La ginecomastia è un fenomeno comune e sempre più diffuso negli ultimi anni. Si tratta dell’aumento di volume, non dovuto a cause tumorali, del tessuto mammario nell’uomo. I dati recenti segnalano un aumento dei casi e si presuppone che in futuro ci sarà un ulteriore incremento del problema specialmente nei paesi industrializzati.
La ginecomastia può presentarsi a ogni età, colpendo neonati, adolescenti e anziani, ma maggior parte dei casi si riscontra negli individui tra i 50 e i 69 anni, una fascia di popolazione in cui un uomo su quattro è a rischio di sviluppare questa problematica in maniera più o meno significativa.
Può presentarsi solo da un lato o da entrambi e talvolta può causare dolore. Si tratta di una patologia che spesso comporta importanti risvolti psicologici nel soggetto che la manifesta, generando imbarazzo e problemi di autostima, disturbi nella sfera sessuale e difficoltà nelle relazioni sociali. Per questi motivi, un numero crescente di soggetti si sottopongono a trattamenti specifici finalizzati alla risoluzione del problema.
Tale disturbo può avere diverse cause e conoscerle permette di prevenire il problema o affrontarlo in maniera tempestiva, strategia indispensabile per riportare l’organismo alla sua fisiologica normalità.
Indice
Cos’è la ginecomastia?
La ginecomastia è un rigonfiamento anomalo del tessuto presente nella ghiandola mammaria, nei soggetti di sesso maschile. Tale ingrossamento può essere monolaterale o bilaterale e interessare quindi solamente una o entrambe le mammelle.
Si manifesta inizialmente con una sensazione di fastidio nella zona del capezzolo e con un’ipersensibilità dell’area, che precede il vero e proprio sviluppo di protuberanze, anche dolorose, che possono essere dovute all’aumento del tessuto ghiandolare, al deposito di tessuto adiposo o a entrambi i fattori.
Il principale sintomo della ginecomastia è un caratteristico rigonfiamento del tessuto mammario.
Cosa causa la ginecomastia?
La ginecomastia dipende da uno squilibrio del livello di testosterone (deputato allo sviluppo dei caratteri secondari maschili) presente nel corpo rispetto a quello degli estrogeni (ormoni che controllano i tratti femminili). Anche gli uomini, infatti, producono estrogeni, pur in quantità minore rispetto alle donne. La crescita mammaria nel sesso maschile è dovuta a un abbassamento della produzione di testosterone e/o da un aumento di quella degli estrogeni.
La riduzione della produzione di testosterone dipende da varie cause, tra cui anche l’utilizzo di determinate classi di farmaci. In alcuni casi, un aumento del livello di testosterone può portare ad un aumento della sintesi di estrogeni, in quanto il testosterone in eccesso può essere convertito in estrogeni.
L’eccesso di estrogeni, invece, può presentarsi per una naturale predisposizione genetica o per l’effetto di sostanze che lo favoriscono, come alcune classi di farmaci o alcune tipologie di agenti inquinanti.
A influire sugli squilibri ormonali, causa della maggior parte dei casi di ginecomastia, possono esserci diverse ragioni. Qualche esempio?
- Alcune specifiche condizioni di salute del paziente possono provocare un aumento di dimensione del tessuto mammario, dal momento che alcune patologie sono in grado di agire sul sistema ormonale: parliamo di tumori (specialmente quelli testicolari che portano a una ridotta produzione di testosterone), dell’ipertiroidismo, dell’insufficienza renale, dell’ipogonadismo, dell’insufficienza epatica, dell’iperprolattinemia, della malnutrizione.
- Incide inoltre l’uso di particolari farmaci, fra cui gli steroidi anabolizzanti, o quelli per il trattamento dell’HIV, gli ansiolitici, gli antidepressivi, gli antibiotici, i chemioterapici, gli anti-androgeni, gli antipertensivi ACE-inibitori, le sostanze utilizzate per trattare l’iperacidità gastrica e altri disturbi gastrointestinali, i calcio-antagonisti e alcuni principi attivi che agiscono sul sistema nervoso centrale.
- Un aumentato livello di prolattina induce ginecomastia ed è frequente quando si utilizzano alcuni specifici farmaci o nel caso di tumori benigni dell’ipofisi.
- Causa dell’ingrossamento del seno nell’uomo possono essere il consumo eccessivo di alcool e droghe, quali anfetamine, marijuana ed eroina.
Le tipologie di ginecomastia
La ginecomastia può essere classificata in diversi modi. In base all’età di insorgenza possiamo distinguere:
- La ginecomastia neonatale: alcuni neonati maschi nascono con una dimensione del seno superiore alla norma, per via dell’effetto degli estrogeni materni. Il fenomeno è diffuso e circa un neonato su due presenta questa condizione, che regredisce spontaneamente nel giro di due o tre settimane.
- La ginecomastia puberale è l’ingrossamento delle ghiandole mammarie nell’uomo tipico della pubertà e dovuto ai numerosi cambiamenti ormonali che avvengono nel corpo dei ragazzi attorno ai 12-17 anni. Si tratta di un processo fisiologico, per quanto fastidioso e solitamente scompare senza trattamenti nel giro di 6 mesi o al massimo un paio d’anni.
- La ginecomastia senile è causata da un abbassamento dei livelli di testosterone e compare durante l’invecchiamento soprattutto negli individui che presentano obesità.
La ginecomastia può essere anche suddivisa in:
- La ginecomastia congenita ha un’origine ereditaria e vede come causa primaria un alterato equilibrio ormonale dalle componenti ereditarie.
- La ginecomastia indotta, infine, è quella provocata dall’assunzione di farmaci e sostanze che sono in grado di compromettere la fisiologica funzionalità ormonale, causando indesiderati ingrossamenti del seno.
Inoltre, possiamo distinguere la ginecomastia in base alla causa scatenante e alle sue caratteristiche peculiari.
- La ginecomastia vera, che si verifica quando a causare l’aumento di volume mammellare è un incremento della sua componente ghiandolare.
- La ginecomastia falsa, o pseudo-ginecomastia, vede l’aumento di volume delle mammelle generato da una maggiore quantità di tessuto adiposo nella zona. È importante distinguere la ginecomastia vera rispetto alla pseudoginecomastia, come la lipomastia, ovvero un aumento del volume del seno nell’uomo causato dall’adipe sottocutaneo per via del sovrappeso. In diagnosi differenziale è bene considerare anche la presenza di un eventuale cancro al seno (che, seppur più raramente, può colpire anche l’uomo), oppure la comparsa di mastite, infiammazioni, ascessi al seno e infezioni del tessuto mammario.
- La ginecomastia mista consiste in un aumento di volume delle mammelle generato da un mix dei fattori sopra elencati (aumento dell’adipe e ingrossamento delle ghiandole mammarie).
Come diagnosticare la ginecomastia
È possibile diagnosticare la ginecomastia attraverso l’esecuzione di un esame obiettivo, in particolare eseguendo la palpazione del paziente. È importante osservare la presenza di noduli e la fissità dei tessuti sottostanti, ma anche la presenza di secrezioni dai capezzoli e l’eventuale coinvolgimento dei linfonodi presenti nella zona ascellare, eventuali spie di problemi da approfondire.
Un’anamnesi completa prevede anche un’attenta raccolta di dati circa lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, altri sintomi che coinvolgono i genitali o che interessano il seno. Non è sempre necessario eseguire esami diagnostici specifici per confermare la presenza di ginecomastia, ma quando occorre il medico specialista può prescrivere:
- un’ecografia mammaria;
- esami che valutino i livelli ormonali nel sangue (come prolattina, ormone luteinizzante, testosterone, ormone follicolo-stimolante o estradiolo) e la funzionalità di reni, fegato e testicoli;
- una mammografia;
- una biopsia tissutale della mammella;
- un’ecografia testicolare;
- un’eventuale TAC o una risonanza magnetica.
Lo scopo delle indagini è quella di escludere la presenza di altre patologie al seno o agli organi genitali o di altre patologie sistemiche capaci di provocare scompensi ormonali e l’ingrossamento del seno.
Cosa fare in caso di ginecomastia?
Nel caso in cui si presentino dei sintomi sospetti, è bene rivolgersi prontamente al proprio medico curante, in modo che possa eseguire gli step diagnostici necessari per escludere la presenza di eventuali patologie più gravi rispetto alla ginecomastia, come un tumore alla mammella (che, raramente, interessa anche gli uomini), la mastite o la pseudoginecomastia legata allo sviluppo dello strato adiposo.
Il trattamento della ginecomastia varia a seconda della causa che l’ha generata, della tipologia di disturbo e dalla sua gravità. Come si cura la ginecomastia? Nella maggior parte dei casi il trattamento del disturbo si concentra sull’eliminazione delle sue cause: infatti, spesso la problematica di risolve spontaneamente dopo l’efficace trattamento della patologia di base o la sospensione del farmaco che aveva scatenato la reazione.
In caso di ginecomastia puberale, il problema tende a regredire nel giro di pochi mesi anche senza alcun intervento. In caso di ginecomastia falsa e dovuta all’eccesso di grasso localizzato e/o al rilassamento muscolare, bastano una dieta equilibrata e dell’attività fisica regolare per far rientrare le dimensioni del seno entro i limiti di soglia.
In alcuni casi è necessario intervenire sulle ginecomastie con terapie farmacologiche o con interventi chirurgici mirati.
I farmaci per la ginecomastia
Generalmente si interviene farmacologicamente somministrando degli antiestrogeni o inibitori dell’aromatasi. In alternativa si possono usare delle creme da applicare sul petto a base di diidrotestosterone. Queste tipologie di farmaci vanno assunti soltanto sotto indicazione e sotto stretto controllo medico.
L’intervento chirurgico per la ginecomastia
Nei casi più complicati di ginecomastia l’unica soluzione è l’intervento chirurgico. Questa opzione è spesso utilizzata nei casi in cui il disturbo sia di lunga data e sia, quindi, da considerare improbabile una sua risoluzione spontanea. Di solito la ginecomastia può autorisolversi entro i primi 12 mesi dalla sua comparsa, ma oltre questo periodo le probabilità di regressione sono particolarmente basse.
In caso di eccesso di tessuto adiposo (quindi di pseudoginecomastia) è possibile effettuare una liposuzione in anestesia locale, mentre è necessario rimuovere chirurgicamente il tessuto mammario in eccesso se è presente una ginecomastia. L’intervento è minimamente invasivo e può essere associato anche all’esecuzione di chirurgia estetica che ripristini totalmente l’aspetto della zona trattata.
Il supporto psicologico nella ginecomastia
Nell’uomo una mammella ingrossata può essere fonte di importanti ripercussioni psicologiche. Certamente difficile da nascondere, un seno protuberante provoca imbarazzo e vergogna, minando la serenità delle relazioni intime e causando fenomeni di bullismo tra gli adolescenti. È possibile che i pazienti affetti di ginecomastia abbiano bisogno di un supporto psicologico per accettare e superare il problema dal punto di vista psicologico, in attesa di una sua risoluzione spontanea, farmacologica o chirurgica.
In caso non si intervenga il rischio è quello di incorrere in stati ansiosi o depressivi, che possono essere particolarmente difficili da trattare e risolvere. È quindi un’ottima idea farsi affiancare da uno specialista quando la ginecomastia genera eccessivi squilibri nell’autostima e nelle relazioni.
Come prevenire la ginecomastia?
Con uno stile di vita sano e qualche piccola precauzione: controllare il peso corporeo, assumere alimenti con garanzie di qualità, introdurre una buona dose di fibre, evitando di assumere alcolici e praticando attività fisica regolare.
Fonti bibliografiche
- Ginecomastia, ISSalute
- Ginecomastia, Manuale MSD
FAQ
Nel caso in cui notassi la presenza di un ingrossamento della zona mammaria, è bene sottoporsi ad una visita medica. Il professionista eseguirà gli approfondimenti necessari e confermerà la diagnosi.
Spesso si risolve spontaneamente (specie se puberale o secondaria), in altri casi sono necessarie terapie farmacologiche. Tra i farmaci più usati ci sono gli antiestrogeni, gli inibitori dell’aromatasi o apposite creme a base di diidrotestosterone.
Quella puberale, può auto-risolversi nel giro di 6 mesi. Nei casi di pseudo-ginecomastia o di ginecomastia mista, è importante scoprire la causa sottostante (farmaci o patologie sistemiche), in modo da trattarla correttamente.