Quanti anni “umani” ha il tuo gatto? Come calcolare la sua età in maniera scientifica

Se anche tu hai creduto almeno una volta al mito dei 7 anni, è ora di ricredersi: l'esperta ci spiega come si calcola (davvero) l'età di un gatto.

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Monica Dellabiancia

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale con master in sanità pubblica veterinaria e igiene degli alimenti. La sua missione è proteggere la salute e il benessere degli animali. Per DiLei scrive approfondimenti e articoli informativi per la sezione Pets.

Come si calcola l’età in un gatto? Anche se apparentemente la loro vita può sembrare molto simile alla nostra, ci si avvale di un’altra unità di misura per conteggiare la loro età. Per noi umani, infatti, la numerazione aumenta di un anno ogni dodici mesi, mentre per gli animali il tempo conteggiato è molto più ampio. Curiosa? Capiamo meglio allora come calcolare la vera età di un gatto.

Le fasi della vita di un gatto

Il ciclo di vita di un gatto ha inizio con la nascita che si verifica dopo una gestazione di circa 65 giorni.

La prima fase è quella del “cucciolo”, il periodo della vita in cui l’animale ha bisogno della figura della madre per poter sopravvivere, in quanto non è ancora indipendente. Questa fase va dalla nascita fino ai sei mesi.

Dai 6 mesi in su, invece, inizia il periodo della giovinezza, che continua fino al compimento dei 2 anni. Dai 2 ai 6 anni invece, il gatto è adulto ma considerato ancora molto giovane. È proprio questo il periodo in cui appare nel massimo della forma e durante il quale si dedicherà all’accoppiamento.

Il micio diventa maturo compiuti i 7 anni. Questa fase vede un rallentamento nello stile di vita dell’animale, che appare più tranquillo e posato rispetto al passato. Parliamo invece di anzianità una volta raggiunta la tappa degli 11 anni. Questa fase perdura fino al compimento dei 14 anni.

L’ultima fase, quella definita come età geriatrica, riguarda tutti quegli esemplari che hanno un’età superiore ai 14 anni. Si tratta di una fase molto delicata, in quanto il gatto è molto debole e potrebbe essere colpito da diverse patologie in grado di incidere sulla sua qualità di vita.

L’età del gatto a paragone con gli anni umani

Prima di scoprire come fare per calcolare l’età di un gatto, è bene cercare di fare un piccolo paragone con il sistema che noi umani utilizziamo per descrivere lo scorrere degli anni dalla nostra prospettiva.

Per noi, infatti, l’unità di misura con la quale descriviamo l’età si basa su un sistema che si rinnova ogni dodici mesi, mentre per i gatti il modo in cui vengono vissute le trasformazioni legate alla crescita e all’invecchiamento è completamente diverso.

Un gatto che ha compiuto un mese di vita, infatti, è molto più avvantaggiato rispetto ad un bambino della stessa età, diciamo che “cresce più in fretta”: un gatto di circa un mese ha uno sviluppo cognitivo che può essere equiparato a quello di un bambino di sei anni.

A tre mesi invece, il gatto cresce molto più velocemente di un umano, arrivando a corrispondere ad un bimbo di 4 anni. La distanza diventa ancora più marcata a 6 mesi: in questo momento il gatto corrisponde ad un bambino di circa 10 anni.

Al compimento del primo anno di età, il gatto può considerarsi un adulto a tutti gli effetti poiché da questo momento sarà indipendente e in grado di occuparsi della sua sussistenza senza dipendere da nessun altro. Per gli umani invece, la situazione è molto diversa: al compimento del primo anno di vita, il bambino ha da poco superato la fase dello svezzamento ed è ancora molto lontano dall’essere autonomo.

Come si individua l’età di un gatto

Capire l’età di un gatto è un esercizio molto interessante, ed esistono dei segnali che ci permettono di soddisfare questa curiosità senza fare troppi calcoli impegnativi.

I veterinari e gli appassionati riescono ad individuare l’età del gatto osservando alcuni marcatori fisici, quelli che riducono il margine di errore sono sicuramente i denti. Per capire l’età di un gatto dai suoi denti è sufficiente valutare le caratteristiche dello smalto, la presenza dei denti da latte o delle macchie causate dal tartaro per avere un’idea molto chiara sulla situazione. Anche l’assenza dei denti può essere utile, in quanto si tratta di una prerogativa molto diffusa nei gatti più anziani.

Anche l’osservazione del pelo non è da sottovalutare: in questo caso, lo spessore del manto può aiutare a determinare l’età ma si tratta di un parametro più impreciso rispetto al primo: se è vero che il gatto tende ad avere un mantello più spesso con il passare dell’età, alcune razze potrebbero presentare questa caratteristica anche in fasi della vita meno avanzate.

Per alcuni esperti, anche gli occhi potrebbero essere presi in esame per determinare l’età del micio: pare che in presenza di uno sguardo molto luminoso si abbia a che fare con gatto giovane e nel pieno della forma fisica. Lo sguardo tende ad opacizzarsi con il trascorrere del tempo, anche a causa di patologie che vanno a colpire gli occhi.

Non bisogna dimenticarsi poi di valutare altri aspetti come il comportamento, la vitalità e la qualità delle ossa e dei muscoli dei felini. In questo frangente però, la possibilità di commettere errori è più alta, in quanto ogni gatto è diverso.

Quanto dura la vita media di un gatto

I gatti sono tra gli animali più longevi, motivo per cui non è così raro sentire parlare di esemplari che hanno sulle spalle molti anni. Tutto dipende dallo stile di vita: un gatto domestico ha sicuramente un’aspettativa di vita molto più lunga rispetto ad un randagio.

Si stima che un gatto che trascorre le sue giornate tra le mura domestiche possa vivere fino a 15 o 20 anni. Un gatto randagio invece, si ritrova a fronteggiare molti più pericoli e non sempre ha la possibilità di vivere in un ambiente pulito e salutare, con il rischio di non mangiare per più giorni. Per queste ragioni, un gatto randagio difficilmente arriva a vivere più di 5 anni anche se, ovviamente, esistono eccezioni alla regola. Al momento il gatto più anziano del mondo spento ben 38 candeline, quasi 170 anni umani.

La regola del 7 è sbagliata?

Esiste una strana leggenda secondo la quale per scoprire l’età di un gatto in relazione ad un essere umano bisognerebbe moltiplicare ogni anno della sua vita per 7. Questo principio si applica sia ai cani che ai gatti i quali, dopo il compimento del loro primo anno, ne andrebbero a compiere 7 ogni 12 mesi. Si tratta però di una credenza sbagliata e priva di fondamento scientifico.

Il discorso si riallaccia a quello che abbiamo fatto nei paragrafi precedenti. La regola del 7 non trova applicazione in quanto un gatto matura molto più velocemente rispetto ad un essere umano e spesso il divario tra una fascia di età e l’altra non copre questo spazio. Sembra inoltre che la stima non possa essere ritenuta valida in quanto, in alcuni casi, le diverse razze di cane e di gatto possono avere un’età diversa in base alla taglia di appartenenza.

Come calcolare l’età del gatto in maniera scientifica

Abbiamo visto che esistono diversi metodi per fare una previsione verosimile dell’età di un gatto, ma i veterinari si affidano a quella che viene definita come la ruota dell’età. Si tratta di un piccolo schema molto semplice e intuitivo da leggere per chiunque. All’interno dello schema sono presenti due fasce, una dedicata al gatto domestico e una a quello randagio perché lo stile di vita influenza la rapidità di crescita ed invecchiamento.

In linea di massima non vi sono differenze di età fino al compimento dei due anni di vita. Un gatto che ha tre giorni di vita può essere paragonato ad un neonato di due mesi, mentre un micio di 15 giorni corrisponde ad un bambino di 1 anno. I due anni di età vengono raggiunti al compimento dei 24 giorni di vita ed è proprio da qui che la situazione relativa allo stile di vita del gatto cambia drasticamente.

Ecco un piccolo esempio:

  • Età umana: 2 mesi
    Gatto domestico: 3 giorni di vita
    Gatto randagio: 3 giorni di vita
  • Età umana: 1 anno
    Gatto domestico: 15 giorni di vita
    Gatto randagio: 15 giorni di vita
  • Età umana: 2 anni
    Gatto domestico: 24 giorni di vita
    Gatto randagio: 24 giorni di vita
  • Età umana: 5 anni
    Gatto domestico: 36 anni
    Gatto randagio: 48 anni
  • Età umana: 10 anni
    Gatto domestico: 56 anni
    Gatto randagio: 88 anni

Tra i due esemplari presi in esame il divario è davvero molto ampio e sembra aumentare notevolmente con il trascorrere del tempo. Questo è il metodo più classico e preciso per calcolare l’età del gatto, motivo per cui i veterinari vi si affidano spesso. La scienza e la medicina compiono passi in avanti ogni giorno e che, per questa ragione, scoprire gli anni di un gatto oggi è molto più facile rispetto al passato.

Esistono anche dei calcolatori online che permettono di capire l’età del proprio gatto in maniera indicativa ma efficace. Sarà sufficiente navigare in Internet per imbattersi in uno di questi strumenti e nel giro di pochi secondi si avrà una risposta immediata alla propria domanda. Ancora una volta il discorso ha una valenza generale in quanto come abbiamo detto nel corso della nostra guida sono davvero molti i fattori che bisogna prendere in considerazione per arrivare a stabilire con esattezza l’età del nostro amichetto a quattro zampe.