Impedenzometria: a cosa serve e quando fare l’esame

L'esame dell'impedenzometria è un test indolore che valuta la funzione dell'orecchio medio e la mobilità del timpano, permettendo di misurare il grado di perdita uditiva e di identificare le possibili cause sottostanti

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

L’impedenzometria è una procedura diagnostica utilizzata per valutare la salute dell’orecchio medio e esterno, con un’enfasi particolare sulle condizioni del timpano. Si tratta di un test obiettivo che non richiede la cooperazione attiva del paziente, permettendo così di effettuare una valutazione precisa anche in soggetti non collaboranti. Le informazioni raccolte tramite questo esame sono essenziali per determinare la funzionalità dell’orecchio medio, dell’orecchio interno e delle vie acustiche centrali.

In Italia, la problematica dell’ipoacusia tocca circa 7 milioni di individui. L’impedenzometria gioca un ruolo fondamentale nel processo diagnostico delle patologie auricolari, permettendo di misurare il grado di perdita uditiva e di identificare le possibili cause sottostanti.

Che cos’è l’impedenzometria

Grazie all’esame impedenzometrico è possibile diagnosticare lesioni o disturbi dell’orecchio che sono la causa di una disfunzione delle strutture che consentono l’amplificazione del suono. Non è invasivo e non richiede la partecipazione del paziente, che non deve quindi rispondere a suoni o stimoli di alcun genere. Solitamente l’impedenzometria si esegue dopo aver effettuato la visita specialistica e l’esame audiometrico presso un otorinolaringoiatra.

A cosa serve l’impedenzometria

L’impedenzometria è utile quando si sospettano problemi all’apparato uditivo. L’esame in particolare permette di valutare l’elasticità del timpano e della catena di ossicini responsabili della funzione dell’udito. Dai risultati è possibile quindi diagnosticare eventuali disturbi a carico dell’orecchio medio. Inoltre, questo esame può essere prescritto anche per monitorare l’andamento di una terapia in corso, per verificarne l’efficacia.

L’esame impedenzometrico dell’orecchio permette la diagnosi di patologie quali le otiti medie, le otosalpingiti, le perforazioni del timpano, l’otosclerosi, le ipoacusie neurosensoriali e altre patologie del nervo facciale e della via acustica centrale.

L’esame impedenzometrico può essere effettuato sia sugli adulti sia sui bambini. Anche se il paziente non sente alcun dolore durante l’esecuzione, questo esame non deve essere prescritto a soggetti con perforazione della membrana timpanica o affetti da otite acuta dell’orecchio medio.

Come si svolge l’esame dell’impedenzometria

L’impedenzometria è un esame diagnostico non invasivo né doloroso, che non richiede alcuna preparazione particolare. Dura circa dieci minuti e si svolge con l’impedenzometro. Unica condizione necessaria è l’integrità della membrana del timpano, l’assenza di cerume e l’assenza di secrezioni patologiche nell’orecchio quindi, in caso di tappo di cerume non ancora estratto, perforazione del timpano o di otite acuta, non può essere svolto.

La procedura inizia con l’introduzione di una sonda nel canale uditivo esterno. Questa sonda crea un sigillo ermetico e genera una pressione variabile all’interno del canale. Il dispositivo misura quindi come il timpano reagisce a queste variazioni di pressione, producendo un grafico detto timpanogramma. Questo grafico aiuta a identificare eventuali anomalie nell’orecchio medio, come fluidi, infezioni o problemi alla tuba di Eustachio. Il test è rapido, indolore e non richiede una partecipazione attiva del paziente.

Risultati dell’esame: il timpanogramma

In base ai risultati dell’esame impedenzometrico, il medico è in grado di rilevare eventuali disturbi a carico della percezione uditiva, comprendere la natura del problema e ottenere indicazioni sul funzionamento dell’orecchio medio (sistema timpano-ossiculare).

È un esame atto a identificare eventuali problemi di udito determinati da patologie dell’orecchio medio (es. otite media catarrale, timpanosclerosi, otosclerosi ecc.), non è invasivo ed è semplice da eseguire. Dalla sonda inserita nel condotto uditivo si ricava un grafico detto timpanogramma la cui rappresentazione grafica consiste in 3 possibili tipologie di curve:

  • Timpanogramma di tipo A: indica un funzionamento normale dell’apparato uditivo, senza evidenza di anomalie nella trasmissione del suono.
  • Timpanogramma di tipo B: suggerisce un’assenza di mobilità del sistema trasmissivo, condizione che può manifestarsi in caso di otite media con effusione.
  • Timpanogramma di tipo C: rivela disfunzioni della tromba di Eustachio o una retrazione del timpano, spesso associate a condizioni quali otiti medie croniche senza effusione o problematiche di pressurizzazione tubarica.

Particolarmente utile in pediatria, l’esame impedenzometrico è uno strumento chiave per identificare, anche nei bambini, la presenza di infiammazioni a livello dell’orecchio medio, frequentemente legate a infezioni come l’otite media.

Controindicazioni dell’impedenzometria: è sicuro?

L’esame impedenzometrico è indolore, non è pericoloso, è rapido e non invasivo. Ci sono tuttavia delle casistiche in cui questo esame non viene prescritto, perché alcune condizioni possono alterarne i risultati, ovvero:

  • perforazione della membrana timpanica
  • otite media acuta
  • eccessiva presenza di cerume

L’esame impedenzometrico non è raccomandato per i bambini di età inferiore ai 7 mesi, poiché la cartilagine del loro canale uditivo è molto debole ed i valori timpanometrici possono risultare fuorvianti. Non sono state infine rilevate controindicazioni nel caso di esame svolto su donne in gravidanza.

Fonti bibliografiche: