Sui social, così come nei salotti tra amici e parenti, non si parla davvero di niente altro che dell’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Alasdair Gray diretto da Yorgos Lanthimos: “Povere Creature!” è approdato nelle sale cinematografiche soltanto lo scorso 25 gennaio 2024, al seguito di un’attesa che è parsa infinita dopo essere stato presentato al mondo, per la primissima volta, presso l’80esima Mostra del Cinema di Venezia durante il mese di settembre.
Il motivo di tanta trepidazione sarebbe da ricercarsi non soltanto nella sua magnetica atmosfera, senz’altro d’impatto e caratterizzante, ma – probabilmente – anche e soprattutto nella forte personalità raccontata dai costumi scelti ed utilizzati per costruire il personaggio della protagonista assoluta della pellicola. E, attenzione, perché qui il termine “costruire” non è certo impiegato a caso.
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Chi è Bella Baxter: conosciamo meglio la nostra nuova musa ed il suo guardaroba
Parliamo infatti di un’estetica ben precisa, dall’intenso sapore romantico tipico dell’età vittoriana ma arricchita da un twist letteralmente spaziale. Ecco perché non sbaglieremmo affatto se affermassimo che “Povere Creature!” dia vita ad un ponte immaginario tra l’età vittoriana ed i primi viaggi nello spazio. Una vera e propria fiaba fantascientifica, che trae in qualche modo ispirazione dal ben più noto “Frankenstein” di Mary Shelley.
La nostra nuova musa nonché icona di stile è Bella Baxter, magistralmente interpretata da Emma Stone, una giovane che abita un cadavere riportato alla vita da uno scienziato dopo essere stato ritrovato nelle acque del Tamigi. Il frutto di tale azzardato esperimento ha tutte le sembianze di un’avvenente donna, accostate però alla mente e agli atteggiamenti insoliti di una bambina alla scoperta del mondo.
La scelta dei costumi deve simboleggiare chiaramente la crescita graduale di Bella rendendo palese il passaggio dall’infanzia all’età adulta con la piena consapevolezza di donna libera che ne consegue. E in ogni sfaccettatura.
Elemento cardine del suo inconfondibile abbigliamento sono senza ombra di dubbio le maniche a sbuffo, sicuramente emblematiche del periodo storico descritto dall’ambientazione ma che nascondono, in questo caso specifico, un significato subliminale ovvero proprio quello dell’emancipazione del personaggio: “[…] se voluminose, la loro massa scolpisce lo spazio circostante la parte alta del corpo, dando un senso di sicurezza. È uno strumento, insomma, per enfatizzare la propria presenza nello spazio” spiega la costumista, confermando come davvero niente sia stato lasciato al caso.
Maniche a sbuffo scultoree, volumi esagerati, bluse con svolazzanti rouches e gonne dalla lunghezza XXL sono soltanto alcune delle immagini ricorrenti nel guardaroba della protagonista, che noi siamo qui appositamente per analizzare e replicare. Proprio così: dal grande schermo alle passerelle il passo è stato breve, brevissimo a dire il vero.
Come “Povere Creature!” ha influenzato la moda del momento: quella per le maniche a sbuffo è una vera ossessione
Proprio come successe l’estate passata con l’amatissimo “Barbie” di Greta Gerwig, in preparazione ed in seguito al quale lo scenario fashion è stato con largo anticipo coperto da un’onda color rosa shocking, la moda attuale sta rapidamente cambiando. Come? Riportando a galla gli stessi volumi e le stesse linee proposti da “Povere Creature!” con abiti adorni di maxi maniche e gonne strutturate.
Se il grazie di dovere va indubbiamente alla nota costumista che ha curato le mise sfoggiate da Emma Stone nel fortunato film, Holly Waddington, il merito di aver reso fruibili a tutti capi di questo genere va sicuramente a nomi quali Moschino, Chloé, Stella McCartney, Louis Vuitton e Carolina Herrera, per citarne alcuni.
Quelli sopracitati sono infatti soltanto pochi dei celebri brand i quali, oramai a partire dalla scorsa stagione, ci avevano fornito una grossa anticipazione circa l’ascesa delle cosiddette Statement sleeves con le loro sfilate. Avevamo amato già allora quelle romantiche silhouette, e così le amiamo ora. Maniche a palloncino e gonne a campana saranno infatti le nostre più fedeli compagne in materia di fashion trend per la primavera 2024, grandi protagoniste dei look del futuro più prossimo. Lo sa bene Bella Baxter ed ancor meglio le celebrities, prontissime a fornirci tutta l’ispirazione necessaria. Vediamo insieme alcuni degli outfit più riusciti nell’ultimo periodo!
Maniche a sbuffo e velluto come Aurora Ramazzotti: l’accoppiata très chic
Come sfoggiare in tutta eleganza delle teatrali maniche a sbuffo durante il periodo invernale ce lo spiega Aurora Ramazzotti: la neomamma ha scelto un abito corto color vinaccia – perfettamente in sintonia con l’accento gotico proprio delle tendenze moda emerse negli ultimi anni – in soffice velluto e rigorosamente accessoriato di voluminose maniche a tre quarti.
Lo scollo è a portafoglio, mentre la gonna plissettata si presenta ampia e morbida strizzando l’occhio al comfort. Un sandalo dal tacco alto e largo con plateau, infine, chiude l’outfit con coerente comodità.
L’abito a clessidra con maniche a sbuffo di Paola Di Benedetto è tutto ciò di cui abbiamo bisogno
L’alternativa ben più sofisticata viene invece dalla bella Paola Di Benedetto: la silhouette, in questo caso, è sinuosamente avvolta in un vestitino nero a clessidra, strutturato e avvitato proprio come tendenza comanda, con tasche e bottoni dorati dal quale affiora un delizioso colletto alto a contrasto arricchito da rouches.
Senz’altro da considerare un chiaro richiamo alla Victorian Age attualmente in auge, senz’altro degno di nota. Sdrammatizzano la mise gli altissimi stivali in vinile color dark cherry.
Maniche XXL per Annalisa: l’ispirazione è futurista
Abbiamo amato ogni look con il quale ha calcato il prestigioso palco dell’Ariston appena qualche giorno fa, e così abbiamo amato anche questo: Annalisa propone la sua personalissima versione di maniche a sbuffo, viste su crop top nero a creare un interessante gioco di trasparenze con annessa lingerie al di sotto. Qui il volume è tanto esasperato e presente da catalizzare totalmente l’attenzione grazie ad un forte retrogusto futurista.
Francesca Michielin e la blusa romantica da bambola di porcellana
Statement sleeves anche per Francesca Michielin, ma questa volta indossate in chiave romantica. Ancora una volta ci troviamo alle prese con le trasparenze peculiari del panorama moda odierno, ma senza traccia di malizia alcuna: qui l’ispirazione della blusa bianca impreziosita da micro perle è quasi un chiaro riferimento alle bambole di porcellana, con il risultato finale di una mise graziosa e raffinata.
Maniche a palloncino e pois? È subito look anni ’50 per Cailee Spaeny
Abbinare maniche a sbuffo e fantasia? Non solo è possibile, ma è Cailee Spaeny a farci vedere come. La nostra “Priscilla Presley” ha infatti optato per un abito lungo e scivolato dotato di fitta fantasia a pois – bianchi su fondo nero – con discrete maniche a palloncino a tre quarti ed allacciatura a fiocco sul collo. La scollatura è a goccia, mentre la fila di bottoncini in vita disegna sapientemente la figura. Le mules laccate a punta acuminata contrastano il gusto retrò fortemente anni cinquanta.
Capospalla con maniche voluminose: a proporlo è proprio Emma Stone
Come potevamo non finire proprio con la nostra stella? La stessa Emma Stone ha deciso di smettere le oramai affezionate maniche a sbuffo indossate sul set di “Povere Creature!” soltanto per poco, per poi adottarle durante la première del film a Londra senza spezzare il fil rouge.
Elegantissima nel suo sofisticato slip dress color ghiaccio con scollo profondo, l’attrice ha scelto di vestire un capospalla sfarzoso e stravagante, lungo anch’esso, dalle ampie maniche arricciate poggiate sugli avambracci. Il colore scelto è il celeste, probabilmente in richiamo alla palette di sfumature esplorata in scena.