Caso Balocco, indagato il manager di Chiara Ferragni: l’accusa contro Fabio Maria Damato

Subito dopo il caso, si disse che Fedez lo avrebbe voluto licenziare in tronco. Ora Fabio Maria Damato dovrà rispondere di truffa aggravata

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Quando le cose sembravano non poter andare peggio di così, ecco la conferma del coinvolgimento di Fabio Maria Damato, manager di Chiara Ferragni, nel caso Balocco. L’uomo risulta infatti indagato, stando al provvedimento del pg della Cassazione.

Di lui si era molto parlato in seguito all’uscita della puntata speciale di The Ferragnez, dedicata all’avventura dall’imprenditrice sul palco del Festival di Sanremo. Una presenza costante in quel mini documentario, con tanto di voci di corridoio al seguito. Si vociferava, infatti, non scorresse buon sangue tra il manager e Fedez.

L’accusa: truffa aggravata

In seguito allo scoppio del caso, pare Fedez ne avesse chiesto l’immediato licenziamento. Ora Fabio Maria Damato, manager di Chiara Ferragni, si ritrova a essere indagato per truffa aggravata. È al centro tanto del caso Pandoro quanto di quello delle uova di Pasqua.

L’inchiesta della Procura di Milano prosegue e promette d’essere quanto più meticolosa possibile. Tutto ciò dopo il via libera della Procura generale della Cassazione, che ha deciso di escludere Cuneo da questa sorta di disputa di competenza.

Ciò perché i contratti tra le società di Chiara Ferragni e Balocco sono stati siglati a Milano. Non fa dunque fede la sede societaria dell’azienda. Per il momento nessun commento in merito alla vicenda.

Chi è Fabio Maria Damato, General Manager di Chiara Ferragni
Fonte: Getty Images
Chiara Ferragni e Fabio Maria Damato

In molti avevano preventivato questo risvolto della vicenda legale, considerando il ruolo cardine dell’uomo. Damato è infatti general manager di TBS e di Chiara Ferragni Collection. Lei lo ha definito il suo braccio destro e sinistro. Ad oggi, però, non è chiaro in che rapporti siano. Negli scatti dell’imprenditrice post scandalo, lui non appare. Impossibile dire se si sia creata una vera e propria frattura o se faccia tutto parte della nuova gestione social emergenziale dell’influencer.

L’accusa contro Chiara Ferragni

Stando alla Procura, il guadagno di Chiara Ferragni da queste vicende, ovvero pandoro Balocco, uova di Pasqua Dolci Preziosi e bambola Trudi, è stato evidente. Nello specifico il suo profitto è derivato dal rafforzamento mediatico dell’immagine pubblica. Si sottolinea un crescente consenso ottenuto anche grazie al veicolare una “rappresentazione di sé strettamente associata all’impegno personale nella beneficenza”. Si ipotizza una doppia truffa ai danni dei consumatori.

Si sottolinea come siano stati indotti in maniera ingannevole all’acquisto. Ma perché si parla di doppia truffa? Da una parte ci sarebbe la lesione subita dalla libertà contrattuale del cliente. Si presume, di fatto, che la vendita non sarebbe avvenuta, o magari non in tali quantitativi, in assenza di quello specifico messaggio pubblicitario “manipolatorio”. Dall’altra, invece, spazio a una diminuzione del patrimonio, tenendo conto del prezzo maggiorato del prodotto. Una cifra che, nel singolo, potrebbe non essere proibitiva (alcuni hanno però affermato d’aver effettuato multipli acquisti). Assume però connotazioni ben più allarmanti se si considera l’intero territorio nazionale.

Chiara Ferragni non commenta affatto. Il suo profilo Instagram ha posto una netta limitazione dei commenti e, guardando ai suoi post, non offre altri aggiornamenti se non sulla sua vita. Il suo account prende le distanze da questa vicenda, che l’imprenditrice commenta soltanto via legali. Come accaduto del resto con Giorgia Meloni e il suo ddl beneficenza. Alcuni sostengono che la strategia possa volgere proprio nel fare del suo manager un capro espiatorio. Soltanto il tempo ci darà una risposta.