Tra i motivi più comuni che spingono le persone a consultare uno specialista e a sottoporsi a una visita urologica c’è sicuramente l’infezione alle vie urinarie, un disturbo che può essere causato da diversi fattori e che, se non trattato in maniera adeguata, può compromettere il normale svolgimento della quotidianità.
Indice
Cosa si intende per infezione alle vie urinarie
Le infezioni del tratto urinario sono piuttosto comuni e si manifestano con diversi sintomi, tutti molto fastidiosi, che possono colpire uomini e donne adulti ma anche bambini. Si tratta di infezioni che colpiscono l’apparato urinario nelle sue diverse parti, generalmente in un primo momento le vie urinarie basse, cioè uretra e vescica, per poi passare, nei casi più gravi, all’apparato urinario superiore, cioè ai condotti che trasportano l’urina, e ai reni.
Inoltre, le infezioni urinarie possono essere suddivise in:
- infezioni acute, quando si presenta un solo episodio
- ricorrenti, quando si presentano più di due volte in sei mesi o più di tre in un anno
- croniche, quando i sintomi sono continui e persistenti nel tempo
Diversi tipi di infezione alle vie urinarie
Come dicevamo, le infezioni alle vie urinarie di solito interessano la parte più bassa, quella quindi “esposta” all’esterno. Ma possono anche risalire per i condotti e infettare altri organi, con conseguenze anche gravi.
Cistite
La cistite è l’infezione più comune e coinvolge la vescica. È più frequente nelle donne, per le quali a scatenarla sono spesso i rapporti sessuali. Negli uomini solitamente la cistite è dovuta a un’infezione ascendente dall’uretra o dalla prostata, soprattutto in caso di prostatite batterica cronica.
Uretrite
L’uretrite è l’infezione dell’uretra e può essere causata da batteri, ma anche da protozoi, funghi o virus. Tra le cause più frequenti che la scatenano e che sono comuni a entrambi i generi ci sono le malattie sessualmente trasmissibili, come la clamidia, la gonorrea, la tricomoniasi e l’herpes.
Ureterite
Quando si parla di ureterite, l’infezione raggiunge il condotto che collega la pelvi renale alla vescica. Anche in questo caso, colpisce più facilmente le persone di genere femminile, a causa dell’anatomia stessa degli organi genitali.
Pielonefrite
La pielonefrite è un’infezione che giunge ai reni dalle vie urinarie. Negli uomini è spesso causata da difetti funzionali e anatomici, mentre nelle donne è più comune durante la gravidanza quando la peristalsi ureterale è inibita.
Batteriuria asintomatica
Quando non sono presenti sintomi ma si è di fronte a coltura delle urine positiva, si parla di batteriuria asintomatica. È quindi maggiormente rilevabile durante screening o in controlli a pazienti ad alto rischio, come per esempio le donne incinte o chi ha subito un trapianto di rene.
Le infezioni urinarie possono distinguersi anche tra:
- non complicate, a seconda del tipo di infezione e del paziente colpito, ma generalmente si presentano senza che ci siano altri fattori di rischio
- complicate, quando colpiscono bambini e donne incinte o quando si verificano in presenza di caratteristiche come un’anomalia strutturale o funzionale del tratto urinario, una comorbilità o una recente operazione o applicazione di strumenti a carico del tratto urinario
Sintomi delle infezioni urinarie
Nella maggioranza dei casi, le infezioni del tratto urinario portano con sé sintomi molto fastidiosi che spingono a rivolgersi in prima battuta al medico curante, soprattutto se si tratta di un caso isolato.
I sintomi possono poi essere diversi a seconda del tratto urinario interessato. I più comuni per le cistiti e le uretriti sono:
- difficoltà a urinare nonostante lo stimolo
- pollachiuria (minzione frequente)
- stranguria (minzione dolorosa)
- ematuria (sangue nelle urine)
- bisogno urgente di urinare
- dolore nella regione pelvica e lombare
Quando invece l’infezione è arrivata all’apparato urinario superiore si verificano anche:
- febbre
- brividi
- nausea e vomito
- dolore toracico
In alcuni casi le infezioni alle vie urinarie non hanno sintomi: si parla quindi di batteriuria asintomatica, cioè la presenza di batteri nelle urine che non reca nessun disturbo al paziente, ma viene scoperta attraverso uno screening in pazienti a rischio.
Cause delle infezioni alle vie urinarie
A causare le infezioni delle vie urinarie sono batteri che risalgono, appunto, attraverso l’uretra fin nella vescica e, nei casi più gravi, in altri tratti dell’apparato urinario. Nella maggioranza dei casi si tratta di batteri presenti nell’intestino che, data la vicinanza con l’uretra, riescono a contaminarla.
I batteri che causano infezioni dei diversi tratti urinari sono:
- batteri enterici, solitamente Gram-negativi (i più comuni)
- batteri Gram-positivi
L’Escherichia coli rappresenta il 75-95% delle cause di infezione urinaria, ma non è l’unico Gram-negativo che può provocarla. Tra questi troviamo anche:
- Klebsiella o Proteus mirabilis
- Psuedomonas aeruginosa
I batteri Gram-positivi causano raramente infezioni urinarie, e tra questi troviamo in maggioranza lo Staphylococcus saprophyticus, che rappresenta all’incirca il 5-10% dei casi. Ancora più rari sono altri batteri Gram-positivi come Enterococcus faecalis e Streptococcus agalactiae
Infine, le infezioni in piccola percentuale possono essere causate da alcuni lieviti, presenti sempre nell’intestino, come la Candida albicans.
Fattori che contribuiscono alle infezioni urinarie
Ci sono alcuni fattori che possono aumentare il rischio di contrarre infezioni delle vie urinarie, sia nelle donne – più predisposte per anatomia – che negli uomini. Si tratta di fattori esterni, che possiamo considerare meccanici, oppure di altri fattori legati più prettamente allo stato di salute.
Tra le cause meccaniche che aumentano il rischio di infezioni contiamo:
- uso di anticoncezionali e dispositivi intra-uterini
- uso del catetere
- uso di presidi per l’incontinenza urinaria o fecale
I fattori di rischio legati allo stato di salute sono invece:
- anomalie strutturali e funzionali del tratto urinario
- restringimento del canale uretrale
- ingrossamento della prostata
- calcoli vescicali
- tumori
- prolasso
- diabete
- malattie neurologiche
- abbassamento delle difese immunitarie
I rapporti sessuali rappresentano ovviamente un fattore di rischio, in particolare se non protetti e con partner occasionali, e soprattutto nei casi in cui si ha penetrazione anale.
Chi è soggetto a infezioni urinarie
Questo tipo di infezioni colpisce uomini, donne e bambini, ma nelle persone di genere femminile ha un’incidenza di 4 a 1 a causa dell’anatomia stessa dell’apparato genitale, che espone più facilmente l’uretra ai batteri intestinali per la vicinanza di quest’ultima all’ano.
Si calcola che il 40-50% delle donne sia colpita almeno una volta nella vita da infezione al tratto urinario, mentre almeno il 20% soffrirebbe di infezioni di tipo cronico. Negli uomini, invece, sono più comuni in età pediatrica e geriatrica, e in coloro che praticano sesso anale senza precauzioni. Allo stesso modo sono più colpiti i maschi con anomalie del tratto urinario inferiore.
Bambini e infezioni urinarie
In età pediatrica, le IVU rappresentano la seconda infezione più frequente dopo quelle alle vie aeree. Tra i più piccoli non soltanto è comune la contaminazione batterica causata dall’uso del pannolino, ma il 30-45% dei bambini nasce con un’anomalia anatomica chiamata reflusso vescico-ureterale che può provocare infezioni.
La diagnosi delle infezioni urinarie
La prima cosa da fare se si avvertono fastidi riconducibili a un’infezione del tratto urinario è recarsi dal medico per valutare la necessità di un esame delle urine e, eventualmente, di un’urinocoltura.
La coltura non è sempre prevista, ma è raccomandata in alcuni casi, come per le donne in gravidanza o post-menopausa, negli uomini, nei bambini in età prepuberale, in pazienti che suggeriscono pielonefrite o sepsi, in coloro che presentano anomalie del tratto urinario o hanno subito strumentazioni recenti, ma anche per chi ha infezioni ricorrenti o importanti comorbilità.
Nel caso in cui non sia la prima volta che si presenta la sintomatologia o i risultati degli esami richiedessero il parere dello specialista, è bene rivolgersi a un urologo, che valuterà cause e trattamenti dell’infezione.
La visita urologica resta comunque la soluzione migliore in caso di problemi alle vie urinarie, per cui dovrebbe essere preferibile anche in caso di prima manifestazione dei sintomi.
Come si curano le infezioni alle vie urinarie
Generalmente, le infezioni al tratto urinario vengono curate con antibiotici. Per attenuare i sintomi si può fare uso di antidolorifici e bere molto.
Per le IVU cosiddette complicate, si passa invece da esami più approfonditi. Nel caso in cui non sia presente batteriuria, bisogna procedere con i test per le malattie a trasmissione sessuale.
In linea di massima, i casi non complicati e sintomatici vengono trattati con terapia antibiotica, per tutto il resto è necessario effettuare ulteriori esami per capire dove si trova l’infezione, da cosa è scatenata nello specifico e che cosa ha causato.
Complicazioni
Esistono rari casi di complicazioni delle IVU, ma si tratta di conseguenze che, quando presenti, possono comportare rischi anche molto gravi.
Tra queste si contano sicuramente la pielonefrite, quando l’infezione arriva ai reni e può comprometterne in funzionamento, e l’urosepsi, quando i batteri arrivano al sangue, condizione che può portare alla morte.
Le regole di prevenzione delle infezioni alle vie urinarie
Per evitare la cronicizzazione delle infezioni, soprattutto in pazienti ad alto rischio (donne in età fertile, bambini e anziani maschi, pazienti con anomalie strutturali e comorbilità) è bene seguire alcune buone regole come bere molta acqua, favorire un’alimentazione che aiuti il funzionamento dell’intestino, non trattenere l’urina, indossare abiti comodi e non troppo stretti, svuotare la vescica dopo i rapporti sessuali ed evitare i fattori di rischio (come rapporti non protetti o dispositivi intra-uterini).
L’infezione urinaria può essere di diverso tipo e, se inizialmente interessa le vie urinarie basse, può coinvolgere anche altri organi, come i reni, e avere conseguenze gravi. È importante rivolgersi al medico e sottoporsi a visita urologica ed esame delle urine soprattutto in caso di sintomatologia ricorrente.
L’antibiotico-resistenza nelle infezioni urinarie rappresenta una sfida crescente per la salute pubblica, poiché sempre più ceppi batterici diventano refrattari agli antibiotici comunemente utilizzati. Ad esempio, ceppi di Escherichia coli, il batterio più comune responsabile delle infezioni urinarie, stanno sviluppando resistenza a farmaci come le cefalosporine e le fluoroquinoloni, che sono tradizionalmente efficaci nel loro trattamento.
Questo fenomeno è alimentato da diversi fattori, tra cui un uso eccessivo o inappropriato degli antibiotici, scarsa igiene, mancanza di accesso a cure mediche di qualità e trasmissione di ceppi resistenti da paziente a paziente.
Per affrontare l’antibiotico-resistenza nelle infezioni urinarie, è fondamentale adottare approcci responsabili all’uso degli antibiotici, come ad esempio seguire scrupolosamente le indicazioni del medico e completare sempre il ciclo di terapia prescritto, anche se i sintomi migliorano prima. Inoltre, bisogna curare una buona igiene personale e pratiche sessuali sicure.
Una gestione oculata degli antibiotici e l’adozione di misure preventive possono contribuire significativamente a rallentare la diffusione dell’antibiotico-resistenza e garantire che le infezioni urinarie possano essere trattate in modo efficace anche in futuro.
Fonti bibliografiche:
- Manuale MSD, Infezioni batteriche delle vie urinarie
- Manuale MSD, Infezioni micotiche delle vie urinarie