Fred De Palma, il gioco d’azzardo, la musica e Sanremo: “Stavo sul divano tutto il giorno”

Fred De Palma si racconta: dal motivo per cui ha deciso di fare musica alla battaglia contro la dipendenza da gioco d'azzardo

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Dalla provincia torinese ai palchi di Sanremo, Fred De Palma è un artista conosciutissimo per i suoi freestyle e per le sue collaborazioni che danno vita a grandi hit estive. Una carriera che sognava fin da ragazzo, ma che, in alcuni momenti della sua vita, ha fatto i conti con una dipendenza complicata: quella per il gioco d’azzardo.

Fred De Palma, la battaglia contro il gioco d’azzardo

In un mondo in cui le dipendenze sono tante e all’ordine del giorno, non è raro che le persone, anche le meno inclini, possano caderci. Tutto, poi, sta nel prendere consapevolezza e combattere per uscirne al meglio possibile. È ciò che è successo a Fred De Palma che, in una lunga intervista per Il Corriere della Sera, ha voluto raccontare la sua dipendenza dal gioco d’azzardo. Una questione nata perché “In generale penso che chi fa l’artista vive sempre nel rischio, in una scommessa continua, il tenore di vita cambia se azzecchi o no un pezzo. Credo che questo sia il motivo che mi ha sempre fatto vivere la vita scommettendo.”

Un vizio nato in casa, giocando online. “Perdevo i soldi sdraiato sul divano, con il cellulare in mano. O nel letto. Senza uscire di casa. Pericolosissimo, non devi neanche fare la fatica di andare al casinò.” Prosegue: “La vittoria non era mai abbastanza. Non era importante quanto vincevo se sapevo che potevo vincere di più, e non era importante quanto perdevo se sapevo che potevo perdere di più. Era un circolo vizioso, mi sono reso conto che non ho mai giocato per i soldi: non ho mai vinto, non ho mai preso il bottino e sono scappato. Ho sempre giocato per il brivido di vedere se quel giorno avrei vinto o perso in maniera assoluta.”

Cifre molto alte, che il cantante preferisce non raccontare. Ora però, la situazione è differente. Il cantante racconta di aver riconosciuto il problema e di aver trovato la forza di uscire dalla dipendenza: “A un certo punto la mia vita girava su un binario solo: becco una hit e scommetto i soldi che guadagno. Era un caos che faceva bene alla mia musica, ma faceva male a me e ho capito che mi dovevo fermare. Ho seguito un percorso da uno psicologo, ho passato mesi impegnativi, la dipendenza non è solo mentale, ma è anche fisica: sudi, tremi, il pensiero ossessivo ti rincorre. Non mi piace dire che ora ‘ho vinto’, anche perché visto il tipo di dipendenza non è il caso…Sai che è un impulso che sarà sempre dentro di te, e sta a te riuscire a domarlo.”

Fred De Palma, la musica e Sanremo

Iconico simbolo del freestyle italiano, Fred De Palma a Sanremo 2024 ha regalato agli spettatori una sua versione inedita con un brano, Il cielo non ci vuole, che lo ha sfortunatamente fatto raggiungere un ultimo posto. Un avvenimento che il cantante ha commentato sempre con ironia forse perché, si sa, come ci insegnano Vasco Rossi e Tananai gli ultimi posti non sono sempre un male.

E poi i grandi riconoscimenti non sono il primo pensiero se la musica nasce da qualcosa di forte importante. Anche su questo, Fred De Palma si è aperto raccontando quello che lo ha spinto a essere ciò che è oggi. “Mi sono avvicinato alla musica in un modo molto spiacevole, quando a 19 anni è morto un mio amico in un incidente d’auto. Non sapevo come gestire quel dolore e quindi ho iniziato a scrivere. Il mio primo testo era proprio dedicato a lui. La sua morte mi ha fatto capire che stavo sprecando la mia vita, che stavo impiegando il mio tempo male, passavo il tempo in strada, con compagnie sbagliate.”

Una strada percorsa per arrivare al successo, fatta di ispirazione presa dalle sue esperienze di vita, ma che non lo ha reso una persona che si monta la testa. “Un mio amico mi ricorda sempre che da ragazzino firmavo autografi a tutti e dicevo: teneteli perché da grande io sarò famoso. In realtà ho sempre creduto nella possibilità di fare qualcosa di diverso, sapevo che non sarei finito in un contenitore sociale standard.” Riguardo Sanremo, una speranza che suona più come una promessa. Alla domanda “ Il prossimo Festival?” risponde “Lo vinco, sicuro.”