#SegretiDelCuore

Il mio ragazzo mi critica davanti agli altri

Lui è carino e affettuoso, ma in gruppo si diverte a prendersi gioco di noi o a giudicare male le nostre azioni. Forse lo fa in buona fede, ma a noi fa male, e anche tanto. Stiamo attente a questo comportamento, che alla lunga può rivelarsi distruttivo. Ma uscirne si può

Marina Mannino

Giornalista

Sto con F. da un anno, siamo coetanei (22), cresciuti nello stesso paese, ci conosciamo fin da piccoli e lavoriamo entrambi. È un ragazzo dolce, affettuoso e affidabile. Sarebbe tutto perfetto se non fosse per il fatto che lui, quando siamo con gli amici, mi critica su come mi vesto, sulle idee che ho, ma anche su come cammino, come guido l’auto o faccio “sibilare” la esse quando parlo. Io mi metto a ridere ma in realtà mi sento ferita: che bisogno ha di comportarsi così?

Sage

Lo scherzo e l’ironia sono elementi fondamentali nella storia di ogni coppia, come pure la critica costruttiva. Giocare a “provocarsi” è divertente, ma poi la burla si deve stemperare nella risata e nell’abbraccio. Allo stesso modo, esprimere delle opinioni sul comportamento dell’altro è comprensibile e possibile, purché lo si faccia con gentilezza e con l’intento di chiarire dei dubbi o migliorare il percorso comune. E poi, se non potessimo fare una battuta o formulare una critica, saremmo delle persone davvero tristi e la relazione che stiamo vivendo sarebbe piuttosto arida! Però, per quanto ci si punzecchi o si critichi, poi si deve stare sempre dalla stessa parte, insieme, uniti, pronti a difendersi e a proteggersi.

Meccanismo sospetto

Ma se invece le critiche che lui ci pone vengono espresse in modo da farci male, oppure con il fine di metterci in cattiva luce davanti agli altri, allora dovremmo riflettere sul meccanismo che si è innescato. Stesso discorso vale per la presa in giro: perché il partner si diverte a sottolineare le nostre mancanze o i difetti per ridere di noi insieme agli altri? Se proviamo a protestare per questo comportamento, lui replica “Sei troppo permalosa”, “Non sai accettare le critiche”, “Ti offendi per niente” o peggio “Non fare la bambina”. Ovvero: noi siamo le esagerate, lui è quello obiettivo.

Comportamenti da sorvegliare

Non cediamo al pensiero comodo “tanto lui è fatto così”, oppure “ha ragione, sono troppo sensibile”. Piuttosto, drizziamo le antenne e cominciamo a diffidare se:

  • Se le sue critiche investono quasi tutte nostre scelte e decisioni, non approvandone nemmeno una
  • Se ci corregge troppo spesso
  • Se tende a sminuire quello che facciamo
  • Se cala giudizi dall’alto trattandoci da sprovedduta-sempliciotta-pasticciona
  • Se elargisce consigli non richiesti
  • Se ci paragona (in peggio) ad altre persone più vincenti e “realizzate”

allora consideriamo la possibilità di fermarci prima che sia troppo tardi. Quello che si sta delineando è un rapporto sbilanciato, in cui noi tolleriamo (senza nemmeno accorgercene) un partner che si sente in dovere (e si arroga il potere) di correggerci, giudicarci e anche punirci con le prese in giro a cui ci sottopone o i commenti negativi sulle nostre azioni.

L’importanza del rispetto

Ci sono un paio di parole fondamentali nella storia di ogni coppia: la prima (ovviamente) è amore, la seconda è rispetto. Sono legate a doppio filo: chi ama davvero rispetta la persona amata, e non può essere il contrario. Considerarci come una scolaretta da educare, oppure come una sciocchina da canzonare ad ogni minimo errore, è un atteggiamento che si allontana alla velocità della luce dal rispetto per avvicinarsi pericolosamente al disprezzo. Non ci interessa capire i motivi “ancestrali” del suo comportamento (saranno affari del suo psicanalista!) ma ci preme evitare i danni che potremmo subire noi.

Quando è necessario riflettere

Possiamo decidere di parlare con lui del nostro disagio, ma il rischio è quello di incappare nel solito “oh, ma quanto sei eccessiva-lagnosa-suscettibile!”. Possiamo invece riflettere su noi stesse per capire che non c’è nessun valido motivo che giustifichi il fatto di sopportare una situazione fastidiosa e imbarazzante. Il rischio è che, alla lunga, ci convinciamo di essere davvero meritevoli di critiche taglienti, prese in giro sarcastiche, prediche ci ci sminuiscono, discorsetti che ci svalutano. Il pericolo, insomma, è che accettiamo l’idea di essere un po’ “sbagliate” e che quindi sia giusto il suo tentativo di “aggiustarci”: un colpetto di critica di qua, una passata di presa in giro di là, e magari diventiamo migliori.

Abbiamo bisogno di “vero” amore

Noi siamo già migliori. Siamo le donne migliori che esistano sulla piazza. Siamo giuste, intelligenti, brillanti, spiritose, profonde. Non abbiamo bisogno di qualcuno che ci giudichi: abbiamo bisogno di qualcuno che ci ami nella nostra totalità, che ci consideri il top, che ci stimi per ciò che facciamo e pensiamo. Sopportare una relazione sbilenca e squilibrata non ci fa bene, né al cuore né alla mente. Può disintegrare la nostra autostima e demolirci come persone. Ne vale la pena? Forse è meglio imporci uno stop. Fa male, ma fa peggio sentirsi una donna irrimediabilmente “imperfetta”  accanto a un narciso che non ci rispetta.