Giuseppe Cruciani su Giulia Cecchettin: “Da uomo non mi sento colpevole”

Il conduttore radiofonico ha voluto dire la sua sul femminicidio di Giulia Cecchettin, riferendosi alle parole della sorella Elena

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Martina Dessì

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Anche Giuseppe Cruciani ha voluto dire la sua sulle parole di Elena, la sorella di Giulia Cecchettin, uccisa a 22 anni dal suo ex fidanzato. Come Cesara Buonamici, anche lui ha preso le distanze dal discorso della giovane che si sta battendo per dare giustizia a tutte le donne vittime di violenza. E ha espresso chiaramente il suo pensiero durante l’ultima puntata de La Zanzara, nella quale ha commentato le recenti dichiarazioni in cui si è parlato di cultura dello stupro e di patriarcato.

Giuseppe Cruciani contro Elena Cecchettin

“La vicenda è tragica ovviamente ma ripetete con me ‘Io non mi sento colpevole, io non mi sento colpevole, io non mi sento colpevole, io in quanto uomo non mi sento colpevole!’. Io non mi sento colpevole di un emerito ca**o!”, ha detto Giuseppe Cruciani a La Zanzara su Radio24, “Basta con questa storia che sento da due giorni secondo cui tutti gli uomini sono colpevoli dell’omicidio di una ragazza”.

Il conduttore radiofonico ha poi individuato l’unico vero colpevole del femminicidio di Giulia Cecchettin: “Il colpevole non è né il patriarcato, né l’educazione sessuale che non c’è, né gli uomini in quanto tali: è un assassino che dovrebbe restare in galera, a mio parere, tutta la vita e che si chiama Filippo Turetta“.

Poi parla direttamente di Elena Cecchettin: “Non può essere attaccata ovviamente. Il mainstream dice che non si può accusare di nulla la sorella, ma siccome si espone e va in televisione ci permettiamo di dire qualche cosa. Per quel pregiudizio che abbiamo nei confronti di chi ha subito un lutto, noi non abbiamo il coraggio di attaccare. Però se una va in televisione più volte a parlare di Turetta come ‘figlio sano della società patriarcale’ e del fatto che tutti gli uomini sono colpevoli per la cultura dello stupro andrebbe attaccata per quello che dice”.

La reazione di Cesara Buonamici

La giornalista del Tg5 si è invece mossa su una direzione parallela, esprimendo dubbi sulle parole di Elena Cecchettin a Dritto e Rovescio. Sentita nel parterre di Pomeriggio Cinque, Cesara Buonamici ha definito forzato il suo discorso, specialmente nei tratti in cui si parla di patriarcato. Dichiarazioni che però non sono piaciute a tutti e tanto meno a chi era presente in studio, che si è subito dissociato dal suo pensiero.

“In questi giorni si è sentito parlare di Turetta e molte persone lo hanno additato come un mostro, come un malato. Ma lui mostro non è, perché mostro è l’eccezione alla società. Mostro è quello che esce dai canoni normali della nostra società. Ma lui è un figlio sano della società patriarcale che è pregna della cultura dello stupr0. La cultura dello stupro è quell’insieme di azioni che sono volte a limitare la libertà della donna. Come controllare un telefono, come essere possessivi o fare catcalling. È una struttura che beneficia tutti gli uomini”, aveva detto Elena Cecchettin di fronte a Paolo Del Debbio.

E aveva poi aggiunto: “Non tutti gli uomini sono cattivi mi viene detto spasso. Sì, è vero. Ma in questo caso sono tutti uomini e tutti gli uomini trattano benefici da questo tipo di società. Quindi tutti gli uomini devono essere attenti. Devono richiamare l’amico che fa catcalling ai passanti, devono richiamare il collega che controlla il telefono alla ragazza. Dovete essere ostili a questi comportamenti che possono sembrare delle banalità ma sono il preludio del femminicidio”.

Nei giorni che sono seguiti alla sua ultima partecipazione televisiva, la sorella di Giulia Cecchettin ha richiesto il silenzio e si è chiusa nel suo dolore insieme alla famiglia. I funerali della giovane uccisa sono attesi per i prossimi giorni e si sa già che riposerà accanto alla sua mamma, scomparsa nell’ottobre del 2022.