è riuscito a costruire una carriera solida e variegata. Recentemente, è tornato alla conduzione di programmi in Rai, tra cui il quiz show Reazione a Catena, dove ha riportato il suo inconfondibile stile ironico e leggero.

Nonostante i successi, gli ultimi anni non sono stati privi di sfide. Alcuni programmi non hanno raggiunto gli ascolti sperati, e questo ha aperto la porta a critiche spesso aspre, che Insegno ha definito eccessive e mirate a screditarlo, sottolineando come la narrazione mediatica abbia travalicato i confini del rispetto professionale.

La denuncia

Pino Insegno non ha usato mezzi termini per descrivere quanto accaduto: “Contro di me una campagna mediatica denigratoria continuativa, costruita su falsità e strumentalmente orientata a colpire Giorgia Meloni”.

Le accuse avanzate dal conduttore includerebbero la violazione dei principi di verità e il coinvolgimento di aspetti di vita privata e familiare, rappresentati in modo distorto. La denuncia, depositata il 26 novembre, punterebbe il dito contro testate giornalistiche che avrebbero portato a una “gravissima lesione reputazionale artistica e professionale” e a un conseguente danno economico.

Insegno si definirebbe poi “un artista non allineato“. La sua lunga carriera – 40 anni di teatro, televisione e doppiaggio – sembrerebbe essere stata ridotta, secondo l’artista, a mere polemiche infondate, oscurando i successi professionali.

I dettagli della querela e il fascicolo in Procura

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di modello 44, con notizie di reato a carico di ignoti. La denuncia di Insegno, curata dall’avvocato De Vita, accusa le testate giornalistiche di aver oltrepassato i limiti dell’accettabile diritto di cronaca e critica, danneggiando irreparabilmente la sua immagine.

“Non ci sono numeri a giustificare presunti insuccessi”, ha dichiarato il conduttore, riferendosi probabilmente a recenti programmi televisivi che non hanno ottenuto l’audience sperata. “La mia vicinanza trasparente ad una donna di destra”, ha aggiunto, “è stata utilizzata per costruire una narrazione falsa e denigratoria”.

Nella denuncia si legge inoltre che sono state messe in discussione anche questioni personali, coinvolgendo familiari e aspetti privati che nulla avrebbero a che fare con il diritto di informazione.

L’intreccio con Giorgia Meloni e le polemiche

Non è un mistero che Pino Insegno sia vicino alla premier Giorgia Meloni, un elemento che secondo lui avrebbe scatenato una campagna politica contro la sua persona. “Mi sento sotto attacco non solo come artista, ma anche come cittadino libero di esprimere le proprie idee”, ha detto all’Adnkronos.

La questione assume un contorno ancora più complesso quando si analizzano le dinamiche mediatiche e le conseguenze di tali campagne. Da una parte, il diritto di cronaca e critica; dall’altra, la difesa della reputazione e della vita privata di chi vive sotto i riflettori. Per Insegno, la situazione ha raggiunto un livello intollerabile: “La mia storia artistica viene cancellata e sostituita da falsità e strumentalizzazioni politiche“.