Chi era Vera Slepoj, la psicologa morta a 70 anni

Psicologa e psicoterapeuta, Vera Slepoj è scomparsa nella sua abitazione di Padova. Si indaga per omicidio colposo

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Claudia D'Alessandro

Giornalista, esperta di Spettacolo e Content Editor

Giornalista e content creator, si nutre da sempre di cultura e spettacolo. Scrive, legge e fugge al mare, quando ha bisogno di riconciliarsi col mondo.

Pubblicato: 21 Giugno 2024 12:36Aggiornato: 25 Giugno 2024 20:51

La psicologa e psicoterapeuta Vera Slepoj, è stata trova morta nella sua casa nel capoluogo euganeo. A nulla sono serviti i soccorsi: aveva da poco compiuto 70 anni. Inizialmente si è pensato a un malore improvviso, ma adesso si indaga per omicidio colposo.

Presunto omicidio colposo per la morte della psicologa

Vera Slepoj è stata trovata morta il 21 giugno, nella sua casa di Padova. Aveva da poco compiuto 70 anni e i familiari affermano che aveva recentemente dichiarato di sentirsi in salute. Così, a fronte di un esposto della famiglia, la procura di Padova ha aperto un’indagine con l’ipotesi di omicidio colposo – al momento senza nessun indagato. Prima del funerale, rinviato per questo motivo, il corpo della nota terapeuta sarà sottoposto a un’autopsia da parte del medico legale.

Chi era Vera Slepoj

Nata a Portogruaro (Venezia), Vera Slepoj si era laureata in psicologia all’Università di Padova nel 1977 con una tesi sulla “Devianza e i meccanismi di controllo in una società attuale”, specializzandosi poi in psicoterapia individuale e di gruppo oltre che in sofrologia medica.

La svolta della sua carriera lavorativa arriva negli anni Ottanta, quando ha iniziato a gestire una rubrica sulla rivista specializzata Riza Psicosomatica. Ha collaborato con numerosi quotidiani, settimanali e mensili scrivendo articoli ed editoriali, senza dimenticare i suoi libri – 11 per la precisione – come Capire i sentimenti, dove ha trattato temi legati a relazioni affettive, problemi sociali e manie.

È stata docente di Sociologia della Salute all’Università di Siena ed è stata psicoterapeuta della squadra di calcio del Palermo alla fine degli anni Novanta. Ha svolto il ruolo di consigliere per l’Authority per il Volontariato nel periodo 2000-2004 e quello di Consigliere del Ministro delle comunicazioni dal 2002 al 2006. Dal 1999 al 2004 è stata nominata, su indicazione di Gianfranco Fini, assessore alla cultura, musei e servizi sociali alla provincia di Padova.

Il ricordo sui social

Tra i primi messaggi in omaggio della psicologa c’è quello di Sergio Giordani, sindaco di Padova e presidente della Provincia di Padova: “Una perdita non solo per la comunità scientifica – ha scritto sui social – ma anche per la città, dove lei, originaria di Portogruaro, aveva scelto di vivere dopo la laurea nella nostra Università. Vera Slepoj era molto nota anche per i suoi interventi, sempre molto interessanti e mai banali sui giornali e in televisione; la sua attenzione verso la comunità si era espressa, una ventina di anni fa, anche attraverso l’incarico di assessore alla cultura ai musei e ai servizi sociali della Provincia di Padova. Ci mancheranno il suo entusiasmo e la sua simpatia, così come la sua capacità di trattare in modo chiaro e divulgativo temi importanti come le relazioni affettive e altre complesse problematiche sociali”.

Anche il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano ha ricordato la psicoterapeuta: “Apprendo con grande dolore la notizia della scomparsa di Vera Slepoj. Una donna coraggiosa, una studiosa e psicologa di valore, una scrittrice e opinionista che ha saputo indagare con profondità e arguzia l’animo umano e la nostra società. Avendone apprezzato le doti e la sua sensibilità culturale, le chiesi di far parte del Consiglio superiore del cinema e dell’audiovisivo del MiC. Mancherà molto al suo Veneto e all’Italia intera”.

Su Facebook è arrivato anche il messaggio di cordoglio della scrittrice Catena Fiorello, sorella di Rosario, grande amica di Vera Slepoj. “Facevamo cose da ragazzine non prendendoci mai sul serio perché il nostro essere cervellotiche lo consideravamo un ostacolo da superare – ha scritto -. E abbiamo riso di cose stupide per sentirci “vere”. Ci siamo riuscite. Semmai accedesse di rivederci altrove (mi piace credere che possa accadere) ti prenderò ancora in giro e tu accetterai la mia scemenza onorandola come sempre. Ciao, Vera. Che brutto separarsi senza avviso In memoria di un’amica preziosa, Vera Slepoj”.