La poesia di Cristina Torres Cáceres dopo l’omicidio di Giulia: chi è la scrittrice

È diventata virale la poesia femminista di Cristina Torres Cáceres, attivista peruviana che da anni lotta per i diritti delle minoranze

Pubblicato: 20 Novembre 2023 13:51

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Claudia D'Alessandro

Giornalista, esperta di Spettacolo e Content Editor

Giornalista e content creator, si nutre da sempre di cultura e spettacolo. Scrive, legge e fugge al mare, quando ha bisogno di riconciliarsi col mondo.

“Se domani sono io, mamma, se non torno domani, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”. A due giorni dal ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, è capitato a tutti di imbattersi nei versi di Cristina Torres Cáceres: le sue parole sono diventate virali e tantissime donne le hanno condivise sui social, a partire dalla sorella di Giulia, Elena.

Ed è stata proprio lei a iniziare a combattere con tutta la sua forza e la sua dignità per Giulia e tutte le vittime di femminicidio. A Dritto e rovescio la giovane ha dichiarato: “Il femminicidio non è un delitto passionale, il femminicidio è un delitto di potere, il femminicidio è un omicidio di Stato perché lo Stato non ci tutela e non ci protegge. Bisogna prevedere dell’educazione sessuale e affettiva in maniera da prevenire queste cose. Bisogna finanziare i centri antiviolenza in modo tale che se le persone debbano chiedere aiuto siano in grado di farlo. E per Giulia vi chiedo non fate un minuto di silenzio. Per Giulia bruciate tutto“, utilizzando le parole dell’attivista peruviana.

Chi è Cristina Torres Cáceres

Si chiama Cristina Torres Cáceres e negli ultimi giorni è diventato virale un suo componimento, scritto nel 2011, un testo di denuncia che si scaglia contro i femminicidi e contro la violenza di genere. È una lettera postuma, che l’autrice immagina scritta da una figlia alla madre, nata per ricordare delle vittime di violenza in America Latina.

Non si conoscono molte informazioni sulla scrittrice, né sulla sua vita privata. Cristina Torres si è laureata in architettura presso la UPC (Universidad Peruana de Ciencias Aplicadas), nel tempo la peruviana ha coltivato anche la passione per la poesia ed è diventata un’attivista e femminista e da anni lotta per i diritti delle popolazioni indigene e che ha fatto dell’educazione ambientale la sua principale battaglia.

Il testo della poesia

Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma.

Se non ti dico che non torno a cena. Se domani, il taxi non appare.

Forse sono avvolta nelle lenzuola di un hotel, su una strada o in un sacco nero (Mara, Micaela, Majo, Mariana).

Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia (Emily, Shirley).

Non aver paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata (Luz Marina).

Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata per i capelli (Arlette).

Cara mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalata (Lucia).

Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato abbastanza, che era il modo in cui ero vestita, l’alcool nel sangue.

Ti diranno che era giusto, che ero da sola.

Che il mio ex psicopatico aveva delle ragioni, che ero infedele, che ero una puttana.

Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria.

Te lo giuro, mamma, sono morta combattendo.

Te lo giuro, mia cara mamma, ho urlato tanto forte quanto ho volato in alto.

Ti ricorderai di me, mamma, saprai che sono stata io a rovinarlo quando avrai di fronte tutte le donne che urleranno il mio nome.

Perché lo so, mamma, tu non ti fermerai.

Ma, per carità, non legare mia sorella.

Non rinchiudere le mie cugine, non limitare le tue nipoti.

Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia.

Sono loro, saranno sempre loro.

Lotta per le vostre ali, quelle ali che mi hanno tagliato.

Lotta per loro, perché possano essere libere di volare più in alto di me.

Combatti perché possano urlare più forte di me.

Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.

Mamma, non piangere le mie ceneri.

Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto.

Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.