Claudia Koll: Tinto Brass, il diavolo e la nuova vita

Ospite a "Ti Sento" di Pierluigi Diaco, l'attrice ha rivelato il nuovo percorso intrapreso dopo l'addio al cinema

Un percorso di vita fatto di cadute e di tante rinascite, quello di Claudia Koll, che è tornata in televisione per raccontarsi attraverso il viaggio sonoro ideato per lei da Pierluigi Diaco a Ti Sento. L’attrice, lontana dal cinema ormai da tempo, ha iniziato una nuova esistenza dedicata alla spiritualità e alla ricerca dell’Io interiore.

Trascinata dagli stimoli sonori del brano Il Grande Incantesimo di Renato Zero, Claudia Koll è stata chiamata a una riflessione su alcune foto tratte dal film Così Fan Tutte, girato con Tinto Brass. Le immagini richiamano un passato che l’attrice ha voluto allontanare, con l’intenzione di ritrovare se stessa: “Queste foto mi danno fastidio. Sono un’altra persona oggi e dover parlare solo del mio passato, guardando indietro, sapendo che invece io sono proiettata verso il futuro, in avanti, un po’ mi fanno sentire non so… Non è imbarazzo né vergogna, è fastidio proprio. Mi dà fastidio vedere un’immagine che diciamo mia in qualche modo, mi ricorda qualcosa che è passato ma passato nel senso che sono contenta che è passato”.

Alle domande di Diaco, Claudia Koll ha risposto con estrema naturalezza, anche quando si è trattato di entrare nel merito del suo rapporto con quella forza oscura che l’ha tenuta stretta a sé e che è stata la causa del suo cambio di rotta improvviso: “Io sono stata aggredita fisicamente. Il diavolo mi è salito sul corpo e mi ha stritolata e mi ha detto che era la morte, che era venuta per uccidermi. Quindi era uno spirito, non l’ho visto, lo spirito non si vede. Però si sente e ho sentito anche l’odio che ha nei confronti dell’uomo e del corpo dell’uomo, l’accanimento che ha”.

Sarebbe stato Dio a liberarla da questa stretta, con un crocefisso e una preghiera che l’ha tenuta lontana da quel “male” che la stava avviluppando: “In quel momento io penso sia stato Dio stesso ad aiutarmi, perché ricordai di un film che avevo visto da ragazzina, appunto i primi film da adolescente quando andavo al cinema, e vidi ‘L’esorcista’. Mi ricordai che il sacerdote teneva fra le mani il crocefisso e quindi presi il crocefisso fra le mani e gridai il Padre Nostro. Io penso che mi ha ispirato Dio perché nel Padre Nostro noi diciamo ‘Liberaci dal Male'”.