L’Isola dei Famosi ha dovuto fare i conti con l’ennesimo forfait di questa travagliata edizione: Paolo Noise, nella puntata di lunedì sera, ha dovuto ritirarsi dal gioco per problemi di salute. Serpeggiava preoccupazione attorno al naufrago, colto da malore a inizio mese, e le sue condizioni non sono mai parse del tutto rassicuranti. Ora, però, ci ha pensato lui stesso a spiegare cos’ha avuto e cosa sarebbe davvero successo in Honduras: le sue rivelazioni allo Zoo di 105, il suo programma radio.
“Isola dei Famosi”, Paolo Noise rompe il silenzio dopo il ritiro
L’Isola dei Famosi non conosce tregua, in un’edizione che si sta rivelando più travagliata del previsto. Sono numerosi i naufraghi che hanno dovuto dare forfait a programma in corso, dal ritiro di Claudia Motta alla decisione di Alessandro Cecchi Paone e Simone Antolini di ritirarsi insieme, dopo i problemi di salute di quest’ultimo. E anche Paolo Noise ha dovuto dire addio al sogno della finale: dopo il malore che l’ha colto a inizio maggio, le sue condizioni non gli hanno permesso di continuare e si è così ritirato nella puntata di lunedì sera.
Ora, però, ci ha pensato lo stesso conduttore radiofonico a spiegare come sarebbero andate le cose. Sulle sue condizioni di salute non è mai stata fatta reale chiarezza. Per questo, ora, l’ex naufrago rassicura tutti e spiega cosa sarebbe davvero successo in Honduras. “Io per i prossimi 14 giorni potrò fare solo piccoli spostamenti, quindi ho dovuto fare le due ore per arrivare dall’Honduras a Miami. Adesso mi sto riposando, poi andrò a New York dove mi dovrò fermare due giorni e da lì tornerò in Italia”, ha spiegato ai microfoni dello Zoo di 105, il suo programma radio.
Cos’è successo a Paolo Noise: il racconto
Ma quali sono stati i problemi di salute che l’hanno colto all’improvviso e l’hanno costretto al forfait? “Ecco quello che è successo in quella notte da Apocalypse Now – spiega Paolo Noise – ringrazio l’equipe medica di salvataggio, gli elicotteristi, la gente con gli scafi, anche gli honduregni che vivono lì e vivono di pescato. Sono stati tutti quanti eccezionali, di una comprensione umana… In breve ho avuto un picco pressorio molto importante – 160 su 110 – dovuto presumibilmente alla disidratazione e poi compensato”.
L’ex naufrago spiega nel dettaglio cosa sarebbe accaduto in quei concitati momenti: “Ero sdraiato su una spiaggia al buio di notte, lontano 40 minuti di barca dal primo centro medico, sono venuti immediatamente a prendermi. È stata una roba molto pesante anche per Marco che si è spaventato e preoccupato tantissimo. Mi hanno stabilizzato, poi è arrivato l’elicottero di notte, con la pioggia, mi ha portato prima in un centro medico, poi ancora in ospedale in terapia intensiva. In quaranta minuti ho preso due elicotteri, mi hanno fatto due stabilizzazioni due medici diversi. Appena arrivo a Milano dovrò fare un tagliando che è già stato prenotato”.
Da questa esperienza l’ex naufrago ha maturato una consapevolezza in più, ora che il peggio sembra davvero passato: “Diciamo che da adesso in poi dovranno cambiare un po’ di cose nella mia vita, ma questo mi permetterà di fare tante altre avventure, di stare con mia moglie per tantissimo altro tempo, ma me la sono davvero vista brutta“.
