Michelle Hunziker si è regalata una bellissima vacanza al caldo delle Maldive. La bella conduttrice si è lasciata alle spalle nebbia e freddo milanesi per ricaricarsi tra atolli paradisiaci, tartarughe e pesci tropicali. Debitamente immortalati e postati sul suo account Instagram. Dove i follower possono ammirare la forma strepitosa di “nonna” Michelle, che a 47 anni mangia in testa a tante 20enni.
Michelle è partita in compagnia della sua manager e amica di una vita, Graziella Lopedota e la sua truccatrice di fiducia Laura Barenghi. E tra immersioni incredibili circondata da piccoli squali e tartarughe, sessioni mattutine di work out e bellissime foto in spiaggia, la Hunziker sembra davvero rilassarsi alla grande, lontana da impegni lavorativi, gossip e cronaca, rosa e non solo. Come quella che riguarda la sua associazione Doppia Difesa, fondata con l’avvocato Giulia Bongiorno a tutela delle donne vittime di violenza. È di questi giorni la notizia che è stata archiviata la querela per diffamazione nei confronti di Selvaggia Lucarelli, che in passato aveva sollevato dubbi sull’operato dell’Associazione.
Nel 2018 Selvaggia aveva pubblicato una inchiesta sul Fatto in cui sostenevo che Doppia Difesa fosse “più spot che reale aiuto alla donne”. Guadagnandosi una accusa per diffamazione da parte di Bongiorno e Hunziker. Oggi Selvaggia è tornata all’attacco, riportando come la procura di Cagliari abbia chiesto e ottenuto l’archiviazione per l’accusa di diffamazione nei suoi confronti, ritenendo che effettivamente, dopo verifiche effettuate, fosse emerso che l’associazione “non poteva evadere le richieste quotidiane delle vittime”. Ma nessuno, scrive, riporta la notizia, più attenti alle immersioni e ai bikini di Michelle.
Tra i commenti al suo tweet tra chi difende la buona volontà, a prescindere, della Hunziker, chi esulta “Giustizia è fatta”, associando il caso al Pandoro-Gate Ferragni e a tutte quelle dubbie operazioni a fin di bene che in realtà si rivelano operazioni di marketing e pubblicitarie.
Ci auguriamo che Michelle, che in passato si era spesa moltissimo per difendere le finalità lodevoli dell’associazione, metta la stessa faccia e lo stesso ardore per spiegare cosa, in realtà, non abbia funzionato. E portare finalmente chiarezza.