Giusy Versace, la vita dopo l’incidente: “Con il dolore ho imparato a convivere”

Giusy Versace torna a parlare dell'incidente in cui ha perso le gambe e di come la sua vita sia cambiata, imparando a convivere con il dolore e il suo nuovo corpo

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Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Pubblicato: 2 Gennaio 2025 16:34

“Non dimenticare di sorridere e di brindare alla vita”, queste sono state le prime parole che Giusy Versace ha condiviso in una storia su Instagram, dando così il benvenuto al nuovo anno. Parole che, come quelle della sua prima intervista del 2025, traducono nero su bianco la grande forza d’animo di una donna a cui un incidente ha cambiato la vita. Non è tutto semplice come sembra e non mancano i momenti di profondo sconforto, ma la Versace non si è mai fermata per un momento.

Giusy Versace e il dolore dopo l’incidente

Aveva 28 anni quando nel 2005 un incidente le ha portato via le gambe. Da quel momento la sua vita non è più stata la stessa, eppure Giusy Versace è riuscita in ogni ambito in cui provasse anche solo a ottenere un risultato. Puntare in alto, sempre, affrontando le sfide a testa alta e dimostrando di avere una capacità di adattamento e una forza davvero invidiabili.

“Sono stata la prima donna italiana a correre con doppia amputazione, la prima concorrente con disabilità di Ballando, la prima disabile a fare il Volo dell’Aquila dal campanile di San Marco al Carnevale di Venezia. Ma forse la cosa di cui sono più orgogliosa è essere riuscita a guidare di nuovo dopo l’incidente. Adesso vado pure in scooter, ho preso la patente nautica e non escludo di prendere il brevetto per volare”, ha raccontato al Corriere della Sera.

La prima intervista di questo 2025, occasione per l’atleta paralimpica ma anche impegnata in politica per raccontare come tutto sia cambiato da quel momento cruciale in poi. Il dolore, inevitabilmente, è diventato un fedele compagno di vita di WonderGiusy: “Questo non vuol dire che le cose per me siano facili. Nel primo libro, Con la testa e con il cuore si va ovunque, ho raccontato in modo crudo il giorno dell’incidente. Con il dolore ho imparato a convivere“.

Dolore che non va confuso con la sindrome dell’arto fantasma: “Sono due cose distinte – ha spiegato -. La sindrome dell’arto fantasma si manifesta quando, per esempio, sento prurito al polpaccio o il formicolio al piede, che non ho più. Il dolore dell’arto fantasma, invece, si presenta sotto forma di scosse elettriche. Certi giorni piango dal dolore, mi chiudo in casa e spengo il telefono”.

Il rapporto col proprio corpo

“Avevo gambe bellissime, prima – ha ricordato nell’intervista -. Però, no, non mi sento meno femminile“. Questa la riposta alla domanda diretta della giornalista, alla quale ha spiegato di avere 15 gambe diverse, che cambia a seconda dell’occasione, incluse quelle da utilizzare per indossare i tacchi. “Mi vesto in modo diverso, ma riesco ancora a fare uno stacco di gambe come la Parietti insegna. E poi, se voglio sentirmi più sexy, metto un push up”, ha aggiunto.

E se avesse la possibilità di usare una bacchetta magica capace di esprimere qualunque desiderio, è certa che non tornerebbe indietro e non vorrebbe di nuovo le sue gambe: “La vita perfetta non esiste. Perfetta la rendi tu a seconda di come la vivi. Userei la bacchetta magica per aiutare qualcuno che amo”.