Dieta mediterranea, cinque consigli per scegliere le giuste proteine

Il libro “Proteine nella dieta mediterranea” ci permette di capire in base a evidenze scientifiche quanto sia importante seguire un modello alimentare virtuoso

Foto di DiLei

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Pubblicato: 13 Giugno 2024 19:05

Ne parliamo tanto, di dieta mediterranea. Ma poi, all’atto pratico, solo in pochi seguiamo le regole della sana alimentazione dei nostri nonni ed i loro costumi. Pensate solo alla permanenza a tavola, a prendere il giusto tempo per il pasto, a rispettare la convivialità del vivere assieme, tutti elementi dello stare insieme che sono connaturati al consumo dei cibi.

Stando ad una ricerca recente apparsa su Frontiers in Nutrition, solo il 13% degli italiani segue la dieta mediterranea, con ampie differenze regionali. Dobbiamo insomma ricordare quanto e come questo approccio all’alimentazione sia importante, sia per mantenere il benessere sia per prevenire e fronteggiare meglio malattie croniche molto diffuse, dal diabete di tipo 2 fino alle problematiche cardiovascolari.

Per aiutarci, possiamo anche affidarci al libro volume “Proteine nella dieta mediterranea”, a cura di Federico Mereta, edito da Gribaudo e supervisionato da un team scientifico di esperti, (Lorenzo Morelli, Elisabetta Bernardi, Andrea Ghiselli, Maurizio Muscaritoli, Michele Sculati e Assunta Filareto) raccolti dalla Fondazione Istituto Danone.

L’impegno di Fondazione Istituto Danone

La Dieta mediterranea ha tra le sue doti riconosciute la peculiarità di favorire un corretto equilibrio tra quantità degli alimenti, densità energetica e sazietà, ed è quindi un valido aiuto in strategia dietetiche per prevenire l’obesità, ad esempio.

Il volume approfondisce sia le maggiori evidenze scientifiche sull’impatto di salute della proteina sia le categorie di popolazione per le quali l’assunzione di questo nutriente merita particolare attenzione (ad esempio nell’anziano e in chi fa sport).

Come spiega Lorenzo Morelli, Presidente Scientifico Fondazione Istituto Danone, Professore Ordinario di Microbiologia. Direttore Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una Filiera agro-alimentare Sostenibile, “l’intento di questa importante iniziativa è provare a far riscoprire uno stile alimentare, quello mediterraneo, che ha valori chiari sia per il benessere e la prevenzione di malattie per il singolo che per il pianeta. Uno stile sostenibile e vario. Dobbiamo, e dovremo sempre di più in futuro, ragionare in termini di varietà delle scelte come messaggio centrale per conciliare le esigenze della nostra salute con quelle dell’ambiente in cui viviamo”.

Queste riflessioni ispirano da sempre l’azione di Fondazione Istituto Danone, come conferma Fabrizio Gavelli, Presidente della Fondazione: “abbiamo la missione di diffondere la cultura dell’alimentazione legata alla salute e per questo siamo convinti dell’importanza di rilanciare un modello alimentare virtuoso come quello della dieta mediterranea, attraverso un’alleanza tra il mondo scientifico e le nostre Istituzioni.

Con Fondazione Istituto Danone siamo partiti da solide basi scientifiche e le abbiamo rese semplici e fruibili per raggiungere tutte le persone. In questo senso, la moderna visione della dieta mediterranea rappresenta la via maestra da seguire per prenderci cura di noi stessi, e allo stesso tempo fare la differenza per la salute collettiva”.

Cinque cose da sapere sulle proteine

  1. Aiutano la longevità. Esiste un’associazione tra il consumo di proteine e la salute e, specificamente, tra il consumo di proteine e la sopravvivenza complessiva. Evidenze scientifiche dimostrano infatti che l’aumento dell’assunzione di proteine può essere inversamente associato alla mortalità̀. In particolare, negli over 60 grazie ai loro effetti protettivi sulla forza muscolare, sulla fragilità e sulle risposte immunitarie.
  2. Combattono la sarcopenia. Le proteine servono anche per fare massa muscolare, che col tempo si perde. Dopo i 40 anni il tasso di perdita è stimato intorno all’8% ogni dieci anni, mentre dopo i 70 anni il tasso sale al 15% per ogni decade, aldilà dell’ambito fisiologico. Nutrirsi correttamente, seguendo le indicazioni del medico, aiuta a combattere la sarcopenia.
  3. Non sono tutte uguali. Le Linee Guida per una corretta alimentazione in Italia raccomandano un consumo equilibrato di proteine animali e vegetali: nell’ambito di un sano stile di vita, l’introito proteico ideale dovrebbe derivare per il 45% dalle proteine animali e per il 55% dalle proteine vegetali. Tra le fonti di proteine animali, l’apporto maggiore dovrebbe arrivare dai prodotti lattiero-caseari, per il loro fondamentale apporto di calcio, e dai prodotti della pesca.
  4. Ci rendono sazi. La quantità di proteine presenti in un alimento aumenta il tempo di permanenza nello stomaco, e questo diventa un potenziale condizionamento positivo. Inoltre un pasto ricco di proteine, combinato con una giusta quantità di carboidrati, stimola il rilascio dell’ormone GLP-1 che rallenta lo svuotamento dello stomaco, aumenta il senso di sazietà e riduce l’appetito anche successivamente.
  5. Favoriscono lo sportivo. Il fabbisogno di proteine aumenta in chi fa sport con una percentuale di incremento che può anche crescere di molto in particolari situazioni di allenamento. L’aumento del dispendio energetico – e quindi delle calorie consumate ogni giorno – porta quindi ad un aumento sistematico della quota proteica. Ma questo deve avvenire in una dieta varia e bilanciata, con una corretta proporzione tra carboidrati, proteine, grassi, fibre e altri nutrienti chiave.