#PostaDelCuore

Il mio compagno è il figlio di una donna forte, sola e ingombrante

I legami familiari sono sempre ingombranti perché determinano chi siamo oggi. Sta a noi, però, scegliere in che modo lasciarci influenzare

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

C’è questa situazione che non mi fa più dormire bene perché in qualche modo sto combattendo una battaglia, anche se ad armi impari dato che nel campo c’è mia suocera. Devo premettere che il nostro è un buon rapporto di base, io e lei ci vogliamo bene e ci rispettiamo. Io la stimo moltissimo, soprattutto per tutto quello che è riuscita a fare per suo figlio, l’uomo con cui convivo da 4 anni, quando il marito è venuto a mancare. Lei ha scelto di dedicare tutta la sua vita a lui, di non rimettersi più in gioco, di rimboccarsi le maniche e di essere, da sola, una madre e un padre. Coraggiosa decisamente, ma anche forte, sola e ingombrante, soprattutto per me e per noi. Perché quel figlio è diventato l’uomo di casa per lei, una sorta di compagno di vita in assenza del padre. Insieme prendono ogni decisione, anche quelle che indirettamente riguardano me e che puntualmente subisco. E quando giustamente punto i piedi per essere presa in considerazione, lei sgomita, come se avesse paura che io prendessi il suo posto. Vorrei solo farle capire che non ha motivo per comportarsi così, perché nessuno vuole portargli via un ruolo che le spetta di diritto. Io sicuramente non voglio farlo, vorrei solo che lei riconoscesse il mio.

Mentre ti leggevo pensavo a quanto sono belle l’empatia e la gentilezza, le stesse che utilizzi quando parli di tua suocera, della sua storia e di tutto quello che ha costruito negli anni per la sua famiglia, anche se lo ha fatto da sola. Non è così scontato, sai? Non lo è affatto in realtà, soprattutto quando le persone forti entrano nella nostra vita occupando uno spazio importante in un modo o nell’altro.

La sua presenza nella tua era inevitabile, soprattutto perché hai scelto di condividere la tua quotidianità con suo figlio, con quel bambino che lei ha cresciuto e che ha trasformato nell’uomo che tu ami. Ma questo, come giustamente sottolinei tu, non può essere un’attenuante, non deve esserlo. Perché se è vero che lui è sempre stato l’uomo di casa, e oggi con tutta probabilità lo è ancora, è vero anche che la sua casa è un’altra. Questo non gli impedirà di esserci sempre e comunque per sua madre, di essere la sua spalla e la sua roccia, così come lei lo è stata per lui. Ma questo tu lo sai già.

Quello che non sai ancora, invece, è come trovare il tuo spazio in questa relazione di lunga data che è destinata a non finire mai, quella tra una madre e un figlio appunto. Intanto voglio dirti che, volente o no, la famiglia occuperà sempre uno spazio importante nelle nostre vite. A volte lo fa in maniera plateale, altre volte indiretta. Ma tutto ciò che riguarda i nostri legami familiari, in un modo o nell’altro, influenza chi siamo oggi. Voglio anche dirti però che sono nostri il diritto e il dovere di lasciare andare tutte quelle cose che ci tengono legati al passato, che ci hanno fatto sviluppare abitudini, credenze e comportamenti. E questo è un atto doveroso e necessario per crescere, e per farlo per davvero. Che però non spetta a te, ma a lui.

Non si tratta di rompere degli equilibri che esistono e persistono da tempo, quanto più di crearne di nuovi che si adattino anche alla tua presenza. Perché tu esisti, ed esattamente come madre e figlio, hai diritto al ruolo che cerchi. Ma per rivendicarlo hai bisogno del supporto e del sostegno del tuo compagno, perché voi siete i protagonisti della vostra vita insieme. Quello che ti consiglio di fare, quindi, è di parlarne con lui, proprio come hai fatto ora con me. È legittimo confrontarsi con la persona che si ha accanto, esprimere dubbi e perplessità, e anche malessere per delle situazioni che forse hanno solo bisogno di essere riviste.

Cerca di capire se lui si è mai reso conto di queste sgomitate, se ha fatto finta di non vedere o se non si è posto il problema solo perché non ne avete mai parlato, e soprattutto chiedigli se è intenzionato a reclamare per voi i ruoli che avete scelto e vi meritate. Vedi, anche se la presenza di tua suocera è ingombrante come hai sottolineato tu è anche molto preziosa ma vi ha fornito un’occasione importante di confronto che, sono certa, non farà che unirvi ancora di più.