Le Iene, il monologo di Jolanda Renga: “Il tuo corpo può diventare una condanna”

Jolanda Renga torna a parlare delle recenti minacce ricevute in un monologo a "Le Iene". La replica della madre Ambra Angiolini

Pubblicato:

Foto di Martina Dessì

Martina Dessì

Lifestyle Specialist

Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

Diecimila euro per non pubblicare delle foto che non esistono. O forse sì, false, manipolate e pronte per rovinare la vita di una ragazza di appena 21 anni. Questo è quello che ha raccontato Jolanda Renga, scrittrice nonché figlia di Francesco e di Ambra Angiolini, che non ha avuto paura di denunciare chi la ricattava. La richiesta di denaro è stata respinta al mittente e lei, benché giovanissima, ha trovato il coraggio di raccontare tutto prima che altri lo facessero per lei. “Sei il mio punto esclamativo alla parola vita”, scrive sua madre a corredo del video che l’ha vista protagonista della puntata de Le Iene del 26 ottobre in cui, in un monologo, ha raccontato delle minacce appena ricevute.

Il monologo di Jolanda Renga a Le Iene

L’abbiamo conosciuta bambina, Jolanda Renga, con quel sorriso inconfondibile che col tempo è diventata la sua cifra distintiva. E, oggi che è un’adulta, è una donna forte che non si arrende di fronte alle difficoltà. Neanche davanti alle minacce di un mitomane, che avrebbero potuto farla cedere, ma che ha deciso di raccontare perché altre – o altri – che si siano ritrovati nella sua stessa condizione, non si sentano più soli.

“Cosa stavo facendo? Alle 18 ridevo con le mie amiche, alle 18,30 mangiavamo un gelato. Alle 18,45 salutavo papà al telefono e auguravo a mamma in bocca al lupo prima che salisse sul palco. Alle 19,06 un messaggio: “Pubblicherò a mezzanotte le foto che ho di te nuda. Dì pure a tua madre che se non riceverò 10000 euro ti rovinerò la vita. Alle 19,10, il vuoto. Quelle foto non esistono, però mi sono sentita nuda. Nuda, ora lo so, significa senza difese. Significa scoprire che il tuo corpo, nudo o manipolato, può diventare la tua condanna“, dice guardando in camera a Le Iene, dov’è arrivata per raccontare quanto le è appena accaduto. L’aveva già fatto tramite social ma, con il mezzo televisivo, ha voluto raggiungere ancora più persone.

L’appello a tutte le donne

“Io ho avuto paura di diventare quel ricatto, anche se le foto non c’erano. Ma se invece le avessi inviate per amore, con fiducia, nell’intimità: mi sarei dovuta vergognare? E lui, invece, il colpevole? Irrintracciabile. Esiste solo nel tuo incubo peggiore, per annientarti nella vita vera, con l’idea che basti nominare il tuo corpo per farti stare zitta“, ha aggiunto ancora, senza negare che – sì – ha avuto paura di cadere nel ricatto.

“Per questo non l’ho fatto: voglio fargli sapere che la legge lo raggiungerà. è lui a doversi vergognare, perché la dignità è il miglior vestito che ho addosso e nessuno può togliermelo. Come donna, voglio dire a chi, in un giorno qualunque, si è sentita nuda e colpevole come me: non lo sei. Rompi il silenzio, denuncia, chiedi aiuto, spogliali tu. Rimettiti addosso la tua dignità. Tu, non l’hai mai persa”, conclude poi, consapevole che le sue parole possano in qualche modo aiutare chi si è trovato di fronte a una scelta che – in certi casi – non lasciava scampo. Il suo ultimo appello? Denunciare e chiedere aiuto. E soprattutto: non sentirsi mai sbagliati.