L’annuncio della scomparsa di Taylor Hawkins ha lasciato attoniti i fan dei Foo Fighters, ma non solo. Perché, quando la morte bussa a soli 50 anni, ci si sente in balia di eventi più grandi di noi. A distanza di poco più di un giorno, iniziano ad arrivare i primi dettagli riguardo al decesso di Hawkins: a condividerle è la Procura generale della Colombia. Deceduto in una camera d’hotel a Bogotà, ha assunto circa dieci sostanze: un cocktail che gli sarebbe stato fatale.
Taylor Hawkins, come è morto il batterista dei Foo Fighters
A rendere note le sostanze che avrebbe assunto Hawkins è stato il giornalista Luis Carlos Velez, riportando l’ufficio del procuratore. “Le autorità colombiane hanno trovato marijuana, antidepressivi, oppioidi, eroina“, ha scritto su Twitter. Nel comunicato, tuttavia, non si dice espressamente che la causa di morte è stata dovuta a un sovradosaggio: per il momento, le indagini stanno continuando, per fare luce e chiarezza sul decesso. La polizia di Bogotà ha rivelato a El Tiempo che, in base alle dichiarazioni delle persone a lui vicine, la morte avrebbe potuto essere correlata al consumo di droghe.
Il successo con i Foo Fighters: quel rock inarrestabile
Quando scompare un gigante della musica, è inevitabile ripercorrere la sua storia, la sua carriera: mettere le cuffie e lasciarsi trasportare dai classici, con gli occhi lucidi e il cuore pesante. E di successi, i Foo Fighters, ne hanno vissuti e ce ne hanno regalati. Da “My Hero” a “Learn to Fly“, come dimenticare “Best of You“, canzoni che ora ci risuonano in testa e che difficilmente potremo mai dimenticare.
Per Dave Grohl, a 28 anni dalla scomparsa di Kurt Cobain, è stato come tornare indietro nel tempo, riavvolgere la pellicola della sua esistenza e ritrovarsi ancora una volta a dover affrontare un lutto improvviso. Grohl, che pensò di mettere da parte la musica dopo il decesso di Cobain, si è lasciato poi andare con i Foo Fighters, credendo fermamente nel progetto. In un’idea che si è rivelata vincente, e destinata a durare in eterno: rock inarrestabile.
Il lutto del mondo della musica
La musica ha perso una stella, una delle più brillanti. Hawkins non era solo un batterista di successo, ma tra i migliori al mondo. Dietro alla fama, c’è altro, che molto spesso non vediamo e non sempre è condiviso sui giornali o sui social. Sono stati tanti i messaggi di cordoglio, non solo dai fan, ma anche da altri artisti dello spettacolo. Ozzy Osbourne lo ha enormemente elogiato, definendolo una grande persona, così come un musicista straordinario. “Ci vediamo dall’altra parte”.
“Sono scioccato. Benedici il suo bel cuore”, ha scritto invece Flea dei Red Hot Chili Peppers. “Sono così triste. Il più figo di sempre. Riposa a ritmo”, l’ultimo saluto dei Questlove, batterista dei The Roots. Tra gli addii che straziano il cuore, spicca anche quello di Mick Jagger, tra tristezza e supporto verso la famiglia. E le parole ci rimandano un ritratto intimo di Taylor: non solo di un musicista, ma anche di una grande persona che mai sarà dimenticata.