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Parto vaginale dopo un cesareo: una strada percorribile all’Ospedale Cristo Re

Il parto vaginale dopo un parto cesareo è ormai una possibilità concreta: le linee guida lo ritengono sicuro e ginecologi e ostetriche non lo escludono a priori

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Affrontare un VBAC, ossia un parto vaginale dopo aver avuto in precedenza un parto cesareo non è più un’utopia. Si tratta, invece, di una possibilità concreta e sempre più consigliata da medici ed ostetriche, che la considerano una pratica corretta e sicura. Ovviamente, prima di procede, vanno valutati diversi elementi e preso in considerazione l’intero quadro clinico della donna. Anche l’ospedale Cristo Re di Roma, da sempre attento ai desideri e ai bisogni delle partorienti, è propenso, laddove possibile in sicurezza, a procedere con parto naturale anche per coloro che hanno già subito un cesareo.

Parto vaginale dopo un parto cesareo: rischi e benefici

Cosa si intende precisamente con Vbac e perché, oggi, è considerato sicuro? Vbac è l’acronimo di Vaginal Birth After Cesarean e, quindi, significa parto vaginale dopo un cesareo. Una pratica che, oggi, viene promossa anche in virtù del sostanziale incremento di tagli cesarei effettuati osservato negli ultimi tempi.

Un altro importante elemento che porta a percorrere questa strada con sempre maggior sicurezza è l’elevato tasso di successo, che si aggira intorno al 75%, avuto nei casi di travaglio seguiti ad un precedente parto cesareo, che sono sfociati in parti vaginali. Ciò incoraggia sempre di più medici e ostetriche, che tengono in considerazione anche i minori rischi per la partoriente e per il nascituro che comporta questa scelta.

La tendenza, quindi, sta diventando sempre di più quella di procedere con un travaglio (TOLAC) anche nei casi di un precedente parto cesareo. Al travaglio, se non si presentano complicazioni, seguirà un parto vaginale, a cui è associato un livello di rischio minore, minori possibilità di complicanze, un rapido recupero della salute fisica della partoriente e, di conseguenza, un grado di soddisfazione maggiore per la donna.

In caso di problemi, però, i medici saranno pronti e a far nascere il bambino con un taglio cesareo di emergenza. Ciò significa un innegabile aumento dei rischi sia per la madre, che per il bambino, come l’isterectomia o lesioni operative. Il tutto, come è facile immaginare, comporterebbe un grado di soddisfazione notevolmente minore da parte della partoriente.

Il rischio più alto a cui si incorre durante un travaglio, è quello della rottura dell’utero, che può avere conseguenze molto gravi sia per la madre, sia per il neonato. Si tratta di un problema che può presentarsi in qualsiasi tipo di parto ma che, per le donne che hanno subito un parto cesareo in precedenza, è ben venti volte maggiore. Tuttavia, non vanno esclusi neanche i rischi a cui si incorre con un taglio cesareo ripetuto (ERCS), che può comportare conseguenze negative per la salute della donna.

Vbac: cosa dicono le linee guida

Mettendo sul piatto della bilancia benefici e rischi, le principali linee guida ritengono il travaglio e il parto vaginale una scelta sicura e percorribile anche per coloro che hanno già avuto un parto cesareo. Il tutto però deve avvenire in massima sicurezza, con la consapevolezza che non è esclusa la possibilità di andare incontro a problematiche.

In vista di tutti questi fattori, tenendo sempre in considerazione il desiderio e i bisogni della partoriente e, soprattutto, cercando di rendere la sua esperienza soddisfacente, saranno i medici e le ostetriche, a valutare il quadro d’insieme e decidere.

Anche l’ospedale Cristo Re di Roma, che da sempre è particolarmente sensibile alle esigenze, ai bisogni e al benessere delle donne, mette a disposizione l’esperienza e le competenze dei suoi ginecologi e ostetriche per supportare le partorienti, non escludendo la possibilità di eseguire un parto vaginale anche dopo un precedente parto cesareo. Il tutto, avviene in una struttura pronta ad affrontare qualsiasi scenario, dotata di importanti strumenti e risorse, che consentono di mettere al primo posto la salute delle neo-mamme e dei nascituri.

 

In collaborazione con Ospedale Cristo Re di Roma – Gruppo Giomi