Gli esperti hanno coniato un termine ben preciso per tutte quelle persone che sfuggono dalle loro responsabilità e si rifiutano di comportarsi da adulti, anche quando lo sono. Stiamo parlando della sindrome di Peter Pan, chiamata anche neotenia psichica, che non è presente nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, ma che comunque è ritenuta una condizione psicologica e patologica.
E se in tutti questi casi ci troviamo davanti a individui che abbracciano e perpetuano comportamenti e regole tipici della pubertà e dell’adolescenza, diverso è invece il caso di tutti i millennial che hanno fatto proprio il cosiddetto fenomeno del kidulting, anche conosciuto come “Nostalgia del passato”.
In questo caso non c’è un rifiuto nei confronti delle regole e delle responsabilità da adulti, quanto più il desiderio di indossare i panni di Peter Pan, ma solo ogni tanto, e di dedicarsi a tutte quelle cose che ci rendevano felici quando eravamo dei bambini.
Cos’è il kidulting
Date un’occhiata ai villaggi di Natale, ai musei interattivi e alle vasche piene di palline colorate: vi sorprenderà la quantità di adulti che incontrerete mentre affrontano sfide e avventure tipicamente fanciullesche. Questo è il kidulting, un fenomeno che i millennial conoscono bene e di cui non si vergognano affatto.
Possiamo definirla una tendenza, anche se siamo certe che non avrà vita breve. Il termine è nato dalla fusione della parola kid, che vuol dire bambino, con adult (adulto) e il suffisso ing che permette di costruire i verbi sostantivati. Kidulting, quindi, vuol dire ricreare i ricordi d’infanzia diventando parte attiva di giochi o attività principalmente dedicate ai bambini.
Una sorta di sindrome di Peter Pan che però è momentanea e innocua e che fa davvero divertire tutti. Non si tratta infatti di rifiuto o di paura di crescere, ma di scavare dentro di noi per far emergere quel bambino assopito che può ancora farci vivere momenti di gioia e spensieratezza.
Gli adulti tornano bambini, e sono più felici
A indagare sul kidulting è stata anche Bloomberg che ha parlato di un fenomeno in forte crescita. I dati lo dimostrano: in un sondaggio condotto dalla Toy Association statunitense, il 58% degli intervistati, uomini e donne adulte, ha ammesso di aver acquistato dei giocattoli per loro. McDonald, invece, ha esaurito in poco tempo i suoi Happy Meals per adulti che contenevano un gioco da collezione.
E poi, ancora, il gioco dei Pokémon che ha appassionato grandi e bambini, i cartoni Disney che non smettono mai di far sognare, e i fumetti e i Lego che restano sempre un grande classico.
Lo youtuber Jaabo, che gestisce il canale Train Tsar Fun, parlando della sua passione per i LEGO ha dichiarato all’Huffington Post: “Finalmente posso fare cose che potevo solo immaginare di fare da bambino. Il processo di ostruzione è rilassante e soddisfacente, ma la cosa che più mi rende felice è perdermi tra i ricordi”.
E non è l’unico, lo youtuber Jaabo, a essere felice. Il kidulting, infatti, è davvero uno strumento potentissimo, e a portata di tutti, capace di regalare gioia e spensieratezza. Tutto merito della combo nostalgia-gioco.
Se da una parte infatti essere nostalgici, ogni tanto fa bene e permette di sviluppare consapevolezza, appartenenza e accettazione (Uncovering the Mechanism (Social Connectedness) and Consequence (Eudaimonic Well-Being)), l’atto di dedicarsi al gioco ci permette di mandare via preoccupazioni e stress. Secondo la dottoressa Krystine Batcho, docente di psicologia a Le Moyne College di Syracuse, gli adulti dovrebbero dedicarsi più spesso al gioco, soprattutto quando sono stressati o ansiosi, perché così favoriscono l’aumento della serotonina, l’ormone della felicità.
Insomma, indossare i panni di Peter Pan, ogni tanto, è divertente e fa davvero bene!