Il virus Zika: cos’è, da dove arriva e come si manifesta

Questa patologia, classicamente tropicale, è stata riscontrata recentemente anche alle nostre latitudini. Ecco quello che c’è da sapere sul virus Zika.

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Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

Pubblicato: 21 Maggio 2024 14:51

Il virus Zika: cos’è e dove si diffonde

Il virus Zika è un arbovirus, simile a quelli responsabili della dengue, della febbre gialla e della chikungunya, trasmesso principalmente dalla zanzara Aedes, che si riproduce in ambienti con acque stagnanti e può pungere gli esseri umani. Queste zanzare sono attive durante il giorno, specialmente nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, ma possono agire anche di notte, sia all’interno sia all’esterno delle abitazioni.

Identificato per la prima volta nel 1947 nelle scimmie nella foresta ugandese di Zika, il virus Zika è rimasto relativamente poco conosciuto fino al 2007, quando si sono verificate le prime epidemie su larga scala nelle isole del Pacifico meridionale. Successivamente, nel maggio del 2015, sono state riportate trasmissioni locali in Sud America, America centrale, Caraibi e Messico.

Negli Stati Uniti, casi di trasmissione locale sono stati segnalati in Florida e in Texas, ma dal dicembre 2019 non sono stati riportati nuovi casi di trasmissione locale negli Stati Uniti continentali. Tuttavia, l’infezione da virus Zika continua a essere segnalata nei viaggiatori che tornano dai paesi in cui il virus è presente.

Trasmissione del virus Zika

Durante la prima settimana di infezione, il virus Zika può essere rilevato nel sangue delle persone infette. Quando queste persone vengono punte dalle zanzare Aedes, il virus viene ingerito dalle zanzare e può essere trasmesso ad altri esseri umani quando queste zanzare pungono nuovamente.

Le persone che hanno viaggiato in aree endemiche per il virus Zika possono portare il virus nel sangue al loro ritorno a casa. Se vivono in zone dove le zanzare Aedes sono presenti, queste possono pungere la persona infetta e quindi trasmettere il virus ad altre persone, avviando così un focolaio di trasmissione locale.

Sebbene la trasmissione principale avvenga tramite le zanzare, il virus Zika può essere trasmesso anche in altri modi:

  • Attraverso i rapporti sessuali e la condivisione di dispositivi sessuali
  • Da una madre infetta al bambino prima o durante il parto
  • Tramite trasfusioni di sangue o trapianti d’organo
  • Per esposizione accidentale in laboratorio

Le persone con infezione da virus Zika possono trasmettere il virus attraverso i rapporti sessuali in diverse fasi dell’infezione, anche senza manifestare sintomi. Il virus Zika può persistere nel liquido seminale più a lungo rispetto ad altri fluidi corporei, rendendo possibile la trasmissione attraverso i rapporti sessuali anche dopo la scomparsa dei sintomi.

Al momento, non ci sono segnalazioni di trasmissione del virus Zika attraverso l’allattamento al seno. Anche se il materiale genetico del virus è stato rilevato nel latte materno, i benefici del latte materno superano il rischio di trasmissione del virus.

Sintomi dell’infezione da virus Zika

Si stima che circa l’80% delle persone infettate dal virus Zika non manifesti alcun sintomo, rendendo l’infezione sostanzialmente asintomatica nella maggior parte dei casi. Tuttavia, quando i sintomi si presentano, assumono la forma di una sindrome simil-influenzale autolimitante, che di solito dura circa 4-7 giorni.

Questi sintomi possono includere rash maculo-papulare, artralgia (dolori articolari), mialgia (dolori muscolari), mal di testa e congiuntivite. Solitamente, i sintomi compaiono entro 3-13 giorni dalla puntura della zanzara vettore. È raro che sia necessario il ricovero in ospedale per questa condizione.

Inoltre, nelle aree colpite dall’infezione da virus Zika, si è osservato un aumento dei casi di sindrome di Guillain-Barré. Questa è una condizione caratterizzata da una poliradicolonevrite acuta, una neuropatia che coinvolge il sistema nervoso e che si manifesta con una paralisi progressiva degli arti, di solito inizia alle gambe e poi si estende alle braccia.

La sindrome di solito si sviluppa in seguito a un’infezione batterica o virale e può essere sostenuta da meccanismi autoimmuni. Inoltre, si è registrato un aumento delle nascite di bambini affetti da microcefalia congenita, una condizione caratterizzata da un’anomalia delle dimensioni del cranio e del cervello durante lo sviluppo fetale.

Diagnosi dell’infezione da virus Zika

Per confermare l’infezione da virus Zika, gli esami del sangue e delle urine sono cruciali. Tuttavia, poiché i sintomi dell’infezione da Zika possono assomigliare a quelli di altre malattie tropicali, come la malaria e la dengue, e poiché le zone di trasmissione si sovrappongono, è necessario eseguire specifici test.

Le analisi del sangue o delle urine possono individuare il virus se eseguite entro una o due settimane dall’inizio dei sintomi. La tecnica PCR (reazione a catena della polimerasi) è comunemente utilizzata per amplificare il materiale genetico virale, rendendolo meglio rilevabile. Inoltre, vengono eseguite analisi per individuare gli anticorpi contro il virus Zika nel sangue.

Attualmente, gli uomini e le donne non in gravidanza che potrebbero essere stati esposti al virus Zika non sono sottoposti a test per determinare la loro eventuale infezione. Tuttavia, si raccomanda di adottare misure preventive, come l’uso del preservativo durante i rapporti sessuali, in particolare se c’è il rischio di trasmettere il virus.

Nel caso delle donne in gravidanza, se si sono recate in zone endemiche per il virus Zika, vengono spesso eseguiti test per individuare il virus, indipendentemente dalla presenza di sintomi. L’ecografia può essere utilizzata per monitorare lo sviluppo fetale e verificare eventuali anomalie.

Per i neonati, la necessità di eseguire test per il virus dipende dallo stato di infezione della madre e dalle condizioni del neonato alla nascita. Se la madre è stata infettata o se il neonato presenta anomalie, vengono eseguiti test specifici. In caso contrario, potrebbe non essere necessario alcun esame.

Trattamento del virus Zika

Il trattamento dell’infezione da virus Zika si basa principalmente su cure di supporto, poiché non esiste un farmaco antivirale specifico per questa malattia.

Le misure di supporto includono riposo, idratazione e assunzione di Paracetamolo. L’assunzione di ogni terapia deve essere raccomandata da personale medico qualificato.

E’ importante, inoltre, evitare l’uso di aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei fino a quando non è stata esclusa la possibilità di dengue, poiché questi farmaci possono aumentare il rischio di emorragie.

Nel caso in cui una donna incinta contragga l’infezione da virus Zika, i medici possono consigliare un monitoraggio più frequente mediante ecografie per valutare lo sviluppo fetale. Inoltre, potrebbe essere consigliabile rivolgersi a uno specialista esperto in medicina materno-fetale o malattie infettive per gestire la gravidanza in modo appropriato.

In generale, il trattamento mira a alleviare i sintomi e prevenire complicazioni, con un’attenzione particolare alle persone più vulnerabili, come le donne in gravidanza.

Fonti bibliografiche: