La retinografia è un esame oculistico diagnostico fondamentale dal punto di vista clinico per uno screening rapido e sicuro delle condizioni della retina – complessa struttura nervosa formata da milioni di cellule che serve a trasformare stimoli luminosi in impulsi elettrici –, della microcircolazione e del nervo ottico individuando eventuali patologie.
Si può definire – in termini semplici – come una fotografia a colori del fondo dell’occhio, che consente quindi di vederne dettagliatamente la condizione.
Indice
Cos’è la retinografia
La retinografia è un esame del fondo oculare tramite il quale è possibile analizzare lo stato di salute di vari elementi che compongono il nostro occhio. Nello specifico, ci si riferisce a:
- corpo vitreo;
- retina;
- macula;
- testa del nervo ottico.
Questo esame viene richiesto in particolar modo per pazienti diabetici, soggetti a retinopatia diabetica, una delle principali cause di perdita della vista nelle persone di età compresa tra 30 e 69 anni.
L’aumento della diffusione del diabete mellito di tipo 2 e, la sua sempre maggiore comparsa in età precoce, rende la retinografia un esame di screening essenziale per prevenire gravi perdite visive.
Si ritiene opportuno sottoporre a una retinografia anche i soggetti affetti da ipertensione arteriosa, i pazienti che hanno subito un trauma con possibile distacco della retina, in presenza di maculopatia – una patologia che colpisce, appunto, la macula – e altri disturbi visivi gravi.
Come si esegue l’esame di retinografia
La retinografia è un esame effettuato senza ricorrere, necessariamente, all’anestesia, con paziente sveglio durante tutta la procedura. Il medico applica un collirio per dilatare la pupilla e procede all’esame, tramite l’impiego di uno strumento, chiamato retinografo.
Si tratta di una macchina fotografica collegata ad un biomicroscopio, in grado di effettuare una fotografia a colori e di mettere in evidenza eventuali occlusioni venose o arteriose, possibili campanelli d’allarme di lesioni o patologie anche gravi.
Le pupille resteranno dilatate per diverse ore, per questo motivo si consiglia al paziente di farsi accompagnare da una persona di fiducia, indossare occhiali da sole protettivi e non mettersi alla guida di un veicolo.
Quando bisogna sottoporsi alla retinografia
La retinografia viene in genere prescritta per la diagnosi e il monitoraggio di patologie che riguardano i vasi sanguigni della retina, quindi per problemi di circolazione che sono legati ad esempio a diabete e ipertensione, nei casi in cui si sospetti un distacco o lesione della retina, oppure per monitorare lo stato della macula nel caso di maculopatie.
Grazie alla retinografia è possibile verificare lo stato di salute della testa del nervo ottico, che in caso di glaucoma subisce diversi danneggiamenti. Generalmente, si prescrive a soggetti affetti da diabete, ma anche a coloro che sono affetti da ipertensione arteriosa, può essere utile per chi ha subito un trauma con eventuale possibilità di distacco della retina, in presenza di maculopatia – patologia che va a colpire la macula – e altri disturbi visivi gravi.
Diabete e retinopatia
Questo tipo di esame viene richiesto in particolar modo ai pazienti diabetici: infatti una delle maggiori complicanze è la retinopatia diabetica. Purtroppo, dal diabete non si guarisce mai del tutto, ma la patologia può essere trattata con successo: dato che la malattia è sistemica, ovvero colpisce tutto l’organismo, è bene fare screening agli organi che potrebbero essere colpiti per migliorare la propria qualità di vita.
Non tutti sanno che le complicanze oculari in corso di diabete sono molto frequenti, in particolare la retina per la quantità di vasi sanguigni contenuti, per questo anche in assenza di sintomi chi è diabetico si deve sottoporre con una certa periodicità a visite oculistiche che prevedono l’esame del fondo oculare ed eventuali esami aggiuntivi.
Effetti collaterali
Seppur si tratti di un esame blando e non invasivo, la retinografia comporta alcuni effetti collaterali, come:
- visione sfocata;
- difficoltà a concentrarsi;
- sensibilità alla luce.
Questi disagi possono durare anche qualche ora, è consigliabile quindi riposarsi e non sforzare la vista dopo aver effettuato l’esame.