Gianni Vattimo, chi è il compagno Simone Caminada che ha annunciato la morte

Il filosofo del "pensiero debole" si è spento a 87 anni dopo lunghe sofferenze: ad annunciare la scomparsa è stato il suo compagno Simone Caminada

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Martina Dessì

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La sua lunga sofferenza è finita. Gianni Vattimo è morto il 19 settembre 2023, all’ospedale di Rivoli dov’era ricoverato, all’età di 87 anni. Una vita di studi, molti dei quali legati a quello che lui definiva il “pensiero debole”, ma gli ultimi anni li ha trascorsi a combattere. Ha infatti lottato per l’innocenza del suo compagno Simone Caminada, anche suo assistente personale, e che il tribunale ha condannato a due anni per circonvenzione di incapace. A lui, però, interessavano poco le sentenze e così aveva deciso che la sua vita non sarebbe comunque cambiata: “Un po’ me lo aspettavo. Non pensavo certo che il tribunale cambiasse idea in un giorno. Dispiace, ma la mia vita non sarà rivoluzionata”. Ad annunciare la sua morte è stato proprio Caminada che, appena tre giorni prima della sua scomparsa, aveva denunciato le “persecuzioni” giudiziarie cui era stato sottoposto lo studioso torinese nei suoi ultimi e difficili anni.

L’addio di Simone Caminada a Gianni Vattimo

14 anni trascorsi insieme e la volontà di sposarsi, che è stata negata loro due volte. Gianni Vattimo ha sempre creduto nella buona fede del suo compagno e non ha mai ritenuti di essere stato raggirato, sebbene le sue condizioni di salute fossero ormai compromesse da tempo. La sua morte, che si temeva fin dai giorni precedenti visto lo stato in cui il filosofo versava, è stata annunciata a mezzo social proprio da Caminada, che ha scritto: “Mia madre come ogni sera gli ha detto ‘ci vediamo domani Gianni’ e lui ha avuto la forza col dito di indicare ‘no’. Sul suo profilo ho scritto ciò che lui tempo fa mi chiese di scrivere nel caso estremo e in fondo è tutto dentro la sua grande autoironia. Grazie a tutti. Ciao prof”.

Un addio amaro, che è seguito alla lunga invettiva dei giorni scorsi in cui Caminada definiva il suo mentore come un perseguitato dalla giustizia: “Si è completamente lasciato andare, avrà detto basta alla persecuzione di questa… non lo so ma umanamente capirete voi stessi che è molto possibile – scrive Caminada – certo è che da inizi agosto mangiava e beveva poco ma solo perché osservato da noi che l’abbiamo a cuore (appena giravi l’angolo…) dormiva molto la bocca si era spenta e ogni tanto mi chiamava a lui ma solo per darmi un lungo abbraccio. Poi mi staccava, pacchetta buffetto sulla guancia e occhi che ti chiedono ‘ora va e lasciami dormire ancora un po’'”. Una lotta che è continuata fino al triste epilogo, avvenuto il 19 settembre 2023 presso il reparto di nefrologia dell’ospedale di Rivoli.

Chi è Simone Caminada

Gianni Vattimo e Simone Caminada si conoscono nel 2010 in un contesto informale, proprio nel periodo in cui il professore era europarlamentare. Caminada viene poi assunto come autista e poi come assistente personale (una storia molto simile a quella di Andrea Piazzolla, il factotum di Gina Lollobrigida). Da lì a poco, diviene anche il suo compagno di vita. Secondo quanto riportato nelle carte del processo, il giovane brasiliano sarebbe stato un abile manipolatore e avrebbe spinto Vattimo a “compiere azioni dannose per il proprio patrimonio e per i potenziali eredi”, come effettuare bonifici gonfiati e intestati alla madre e tutta una serie di spese che sarebbero state ingiustificate.

Inoltre, il filosofo sarebbe stato costretto a sottoscrivere una polizza del valore di oltre 400mila euro, di cui Caminada era beneficiario per il 40%, oltre a un testamento in cui veniva nominato erede di diversi oggetti di grande valore. Le indagini sono partite nel 2018 e a seguito dei dubbi sollevati da un gruppo di amici che aveva iniziato a guardare con sospetto alla vita che i due conducevano, polverizzando così il velo di riservatezza che era calato sulla vita di Vattimo divenuto col tempo molto fragile. Fragilità che, secondo i giudici, lo avevano reso manipolabile. Nonostante la condanna a due anni, Simone Caminada si è sempre dichiarato innocente.