Parto cesareo aperto ai papà: succede a Torino. Perché l’iniziativa ci piace

Quella dell'ospedale torinese è un'iniziativa che permette alle mamme di avere accanto chi desiderano durante un cesareo programmato

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Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Il momento del parto è delicatissimo e lo è per tante ragioni diverse. A partire da quelle emotive: avere accanto chi si desidera è importante ed è di sostegno per la futura mamma. Ed ecco perché iniziative come quella che è stata presa dall’ospedale Sant’Anna della Città della salute di Torino ci piacciono. Lì, infatti, anche le mamme che devono sottoporsi a taglio cesareo potranno decidere di avere accanto a loro il papà, o un’altra persona scelta da lei.

Non solo parti naturali, quindi, ma anche le donne che devono procedere per un’altra strada potranno avere accanto una persona cara.

Parto cesareo, le donne non più sole

Non più sole, ma con accanto chi desiderano: succede all’ospedale Sant’Anna della Città della salute di Torino dove le donne che devono sottoporsi a taglio cesareo potranno avere accanto a loro l’altro genitore o una persona cara.

Ovviamente l’iniziativa si declina in base alla tipologia di intervento, non sarà possibile ad esempio per coloro che devono sottoporsi a un intervento d’urgenza ma solo per quelli che sono stati programmati.

Anche il modo in cui essere presenti cambia: si potrà scegliere di avere accanto chi si desidera fino a poco prima dell’intervento, quando si è nella sala di preparazione, oppure nella sala di risveglio insieme alla mamma e al neonato. È possibile anche chiedere di essere presenti in sala operatoria, ma questa ultima opzione richiede – come riportato da una nota dell’ospedale – che chi entra sia totalmente consapevole e che possa seguire le regole del luogo in cui si trova con l’obiettivo di tutelare mamma e nascituro.

Un’iniziativa che ci piace perché concorre proprio allo scopo che si è prefissato il nosocomio torinese, ovvero quello di “una migliore accoglienza e umanizzazione del parto”, si legge sulla nota.

E l’iniziativa ha già preso il via, viene spiegato dal nosocomio: “Quando un papà di 33 anni ha potuto assistere al parto cesareo, presso il Blocco operatorio tagli cesarei”. La mamma di 31 anni, seguita dall’Ostetricia e Ginecologia 2 universitaria (diretta dal professor Alberto Revelli), ha messo al mondo un maschietto di 2.870 grammi, grazie anche alla collaborazione degli anestesisti dell’équipe della dottoressa Mariella Maio e ai neonatologi dell’équipe della professoressa Alessandra Coscia. È il primo figlio della coppia.

Il parto cesareo è un intervento e come tale bisogna rispettare delle regole ben precise ma, a differenza di quello naturale, spesso non si può avere nessuno accanto. Ma non nell’ospedale torinese che in una nota spiega il perché di questa decisione, che si può applicare solo in caso di taglio cesareo programmato.

“L’obiettivo dell’ospedale Sant’Anna – viene spiegato -, quando un taglio cesareo si rende necessario, è anche quello di offrire ad entrambi i genitori la possibilità di partecipare alla nascita del loro figlio favorendo il contatto pelle a pelle con mamma o con papà e migliorare l’avvio dell’allattamento ed il bonding attraverso la presenza di entrambi i genitori”.

In quali altri ospedali il genitore può essere presente

Quello torinese non è l’unico ospedale dove viene offerta all’altro genitore la possibilità di assistere al parto cesareo. Ci sono infatti altre esperienze.

Tra queste quella definita “parto cesareo familiare” resa possibile dall’ospedale Maggiore di Parma dove, in caso di richiesta, l’altro genitore può entrare in sala operatoria e sedersi accanto alla mamma, per poi accudire sin da subito il suo bambino. Un altro è l’Ospedale Alto Vicentino: anche qui c’è la possibilità di essere presenti in sala operatoria.

Modi per sostenere la futura mamma in un momento molto delicato e per permettere anche all’altro genitore, o a una persona cara, di condividere istanti preziosi e che resteranno per sempre tra i ricordi più emozionanti.