Puntiamo sulla prevenzione. E’ il consiglio di Raffaella Buzzetti – Professore di Endocrinologia e Diabetologia presso l’Università La Sapienza di Roma – per far fronte al rischio di sviluppare alterazione della glicemia che possono aprire la strada al diabete ed al contempo preservare i reni.
Perché esiste un “filo rosso” che lega queste due realtà. In termini di prevenzione, il controllo del peso corporeo ed il movimento regolare, unito ad una sana alimentazione, appare basilare. Ricordiamo che fare prevenzione significa innanzitutto seguire stili di vita corretti, previlegiando la dieta mediterranea, con poco sale e un adeguato introito di potassio, ma anche praticare attività fisica, evitando di eccedere verso le situazioni di sovrappeso e obesità, Il rischio, dietro l’angolo, si chiama nefropatia diabetica. Questa condizione colpisce i reni, che hanno il compito di “ripulire” il sangue dalle sostanze di scarto che vengono prodotte dall’organismo.
L’avanzare del diabete porta progressivamente il rene a perdere la sua normale attività di filtro delle scorie, e nei casi più gravi porta all’insufficienza renale, che necessita del trattamento con la dialisi. Se è vero che la donna fino all’età della menopausa corre rischi minori di sviluppare veri e propri quadri patologici, bisogna sempre tenere presente la salute del rene e del metabolismo. Magari anche eseguendo semplici controlli come esami del sangue (dalla misurazione della glicemia fino a test mirati alla prevenzione cardiovascolare e circolatoria, come la misurazione del colesterolo LDL, per giungere a valutazione dell’uricemia) fino a studiare semplici parametri rilevabili nelle urine. Pensate in questo senso ad un esame semplice e poco costoso come l’identificazione di un’anormale escrezione di albumina. Si chiama microalbuminuria e può indicare il rischio. Assieme al medico, poi, caso per caso, ci possono identificare le strategie d’approccio per preservare il metabolismo e il benessere renale.
Con il contributo di Boehringer Ingelheim