Dimenticate l’immagine bonaria e corpulenta di Walter Sobchak, il memorabile personaggio del cult Il grande Lebowski. Oggi John Goodman si presenta con un profilo completamente diverso: più asciutto, energico e consapevole. La trasformazione dell’attore statunitense, 73 anni, ha lasciato pubblico e stampa senza parole, soprattutto in occasione della première del film I Puffi a Los Angeles, dove ha sfoggiato una silhouette completamente rinnovata, frutto di un lungo e strutturato percorso personale.
John Goodman, come ha perso 90 chili
Il dimagrimento di John Goodman — circa 90 chili in meno rispetto ai 180 che aveva raggiunto nei primi anni Duemila — non è il risultato di una trovata estemporanea o di una dieta lampo, bensì di un cambiamento profondo e graduale nel suo stile di vita, iniziato nel 2007 con una decisione semplice ma determinante per la sua condizione: dire addio all’alcol. Un passo che, per l’attore, ha rappresentato il primo tentativo serio di recuperare il controllo sulla propria salute, ma che inizialmente non ha dato risultati duraturi. “Ogni primavera perdevo peso, poi d’estate lo riprendevo”, ha raccontato in un’intervista televisiva, evidenziando le difficoltà tipiche dei cicli di dimagrimento intermittenti.

A fare la differenza, nel tempo, è stata la consapevolezza che la trasformazione dovesse essere sostenibile. Nessun miracolo e nessuna scorciatoia: solo costanza, pazienza e una strategia ben pianificata, portata avanti con l’aiuto del personal trainer Mackie Shilstone. Il suo nome, noto nell’ambiente hollywoodiano per aver guidato altre celebrità nel recupero della forma fisica, è sinonimo di rigore, equilibrio e programmazione su misura. “Non si tratta solo di perdere peso, ma di ripensare completamente il proprio rapporto con il corpo”, ha dichiarato Shilstone in un’intervista al New York Post.
La dieta di John Goodman
Al centro del nuovo regime alimentare di Goodman c’è la dieta mediterranea, uno stile nutrizionale che privilegia alimenti freschi e poco processati, come verdure di stagione, frutta, cereali integrali, pesce azzurro e olio extravergine d’oliva. Il cibo spazzatura, così radicato nelle abitudini alimentari americane, è stato completamente eliminato, insieme allo zucchero raffinato. Nulla di estremo, però: il piano alimentare include tutti i nutrienti essenziali, con porzioni controllate e attenzione al bilanciamento energetico. Goodman ha più volte sottolineato come la chiave sia stata imparare a mangiare in modo intenzionale, senza cedere all’impulso.

Ma non c’è stato solo il cibo. L’attività fisica ha giocato un ruolo altrettanto importante. Nonostante l’età, l’attore ha integrato nella sua routine quotidiana esercizi moderati ma costanti come camminate sul tapis roulant, uso dell’ellittica e passeggiate all’aria aperta, con l’obiettivo di mantenere una soglia di movimento quotidiano pari a 10000 passi. “Sarà un processo continuo per il resto della mia vita”, ha ammesso in un’intervista, mostrando una lucidità non scontata su ciò che comporta l’invecchiamento in buona salute.
La trasformazione di Goodman non è solo fisica. È anche, e soprattutto, mentale. “Non volevo più guardarmi allo specchio”, ha dichiarato, rievocando la fatica di convivere con un’immagine che non lo rappresentava più. Oggi, invece, il suo percorso racconta una storia di riscatto, fatta di piccoli gesti quotidiani e scelte consapevoli. Una lezione che vale ben oltre la passerella hollywoodiana.