Che cos’è il morbo di Keystone, la malattia trasmessa dalla zanzara Aedes atlanticus

Provoca l'encefalite e danni al cervello: ecco cosa è il morbo di Keystone, la malattia trasmessa dalle zanzare

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Marta Tomaselli

Medico chirurgo

Medico chirurgo iscritto all'Albo, è interessata alla salute globale e ai diritti delle donne, dei bambini e delle minoranze.

Il morbo di Keystone è una patologia che è stata scoperta 60 anni fa e che però, sino a qualche anno fa, non aveva mai contagiato l’uomo ma solamente gli animali. Il veicolo di trasmissione di questo virus sono le zanzare Aedes atlanticus. Ma quali sono i sintomi del morbo di Keystone e che caratteristiche ha?

Cos’è il morbo di Keystone

Il virus Keystone (KEYV) è stato scoperto negli anni ’60 nella regione di Keystone, in Florida, e solitamente non causa problemi gravi alle persone. La maggior parte di chi viene infettato, secondo gli studi dell’équipe del professor Glen Morris dell’Università della Florida, non presenta sintomi o manifesta solo segni lievi come febbre e un’eruzione cutanea passeggera.

Nonostante ci siano stati un paio di casi più seri negli anni ’60 e ’70, dove il virus è stato associato a casi di encefalite (un’infiammazione del cervello), questi rimangono rari e atipici.

Interessante è il dato rilevato dall’équipe medica dell’Università della Florida sulla sieroprevalenza, la presenza di anticorpi diretti contro questo virus: un buon 20% delle persone nell’area di origine del virus ha sviluppato anticorpi contro di esso, indicando una precedente esposizione. Questo dato suggerisce che il contatto con il virus Keystone è relativamente comune nella sua area di diffusione, ma fortunatamente, i casi gravi rimangono un’eccezione piuttosto che la regola.

Come si diffonde il morbo di Keystone

L’infezione avviene attraverso la puntura delle zanzare del genere Aedes atlanticus, che rappresentano il principale vettore del virus. Questa tipologia di zanzara prolifera nei mesi estivi e preferisce ambienti umidi e ombreggiati tipici delle foreste e dei campi nel Sud Est degli Stati Uniti.

Le zanzare del genere Aedes atlanticus sono parte di un gruppo più vasto di zanzare, alcune delle quali sono note per la loro capacità di trasmettere malattie. Queste zanzare si distinguono per il loro aspetto fisico, con corpi neri caratterizzati da segni bianchi e zampe che presentano striature bianche e nere.

Un tratto distintivo delle Aedes atlanticus è il comportamento aggressivo nel nutrirsi di sangue, che si manifesta principalmente durante le ore del giorno, in particolare all’alba e al tramonto. Questa attitudine le rende particolarmente fastidiose sia per gli esseri umani che per gli animali.

Il primo caso di infezione del virus di Keystone in Florida

Nel 2016, ha destato particolarmente scalpore la storia di un adolescente in Florida, infettato dopo essere stato punto da zanzare durante un campeggio. Sebbene il ragazzo si sia ripreso rapidamente con sintomi lievi, l’evento ha stimolato ulteriori ricerche e domande sulla possibile patogenicità del virus Keystone negli esseri umani.

Inizialmente, si pensava che il ragazzo fosse stato colpito dal temibile virus Zika, che proprio tra il 2015 e il 2016 aveva raggiunto il suo picco di diffusione in varie zone dell’America meridionale e centrale. Il virus Zika è trasmesso principalmente dalle punture di zanzare del genere Aedes, le stesse che possono trasmettere altri virus come la dengue e la chikungunya.

Dopo vari studi e analisi condotte sul sedicenne, è stato chiaro che non si trattasse del virus Zika ma di qualcos’altro ed è così che si è giunti a comprendere che il problema fosse il morbo di Keystone. Successivamente, non ci sono stati altri casi significativi riportati, indicando che la maggior parte delle infezioni da questo virus sono lievi o del tutto asintomatiche.

I sintomi del morbo di Keystone

I casi sinora registrati sono stati prevalentemente asintomatici, sebbene alcuni pazienti abbiano riportato dei sintomi lievi come affaticamento, febbre, mal di testa, vomito e dolore articolare.

In alcuni casi più rari l’infezione potrebbe provocare un’infiammazione del cervello nota come encefalite, come osservato con altri virus del gruppo sierologico della California a cui appartiene anche il virus KEYV.

In linea generale, qualora il paziente avesse il dubbio di aver contratto questa infezione, può rivolgersi al proprio medico per effettuare dei test approfonditi attraverso campioni di sangue, saliva o urine.

Trattandosi di una infezione limitata dal punto di vista geografico e di diffusione, non sono stati sviluppati dei vaccini specifici per prevenirla e il consiglio migliore è quello di evitare le punture il più possibile, soprattutto se si viaggia nelle aree in cui la specie Aedes atlanticus è più presente.

Ad oggi, gli studi non hanno ancora determinato la possibilità di trasmissione del virus attraverso altri mezzi (come i rapporti sessuali o le trasfusioni di sangue) se non quello della puntura.

Come prevenire le punture di zanzara

Questo virus ci ricorda comunque l’importanza della ricerca sulle malattie trasmesse dai vettori come le zanzare e sulla prevenzione di tali infezioni. È possibile farlo grazie ad alcuni accorgimenti:

  • indossare abiti di colore chiaro con maniche lunghe e pantaloni lunghi, che coprano la maggior parte del corpo;
  • evitare l’uso di profumi;
  • applicare sulla cute esposta durante il giorno, ed in particolare dal tramonto all’alba, prodotti repellenti per gli insetti a base di dietiltoluamide (DEET), Icaridina (KBR 3023), etil butilacetilaminopropionato (IR3535) e Paramatandiolo (PMD o Citrodiol);
  • alloggiare in stanze dotate di aria condizionata o, in mancanza di questo, di zanzariere alle finestre;
  • usare zanzariere sopra il letto, rimboccandone i margini sotto il materasso, verificandone le condizioni e controllando che non ci siano zanzare al loro interno. Potrebbe essere utile anche impregnare le zanzariere con insetticidi a base di permetrina.

Fonti bibliografiche

  • Scelta e corretto utilizzo dei repellenti cutanei per zanzare, Ministero della Salute
  • UFHealth. Virus found in Florida resident may be widespread throughout the Southeast
  • C.D.C. Mosquito Maps
  • University of Florida, Keystone Virus: a Neglected Mosquito-Borne Arbovirus
  • Diversity and Genetic Reassortment of Keystone Virus in Mosquito Populations in Florida. Maha A. Elbadry, Caroline A. Efstathion, Whitney A. Qualls, Massimiliano S. Tagliamonte, Md. Mahbubul Alam, Md. Siddiqur Rahman Khan, Sadie J. Ryan, Rui-de Xue, Remi N. Charrel, Lea Bangonan, Marco Salemi, Nazli Ayhan, John A. Lednicky and J. Glenn Morris Jr. Am. J. Trop. Med. Hyg., 108(6), 2023, pp. 1256–1263. doi:10.4269/ajtmh.22-0594
  • Ecology and public health burden of Keystone virus in Florida. Christopher J. Henrya, Alexander N. Pillaia, John A. Lednickyb, J. Glenn Morris Jr., Thomas J. Hladisha. Epidemics. 2022 June ; 39: 100555. doi:10.1016/j.epidem.2022.100555.
  • Keystone Virus Isolated From a Florida Teenager With Rash and Subjective Fever: Another Endemic Arbovirus in the Southeastern United States? John A Lednicky, Sarah K White, Caroline J Stephenson, Kartikeya Cherabuddi, Julia C Loeb, Nissin Moussatche, Andrew Lednicky, J Glenn Morris, Jr. Clinical Infectious Diseases, Volume 68, Issue 1, 1 January 2019, Pages 143–145, https://doi.org/10.1093/cid/ciy485