Psoriasi lieve-moderata: sintomi e perché è difficile da gestire

Il trattamento della psoriasi lieve-moderata può nascondere alcune insidie. Scopriamo questa patologia, la sua classificazione e i trattamenti disponibili per la forma lieve-moderata.

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Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

Cos’è la psoriasi

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica, storicamente considerata una condizione che colpisce prevalentemente la pelle. Tuttavia, questa patologia va ben oltre le semplici placche eritomatose squamose visibili sulla cute. È una malattia sistemica multiforme che provoca una significativa sofferenza fisica, psicologica e sociale nei pazienti. Comprendere la psoriasi in tutta la sua complessità è essenziale per una gestione efficace della malattia e delle sue numerose comorbidità.

La psoriasi è mediata dal sistema immunitario e ha una forte predisposizione genetica. Colpisce il 2-4% della popolazione nei paesi occidentali, con tassi di prevalenza influenzati dall’età e dalla localizzazione geografica. La malattia è caratterizzata da un’eccessiva proliferazione dei cheratinociti, le cellule principali dello strato esterno della pelle, e si manifesta in diverse forme, tra cui la psoriasi a placche, guttata, pustolosa generalizzata ed eritrodermica.

Sintomi della psoriasi

La psoriasi a placche, il tipo più comune, si manifesta con piccole chiazze rosse, argentate e lucide su cuoio capelluto, gomiti, ginocchia, schiena e natiche. Possono essere colpite anche sopracciglia, ascelle, ombelico, pelle intorno all’ano e la fossetta tra le natiche e la regione lombare. Le unghie possono risultare deformate, ispessite e striate.

Le chiazze possono persistere, confluire in aree più grandi e causare prurito o bruciore. Sebbene a volte asintomatica, la psoriasi può creare disagio psicologico. I sintomi possono migliorare in estate con l’esposizione al sole e alternare periodi di remissione e ricadute.

Classificazione della psoriasi

La psoriasi può manifestarsi in maniera molto eterogenea, può interessare regioni corporee più o meno estese e avere intensità più o meno grave. Dopo aver diagnosticato la psoriasi, il dermatologo valuta la gravità della malattia utilizzando specifici indici, per determinare la terapia più adeguata. Tra i principali indici utilizzati troviamo:

  • Psoriasis Global Assessment (PGA): valuta l’intensità del rossore, dell’ispessimento e del rilievo della pelle con un punteggio da 0 a 5.
  • Body Surface Area (BSA): misura l’estensione della psoriasi, calcolando la percentuale della superficie cutanea colpita.
  • Psoriasis Area Severity Index (PASI): stima eritema, indurimento e squame della pelle, tenendo conto anche dell’estensione misurata col BSA. Il punteggio va da 0 a 72, dove valori inferiori a 10 indicano una psoriasi lieve, da 10 a 20 una psoriasi moderata, e superiori a 20 una psoriasi grave. Tuttavia, il PASI presenta limiti: non distingue tra diversi pattern di distribuzione delle lesioni, non valuta differenti sottotipi clinici, riflette un giudizio soggettivo e perde sensibilità nelle forme meno estese.
  • Per definire meglio la gravità della psoriasi, considerando anche l’impatto sulla qualità di vita del paziente, si utilizza un sistema combinato che include il Dermatology Life Quality Index (DLQI). Questo è un questionario con 10 domande, utilizzato per diverse malattie cutanee e, in combinazione con la valutazione clinica (PASI e BSA), permette di esprimere la gravità dell’impatto della psoriasi sulla qualità di vita del paziente.

Psoriasi lieve: definizione, sintomi e cure

Le forme lievi (PASI <5, BSA <10%) si manifestano generalmente con poche lesioni psoriasiche di piccole dimensioni e scarsamente infiammate. La “psoriasi minima” presenta lesioni appena accennate, rendendo talvolta difficile la diagnosi anche per lo specialista dermatologo. Le forme classiche di psoriasi lieve possono essere controllate con emollienti e trattamenti topici specifici (creme, unguenti, lozioni o emulsioni a base di derivati della vitamina D, associati o meno a corticosteroidi). La fototerapia, come UVB a banda stretta, può essere una strategia efficace per la psoriasi lieve.

Tuttavia, la psoriasi può presentarsi in aree critiche come il cuoio capelluto, i genitali, le regioni palmo-plantari e le unghie. La presenza di psoriasi in queste sedi, se non risponde ai trattamenti topici o alla fototerapia, può giustificare l’uso di terapie sistemiche o biologiche anche in forme considerate lievi. Questo perché il coinvolgimento di tali aree può avere un impatto significativo e invalidante sulla qualità di vita del paziente.

Perché la psoriasi è difficile da gestire

Uno dei problemi principali riguardo la forma lieve-moderata della patologia è l’aderenza al trattamento. Infatti, molto spesso, il paziente, presentando lesioni minime che non interferiscono con la sua vita lavorativa e relazionale, tende a non essere costante nell’utilizzo delle terapie prescritte. L’utilizzo di trattamenti topici specifici è fondamentale per gestire la patologia fin dagli stadi iniziali e evita l’insorgenza di complicanze a breve e lungo termine. Un confronto con il proprio medico curante è appropriato per risolvere tutti i propri dubbi riguardanti questa insidiosa patologia.

La gestione della psoriasi lieve-moderata presenta sfide significative, principalmente a causa della variabilità dei sintomi e dell’aderenza al trattamento da parte dei pazienti. Sebbene le lesioni possano sembrare minime, il loro impatto sulla qualità della vita non deve essere sottovalutato. È essenziale che i pazienti seguano costantemente le terapie prescritte e si confrontino regolarmente con il proprio medico per monitorare la malattia e prevenire complicanze. La collaborazione tra il paziente e le figure sanitarie, unita all’adozione di nuove terapie, può contribuire a gestire efficacemente la malattia e a ridurre il suo impatto sulla vita quotidiana.

Fonti