Piccoli veleni domestici, come riconoscerli e difenderci

In casa possono essere presenti sostanze e piante che possono essere nocive alla salute: quali sono e come evitare i rischi

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 30 Agosto 2021 17:48

Respiriamo in modo autonomo, quindi senza dover fare uno sforzo volontario, tocchiamo migliaia di oggetti con le mani e ci nutriamo, mangiando e bevendo. Tocchiamo, respiriamo, mangiamo. Avete mai pensato a quante sostanze entrano in contatto quotidianamente con le mucose del corpo e con la pelle? E avete mai riflettuto sul fatto che in certi casi, per fortuna rari, proprio così possono nascere problemi per il benessere?

Ecco, in sintesi, qualche informazione per conoscere potenziali nemici noti e meno conosciuti, visibili e non che possono entrare in gioco in queste situazioni, anche al di là dell’intossicazione da monossido di carbonio che purtroppo diventa possibile elemento di cronaca nella stagione più fredda.

Maneggiare con cura

Quando parliamo di ingestione accidentale, a rischio sono soprattutto i bambini. La lista comprende sostanze chimiche, come detergenti vari (saponi, shampoo, bagni schiuma), ammoniaca, acidi o altri corrosivi (liquidi per sgorgare i lavandini o per eliminare il calcare), soda caustica, candeggina (o amuchina), insetticidi, prodotti specifici per pulire il forno o l’acciaio o l’argenteria o le superfici in legno, smacchiatori (trielina, benzina), solventi (acquaragia, acetone, etere). Il grado di pericolosità può ovviamente variare varia a seconda del tipo di sostanza, della concentrazione e dipende dalla quantità che è stata ingerita.

Alcune di queste sostanze possono provocare gravissimi danni all’esofago e allo stomaco, altre se inalate in elevata concentrazione possono essere molto irritanti per le vie aeree, scatenando crisi asmatiche nei soggetti predisposti o addirittura polmoniti chimiche nei casi più gravi prodotti apparentemente “innocui” come la naftalina e la canfora anche se ingerite in quantità modeste possono essere mortali specie nei bambini. più in generale, comunque, i rischi sono maggiori per i più piccoli e per i nonni.

I più piccoli e gli anziani sono a maggior rischio, sia perché meno informati sui rischi e più portati alla disattenzione, sia perché i sistemi di “pulizia” ed eliminazione delle sostanze estranee nell’organismo sono incompleti nei bambini oppure possono essere deteriorati negli anziani.

Occhio al pollice verde

Per quanto piacevoli e destinate a creare colore in casa, soprattutto per chi ha il pollice verde, anche le piante possono nascondere qualche insidia. E, come al solito, sono i bambini a correre i rischi maggiori. L’elenco è lungo. Ci sono piante nocive in tutte le loro parti (ad esempio azalea, clivia, mimosa, mughetto, papavero, ranuncolo, rododendro) fiori nocivi (biancospino, bocca di leone, camelia, ginestra, erica, garofano, geranio, gelsomino, glicine, ortensia) e foglie con cui è meglio non entrare in contatto.

Sono circa quaranta in tutto le piante della flora italiana che possono creare problemi all’intero organismo, mentre molte possono dare solo effetti locali come irritazioni, gonfiore, ulcerazioni della parte che entra in contatto con il vegetale.

In particolare  possono provocare effetti irritativi al cavo orale (con bruciore, gonfiore, bolle) piante molto diffuse nei nostri appartamenti come la Diffenbachia ed il Philodendron. Il narciso e le specie simili sono piante velenose (specie il bulbo) possono provocare gastroenteriti a rapida insorgenza e dolore addominale, sintomi analoghi possono derivare dall’edera  e dall’ippocastano.

Possibili danni al fegato ed al rene e ad altri organi possono derivare dall’ingestione del bulbo del Colchico (che può essere confuso con quello della cipolla), che “avvisa” con una gastreoenterite. L’induzione del vomito è di fatto l’unico provvedimento possibile se non si è in ospedale e nella maggior parte dei casi risolutivo nel caso di ingestione recente di foglie, bacche o semi. Ricordate infine di ricorrere al Centro Antiveleni per avere consigli più precisi e specifici sulla sostanza in questione. Per i sintomi, se questi sono particolarmente seri, occorre parlarne con il medico e/o fare riferimento al pronto soccorso