Solari per i bambini: poche regole da tenere ben presente

Siete sicure di scegliere i solari più adatti ai vostri bambini? Ecco cosa tenere a mente per non sbagliare acquisto e proteggerli al meglio.

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Andrea Costantino

Medico chirurgo

Medico abilitato alla professione, iscritto all'albo dei Medici e degli Odontoiatri di Siena.

Pubblicato: 8 Aprile 2024 14:22

La bellezza ed il grande potere dell’infanzia si riconoscono nel gioco, nella libertà che si cela dietro alla possibilità di trascorrere del tempo all’aria aperta, alla scoperta di se stessi nella socializzazione con l’altro. Se questo privilegio di energie inesauribili si estrinseca, soprattutto, durante la bella stagione, è bene per un genitore essere consapevole dei potenziali rischi derivanti da un’esposizione solare inappropriata e senza le adeguate protezioni.

Le scottature solari in età pediatrica sono, infatti, pericolose, perché responsabili della maggior parte dei casi di melanoma (tumore cutaneo molto aggressivo e potenzialmente mortale) del giovane adulto.

Fotoprotezione: come proteggere il bambino

Il termine foto protezione ingloba tutta una serie di atteggiamenti preventivi atti a schermare gli effetti nocivi derivanti dall’esposizione alle radiazioni ultraviolette. Indubbiamente, l’irraggiamento solare ha degli importanti benefici, consentendo di riscaldare il corpo, di produrre in maniera spontanea adeguati quantitativi di vitamina D (utile per la maturazione dell’apparato osteo-scheletrico oltre che per fondamentali funzioni biologiche) e ha un importante effetto antidepressivo. In maniera precoce tale esposizione non è scevra di possibili conseguenze negative, tra cui annoveriamo l’eritema solare.

Tra gli effetti più tardivi derivanti dall’esposizione solare dobbiamo, però, citare:

  • Miglioramento di alcune dermatosi (dermatite atopica, psoriasivitiligine);
  • Pigmentazione tardiva che inizia a distanza di due giorni dall’esposizione;
  • Invecchiamento della pelle o photo-aging;
  • Tumori della pelle causati dall’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti A e B.

Tipologie di fotoprotezione

  • La foto-protezione naturale, distinta in carnagione (pigmentazione costituzionale geneticamente determinata) e abbronzatura (pigmentazione facoltativa);
  • Gli schermi fisici, costituiti da particelle a base di ossido di zinco e/o biossido di titanio che si frappongono tra la pelle e il sole. Non penetrando nella pelle, sono potenzialmente meno irritanti rispetto ai filtri chimici.;
  • Gli schermi chimici, che assorbono determinate lunghezze d’onda della luce ed alcune volte sono associati a sostanze antiossidanti. I solari con filtri chimici sono più gestibili sul piano cosmetico, in quanto si applicano e si assorbono con maggiore facilità;

La capacità dei raggi UVA di causare tumori della pelle è 100 volte inferiore a quella degli ultravioletti B (UVB). Durante l’esposizione su una spiaggia si assorbe una quantità di UVA 100 volte superiore agli UVB: si comprende quindi l’importanza di utilizzare degli schermi solari protettivi nei confronti di tutto lo spettro degli ultravioletti.

Tutte le zone del corpo meritano un’adeguata foto-protezione, ma le aree che necessitano di maggiore attenzione sono l’area della testa-collo, senza dimenticare le labbra (con protezioni specifiche ad SPF molto alto, le palpebre (con occhiali da sole con protezione UV) e le orecchie.

A che età i bambini possono iniziare a prendere il sole

I bambini di età inferiore ai 6 mesi non dovrebbero mai essere esposti al sole, nemmeno quello in città.

Tra i 6 mesi e i 3 anni possono essere esposti, ma devono essere protetti con prodotti con ‘Protezione molto alta’ e un fattore SPF di 50+. Alle creme vanno associati indumenti confezionati con tessuti protettivi (riconoscibili dalla sigla UPF numero, 15, 30, 50, etc, riportata nell’etichetta) ed occhiali da sole con filtro UV.

Dopo i 3 anni bisogna tenere conto del fototipo, ma in generale è bene non scendere sotto l’SPF 30. Si tratta di una scala di valori che va dal I al VI e che suddivide la popolazione in base alla carnagione e alla capacità di non scottarsi e di abbronzarsi. I fototipi con valori più bassi (I, II, III) devono utilizzare fattori di protezione più elevati.

È importante ricordarsi di utilizzare sempre la foto-protezione, anche quando si va a passeggio in città.

Suggerimenti sull’uso e le caratteristiche delle creme solari per bambini

 

Fattore di protezione alto

Il fattore di protezione nel caso dei bambini deve sempre essere alto e dipende oltre che dalla pelle anche dall’età. Per bambini fino a 6 anni è bene usare una protezione 50+, mentre man mano che crescono si può arrivare fino a 30+, considerando sempre però le caratteristiche della pelle del piccolo.

Meglio prodotti naturali

Preferite delle creme solari quanto più possibili naturali, meglio se bio e con filtri fisici invece che chimici. In questo modo proteggerete il piccolo dal sole e ridurrete la probabilità di allergie e arrossamenti che possono svilupparsi con creme con filtri chimici che risultano più aggressivi sulla pelle. Nei bambini con pelle intollerante/atopica ed in tutti quelli di età <1 anno è necessario impiegare un filtro solare esclusivamente fisico.

Quando mettere la crema

Non aspettate di essere in spiaggia o al sole per mettere la crema solare al bimbo, spalmatela mezz’ora prima dell’esposizione  in modo che venga assorbita perfettamente. Ricordatevi di applicare nuovamente la crema se rimanete molto tempo al sole e comunque tutte le volte che il piccolo fa il bagno. Successivamente va applicata ogni 2 ore fino alla fine dell’esposizione.

Se si utilizzano i prodotti ‘water resistant’ ossia resistenti all’acqua, i bambini possono fare bagni anche di 20-30 minuti in sicurezza. Sarà importante, però, ricordare che dopo il bagno, l’asciugatura con l’asciugamano rimuove circa l’80% della crema che va quindi riapplicata prontamente.

Precauzioni importanti

Non limitatevi a proteggere i bambini con la crema solare, mettete sempre loro un cappellino sulla nuca, degli occhiali da sole e, se la pelle è bianchissima e sensibile, meglio garantirgli anche una maglietta soprattutto nei primi giorni di esposizione. Non sottovalutate il semplice riverbero dell’acqua, che è molto forte. Quanto all’orario dell’esposizione, è sempre meglio preferire la mattina presto fino alle h.11 e il pomeriggio dalle h.16 in poi: nelle ore centrali il sole è più intenso e quindi pericoloso. Una volta tornati a casa, dopo averli lavati, applicate sulla pelle una crema doposole per mantenerla idratata e nutrita.

Fonti bibliografiche: