Perché le relazioni di oggi sono destinate a fallire?

Perché non permettiamo alle persone di entrare nella nostra vita, e quando lo facciamo, poi, le lasciamo andare. Perché siamo terrorizzati dalla sofferenza, dai cuori infranti e dall'amore

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

“Ai miei tempi, tutto funzionava diversamente”, una frase questa che abbiamo sentito pronunciare più e più volte dalle nostre mamme e ancor prima dalle nonne riferendosi anche e soprattutto alle relazioni sentimentali. Perché se da una parte è vero che oggi abbiamo molta più libertà di amare e di vivere i rapporti secondo le nostre regole, e non in base a quelle imposte dalla società, è vero anche che queste ci portano quasi sempre a fallire.

Il modo di vivere un rapporto sentimentale è cambiato profondamente con gli anni, ma non solo nella gestione della relazione in sé, ma anche nel suo epilogo che, troppo spesso, viene affrontato a cuor leggero. Con questo non vogliamo standardizzare ogni tipo di relazione, s’intende, ma è inevitabile guardare le differenze tra ieri e oggi.

E non c’è bisogno di attingere a ricerche o a evidenze scientifiche, basterà volgere lo sguardo sulla vita delle persone che ci circondano, e a volte anche sulle nostre scelte, per avere la conferma che ci basta davvero poco per mettere fine a quella relazione che avevamo proclamato come unica e straordinaria.

E analizzarsi in questo senso non è mai facile, ma guardiamoci intorno, viviamo in una società in continuo movimento, una frenesia questa che si riflette inevitabilmente anche nelle scelte sentimentali. Chi ha davvero voglia di investire tempo e risorse in una conoscenza? Chi è disposto ad aspettare l’altro, a scendere a compromessi, ad aprirsi completamente e ad accogliere un’altra persona nel cuore e nella vita?

L’amore non può essere sacrificio, ma è comunque una forma d’impegno quotidiano per far sì che quella scintilla rimanga sempre viva. Non può essere lasciato lì, come un qualsiasi oggetto in bella vista su una mensola, solo perché sappiamo che ormai è nostro. Noi dobbiamo tenerlo al sicuro, proteggerlo, curarlo ogni giorno.

Ma la verità è che non siamo pronti, non a impegnarci sul serio, non a scendere a compromessi. Siamo concentrati così tanto su noi stessi che alla prima tempesta abbandoniamo velocemente la nave. E tutto crolla, inevitabilmente. Spesso non sappiamo neanche cosa vogliamo davvero e un po’ per la paura della solitudine, un po’ per il bisogno di compagnia, trascorriamo il tempo insieme a qualcuno, senza impegnarci a conoscerlo sul serio.

E non abbiamo pazienza di coltivare l’amore. Così appena la passione finisce andiamo alla ricerca di qualcosa che ci regali di nuovo un brivido, lo stesso che però si esaurirà il momento dopo. E rinunciamo alla creazione di quei legami emotivi profondi e indissolubili che si creano solo con il tempo, con l’impegno e con la reciprocità, gli stessi che ci restituiscono un senso di appartenenza e che ci svelano il vero significato delle parole casa e famiglia.

Smettiamo di desiderare di conoscere davvero una persona, così ci annoiamo e ne conosciamo subito un’altra alla prima apparente delusione, senza mai concedergli una possibilità reale, perché non ce la siamo data neanche noi.

Ecco perché le relazioni, oggi, sono destinate a fallire. Perché non permettiamo alle persone di entrare realmente nella nostra vita, e quando lo facciamo, poi, le lasciamo andare. Perché ci hanno insegnato che la nostra felicità viene prima di ogni cosa e siamo terrorizzati dalla sofferenza, dai cuori infranti e dall’amore.