Dopo Dare la vita, Michela Murgia torna in libreria con un altro importantissimo libro. Ricordatemi come vi pare è il secondo testo postumo della scrittrice scomparsa il 10 agosto 2023 per via di un tumore. Un libro che tocca temi importanti e attualissimi, ripercorrendo una buona parte della storia politica italiana degli ultimi anni.
Michela Murgia, trama di “Ricordatemi come vi pare”
Esce il 30 aprile Ricordatemi come vi pare, il secondo libro postumo di Michela Murgia dopo Dare la vita, il testo che è risuonato negli occhi e nella mente di chi la ama un ricordo indelebile delle sue idee riguardanti la genitorialità e non solo. Ricordatemi come vi pare è invece qualcosa di diverso, ma legato all’autrice in egual misura per la determinazione delle sue idee, il suo spirito critico e interessato, la voglia di raccontare e raccontarsi.
Il libro è nato da una settimana di lavoro di Michela Murgia insieme a Beppe Cottafavi, suo editor e amico. Una serie di registrazioni in cui Michela si è raccontata, partorendo l’idea di farne un libro. È così che lui, insieme a Alessandro Giammei, diventano due autori insieme all’autrice di un nuovo sguardo postumo che si concentra su una sintesi degli ultimi 30 anni della sua vita con un’ analisi politica, raccontando l’evoluzione della Destra tra Lega Nord, Bossi e Giorgia Meloni. Ma non solo: Michela ripercorre la sua vita, trattando temi come potere, il femminismo, la fede e la letteratura.
Come racconta Mondadori, casa editrice del libro, “Franca e visionaria, antifascista e immune dai compromessi, Michela Murgia ci rivela in Ricordatemi come vi pare com’è che una ragazza di provincia, addestrata a leggere il Vangelo e ad accontentarsi di sopravvivere, si sia messa in testa di cambiare il mondo invece, affidandosi a un’irriducibile aspirazione alla felicità.”
“Ricordatemi come vi pare”, l’Italia vista da Michela Murgia
Tantissimi temi, considerazioni e storie. Ricordatemi come vi pare è un libro intenso, che riporta nelle mani dei lettori una Michela Murgia sempre genuina, combattiva, proprio come in tanti la ricordano. Una personalità difficile da mettere da parte, che esce anche da questo ultimo libro, di cui La Repubblica ha voluto pubblicare qualche passo inedito.
“Come siamo arrivati a questo punto così, di colpo? È la domanda a cui ho cercato di dare una risposta in una serie di stories di Instagram, nelle quali ho ripercorso gli ultimi trent’anni di storia italiana per spiegare come si è arrivati a un ‘nuovo fascismo’. Rileggiamole e intessiamole insieme. Ministri che parlano di razza, controllo dei corpi delle donne, diritti tolti alle minoranze, politiche xenofobe, contestanti schedate dalla Digos, epurazioni nel sistema culturale e d’informazione: ecco l’elenco che ho stilato per sintetizzare la cronaca politica da maggio scorso. La questione è che non ci siamo arrivati di colpo. È una deriva che molti avevano già previsto negli scorsi decenni. Lo stato delle cose attuali era prevedibile da anni e ci sono state voci che lo hanno fatto, partendo da eventi enormi o piccolissimi, ma tutti rivelatori di questo nuovo fascismo.”
Un inciso che colpisce e che, sfortunatamente, racconta una tematica ancora molto, troppo, attuale, che Michela prova a spiegarci ancora una volta. Ricordatemi come vi pare è, come racconta su La Repubblica Chiara Valerio, amica e collega di Michela: “Solenne e sfacciato come era lei. Lo voleva intitolare Il mio primo libro postumo, ma è il secondo. Gli autori di questo libro sono almeno tre. Michela Murgiache lo firma, Beppe Cottafavi che ha trascritto e editato l’intervista fatta a Michela Murgia poche settimane prima della morte, e Alessandro Giammei, curatore dell’opera di Michela Murgia, che ha rivisto e intersecato le parole dette ad alcune già scritte su altri media. Così, in Ricordatemi come vi pare ci sono molte Michela Murgia. Michela Murgia non è mai stata una.”
Un pensiero che riprende il suo commovente discorso durante i funerali della scrittrice e a cui si aggiunge una cosa in più: “Tutte le Michela Murgia in questa biografia sono antifasciste. E sono certa Michela Murgia sia antifascista anche in questa forma attuale. No, non è una recensione, è un invito all’avventura di vivere da Michela Murgia che, rimanga scritto, amava molto il cosplaying.”