È morto Helmut Berger, l’attore austriaco scoperto da Luchino Visconti. È accaduto a Salisburgo, dove viveva da tempo, in modo “inaspettato, ma sereno”, alle 4 del mattino circa. A darne notizia è stata la stampa tedesca fra cui il Tageschau. Siamo costretti a dire addio all’attore proprio alla vigilia del suo 79esimo compleanno. Berger recitò con attori del calibro di Romy Schneider, Elisabeth Taylor, Henry Fonda e Burt Lancaster. Raggiunse un notevole successo negli anni Settanta. Interpretò i personaggi indimenticabili di diversi film, diretti proprio da Luchino Visconti. C’è molto da sapere sulla carriera e la movimentata vita privata di Helmut Berger, la star che per cinquant’anni ha fatto innamorare uomini e donne.
Addio a Helmut Berger: l’amore di Luchino Visconti
Helmut Berger, pseudonimo di Helmut Stein Berger, nacque a Bad Ischl, Salisburgo, il 29 maggio 1944, da una famiglia di albergatori. “L’uomo più bello del mondo”, così lo definì la stampa inglese. A 18 anni si traferì prima a Londra, dove fu occupato in lavori occasionali, posando come modello e prendendo lezioni di recitazione, poi in Italia, dove trovò più che un lavoro, un destino. Frequentò dunque i corsi di teatro all’Università per Stranieri di Perugia. Poi si spostò a Roma dove lavorò come modello e assistente cinematografico.
Decisivo per la vita professionale e privata fu l’incontro con Luchino Visconti, che avvenne nel 1964, durante le riprese del film Vaghe stelle dell’Orsa. Tra i due nacque una relazione affettiva che durò fino alla morte di Visconti. Diretto dal grande regista, Berger interpretò l’episodio La strega bruciata, che è il suo primo ruolo d’attore, nel film collettivo Le streghe (1967) composto da cinque episodi. Berger venne scelto per interpretare personaggi crudeli, maledetti, corrotti, con un’ambiguità psicologica e sessuale. Visconti ne valorizzò le qualità espressive. Nel 1968 Berger fu protagonista nel film I giovani tigri, diretto dal regista Antonio Leonviola. Il successo giunse con La caduta degli dei (1969) diretto sempre da Visconti, il primo della trilogia tedesca a cui fanno seguito Morte a Venezia (1971) e Ludwig (1973).
“La vedova di Luchino Visconti”: la storia con Helmut Berger
Helmut Berger incontrò Luchino Visconti nel 1964, nel corso delle riprese del film Vaghe stelle dell’Orsa. Da quel momento il loro legame andò oltre l’intesa professionale e continuò fino alla morte del regista, nel 1976. Una relazione che dovette superare non poche difficoltà: all’inizio fu infatti tenuta nascosta. Fatto che non stupisce, se si tiene in considerazione che negli anni ’60 l’omosessualità era ancora considerata uno stigma e un tabù. Luchino Visconti però non nascose mai il suo orientamento bisessuale. Nel 1976, all’età di 32 anni, in occasione del funerale del grande regista, Helmut Berger si definisce “la vedova di Luchino Visconti“.
Fu proprio la scomparsa del regista italiano a gettare Berger entra in un’acuta depressione. Da quel fatidico momento la vita dell’attore prese una piega pericolosa e nel 1977 Helmut Berger rischiò di morire per eccesso di stupefacenti. Nel 1980 riuscì però a farsi scritturare per lo sceneggiato televisivo Fantômas dall’amico Claude Chabrol. Negli anni successivi, il declino fisico lo tenne lontano dalle produzioni importanti fino a rinascere nel ruolo di Egidio nello sceneggiato tv de I Promessi Sposi. Nel 1990 Francis Ford Coppola lo scritturò per Il Padrino III, affidandogli il ruolo di Frederick Keinszig, un ricco e potente banchiere svizzero. Nel 1992 un video scandalo con Madonna lo riportò in auge.
Francesca Guidato, la moglie di Berger: la compagna oltre Visconti
A 50 anni, il 19 novembre 1994, Helmut Berger sposò in Comune e nella Chiesa di san Felice Martire a Roma la scrittrice, regista e articolista Francesca Guidato, in comunione dei beni. I problemi di Berger, sempre in lotta con l’alcolismo, condannarono la coppia a un matrimonio tempestoso. Sembra che fosse costellato di scenate di gelosia e di un tradimento dell’uomo. L’unione terminò nel 1997 con una separazione, ma il rapporto tra i due continuò, altalenante, fino al 2012.