Il cane non si comporta come voglio, non è come me lo aspettavo, è un problema. Sicuri che il problema sia il cane?

Un fenomeno purtroppo diffuso sono i proprietari per cui ad un certo punto il cane diventa un problema

Foto di Lauretana Satta

Lauretana Satta

Pet Specialist

Blogger appassionata di animali, ha creato un sito, Dogdeliver, nato per raccontare l’esperienza con il suo cane Oban e più in generale la relazione unica e straordinaria degli umani con i loro cani. Per DiLei scrive nella sezione Pets.

Si prende il cane, lo si porta a casa, e dopo un po’ di tempo il cane diventa un problema. Perchè ce ne occpiamo? Perchè la questione è meno ovvia di quello che si può pensare, in tanti casi infatti il problema non è il cane ma sono i proprietari.

Ne ho parlato con Sara de Cristofaro, educatore cinofilo, preparatore cani allerta diabete e autrice del best seller Senti chi Abbaia dedicato alla relazione umano-canina.

Prendo il cane: le modalità di una scelta di vita

Piacciono i cani degli altri, i bambini vogliono tanto il cane, la foto di Natale viene tanto più bella se c’è dentro anche il cane, un annuncio accorato su Internet che richiede assolutamente di salvare una creatura pelosa che ha anche un’aria angelica per cui farsi convincere non è difficile, la memoria del lockdown per cui usciva solo chi aveva il cane, altre ragioni anche non chiare nemmeno a chi prende il cane. Situazioni diverse unite da un comun denominatore: si è preso il cane, non si è scelto, deciso consapevolmente, di accogliere nella propria vita non solo un essere vivente ma anche di un’altra specie come è il cane. Semplicemente, lo si è preso.

Una fine e non un inizio

L’abitudine di sottoporre i potenziali futuri proprietari a quella che sembra una severa selezione può favorire lo sviluppare di problemi perchè la consegna del cane può apparire non come un inizio, l’inizio di una relazione con un essere sconosciuto, ma come una fine – c’è stata la dura selezione, gli umani sono stati riconosciuti come meritevoli, il cane è arrivato e lo sforzo finisce lì.

La realtà è diversa dall’immaginazione

Comune a chi prende il cane è immaginarlo come una specie di super peluche – è morbido, caldo, respira, da i bacetti – solo che la realtà dei cani è molto diversa, sono complessi, articolati, hanno il loro comportamenti e il loro codice di comportamento, hanno la loro comunicazione, hanno importanti esigenze fisiche, emotive e pratiche, provano tanti sentimenti, emozioni e stati d’animo e occuparsi correttamente di loro è molto impegnativo.

Non posso certo cambiare la mia vita per soddisfare le esigenze del cane

Avere il cane e occuparsi correttamente del cane comporta adattare la propria alle sue, numerose, importanti, impegnatve, esigenze. In altre parole, comporta cambiare la propria vita. Tanti tanti proprietari nel momento in cui realizzano che il cane richiede impegno e dedizione rispondono ‘Non posso certo cambiare la mia vita per soddisfare le esigenze del cane‘ e la realtà emerge, non hanno nè voglia nè tempo per impegnarsi ed occuparsi correttamente della creatura pelosa e a quel punto il cane diventa un problema.

Quando emerge il problema

Nel momento in cui i proprietari scoprono che il cane non è un peluche – ad esempio, il piccolo ha bisogno di essere portato fuori molto spesso, abbaia, si muove alla ricerca di una posizione comoda, mordicchia, deve imparare che di notte si dorme, piange, fa la pipì in casa, la pipì odora e macchia – e che il tipo di impegno associato al vivere con il cane è diverso da quello che si aspettavano e che richiede di cambiare la propria vita, solitamente organizzata e scandita in routine consolidate, si rendono anche conto che in realtà non lo vogliono.

Ma, ma l’educatore

Succede con tanta frequenza che i proprietari non siano preparati al cane, anche quelli che si sono rivolti all’educatore prima di prenderlo/a
Il motivo di fondo è uno: fino a quando non si ha il cane in casa non si capisce cosa vuol dire realmente occuparsi di lui/lei.

In difficoltà, i proprietari cercano soluzioni

Avere il cane è diverso da quello che si aspettavano, il cane è diverso da quello che si aspettavano e i proprietari vanno in crisi. Sentendosi in difficoltà cercano soluzioni, spesso in modo compulsivo, guardano ovunque e si rivolgono a chiunque – internet, al parchetto, l’educatore, l’allevatore, il toelettatore, il dog sitter, il veterinario, etc. e ottengono così il risultato di raccogliere tante informazioni, molte delle quali sono sbagliate, e di infilarsi in una spirale di confusione che aggrava ulteriormente il loro malessere.

L’educatore

Abbiamo visto anche prima, che capita non di rado che si trovino in difficoltà anche proprietari che si sono rivolti all’educatore cinofilo. Viene spontaneo chiedersi come sia possibile e come mai, pur rivolgendosi o essendosi rivolti ad un educatore, sentono comunque il bisogno di chiedere ‘alla qualunque’ come si dice. Il motivo è semplice, la realtà è che i proprietari cercano una risposta che vada loro bene per le tempistiche e l’impegno che prospetta mentre quella del professionista prospetta quello di cui c’è effettivamente bisogno e, come anticipato, si tratta di un impegno da cambio di vita e quindi non va bene.

C’è chi presenta soluzioni facili e rapide

Nella categoria soluzioni facili e rapide comuni rientrano, ad esempio, l’uso di traversine in casa così da non dover portare fuori il cane, l’uso del kennel in casa, magari in una stanza ben lontana, così il cane non disturba, corsi di giorni o settimane in cui si lascia il cane a terzi che lo ‘sistemano’ e lo restituiscono “aggiustato”, il ricorso a strumenti punitivi e coercitivi.

Come sono attratti i proprierati

Chi propone soluzioni facili e rapide si affida al senso di inadeguatezza dei proprietari, spesso li umilia e li fa vergognare di se stessi e usando una comunicazione diretta e aggressiva evidenzia come si fanno dominare dal cane. l proprietari a quel punto sviluppano un senso di rivalsa nei confronti dei cane, ‘Devo farmi rispettare‘ e così sono conquistati. In più, le soluzioni proposte sono presentate come efficaci e definitive, non richiedono che i proprietari cambino nulla nella loro vita e li sollevano da compiti, responsabilità e sforzi.

Il difetto delle soluzioni facili e rapide

Le soluzioni facili e rapide hanno un grande attrattiva: soddisfano la voglia dei proprietari che cercano qualcosa che li impegni poco e che porti risultati rapidi. Hanno, però, un grave difetto: sono una chimera perchè non risolvono realmente le qestioni che pretendono di affrontare, sono un problema per il cane e nel breve-medio termine lo diventano anche per i proprietari. Le soluzioni rapide e facili che nell’immediato possono dare l’impressione di essere efficaci, infatti, con il tempo presentano il conto: rovinano il cane, lo danneggiano fisicamente e psicologicamente e incrinano per sempre la relazione tra cane e proprietari.

Però se si cade nelle mani sbagliate, alla fine è perchè si vuole quello che propongono

Abbiamo visto che le soluzioni rapide e facili ai problemi con il cane provocano danni seri all’animale e alla relazione umano-canina. Visto questo viene da chiedersi perchè tanti proprietari sentono di provarle; forse è un colpo di sfortuna che li ha portati a conoscere le persone sbagliate? La risposta purtroppo è meno benevola: chi segue chi propone soluzioni facili e rapide in realtà vuole quelle soluzioni, non vuole sforzarsi, non vuole impegnarsi per il loro cane e non vuole cambiare niente della propria vita per soddisfare le esigenze del cane. Chi ha dubbi sulla validità ed eticità delle soluzioni facili e rapide cerca alternative e le trova.